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I consigli di Lucrezia: Okami

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Eccoci qui con un altro consiglio! Questo videogioco mi è stato consigliato poco tempo fa, ho deciso di comprarlo subito e me ne sono innamorata. Quindi siccome i buoni consigli si ascoltano sempre… ecco che oggi vi parlerò di Ōkami!

Ōkami, gioco sviluppato da Clover Studio e pubblicato da Capcom, ha dimostrato di essere eccezionale anche perché dal 2006 al 2018 è riuscito a migrare su tantissime piattaforme quali PS2, Wii, PS3, Windows, PS4, Xbox One e Nintendo Switch, dimostrandosi versatile e sempre entusiasmante. Premessa: la versione di cui sto per parlarvi è quella nuova in HD per Nintendo Switch.

Trama

Il gioco è ambientato a Nippon, in non meglio specificato periodo del Medioevo giapponese, e attraverso miti e leggende tradizionali racconta di come la dea del sole shintoista Amaterasu, discesa nel mondo degli umani sotto forma di lupo bianco, sia riuscita a sconfiggere il male.

La storia inizia con un lungo flashback – di quasi 20 minuti –, che risale a ben 100 anni prima, quando Shiranui, un lupo bianco, insieme a Nagi, uno spadaccino, sconfisse il demone a otto teste Orochi per salvare il villaggio Kamiki, riuscendo infine a sigillare il demone in una caverna. Nel presente Susano, un discendente di Nagi, che non sembra aver grandi affinità per la spada, si trova coinvolto di nuovo nella storia, con il sigillo di Orochi che viene spezzato liberando il demone che sparge le tenebre e il suo miasma sul mondo intero.

Per cercare di porre rimedio alla situazione Sakuya, lo spirito della foresta che risiede in un ciliegio, invoca Amaterasu, per chiederle di rimuovere la maledizione che ricopre la terra e in questo viaggio sarà accompagnata dall’artista Issun, all’apparenza un minuscolo insetto che sta comodamente sulla testa del lupo.

Ma per un nemico potente servono delle armi all’altezza e allora Amaterasu durante il suo viaggio dovrà cercare diverse divinità celestiali che gli doneranno dei nuovi poteri, da utilizzare attraverso il pennello celestiale!

Grafica

Quello che lascia piacevolmente colpiti è una grafica unica nel suo genere, ispirata allo stile pittorico sumi-e, ukiyo-e, unita ai brillanti colori del teatro kabuki, realizzata attraverso il moderno cel-shaded una tecnica grafica che imita il tratto del disegno a mano, con colori vivaci e texture uniformi tenuti insieme da una linea di contorno spessa e materica. Il risultato è stupefacente.

La musica

In questo gioco la musica non è un mero elemento di sottofondo, ma diventa protagonista di tantissime scene, con dei temi orecchiabili che si raccordano perfettamente allo stile del gioco, dandogli una sonorità che richiama le atmosfere orientali.

Peccato per i dialoghi,  che non sono proprio dialoghi dato che i personaggi non parlano, ma usano un particolare suono che richiama un buzz, più o meno acuto in base all’interlocutore, una cosa comunque a cui ci si abitua presto.  

Modalità di gioco

In Ōkami il giocatore controlla la protagonista in forma di lupo, Amaterasu, muovendola in uno spazio di gioco che mette insieme action ed enigmi – che a volte ricordano le dinamiche di gameplay della serie The Legend of Zelda, a cui l’ideatore del gioco, Hideki Kamiya ha detto in parte di essersi ispirato.

Durante i combattimenti, che avvengono in uno spazio delimitato, si possono usare attacchi fisici e strumenti (si possono equipaggiare specchi, rosari ed armi), ma soprattutto sarà importante imparare ad adoperare il pennello celestiale (celestial brush) per disegnare bombe, fuoco o tagliare l’avversario. Inaspettatamente – ma un po’ meno se si fa conto del primo periodo di uscita del gioco – le sfide si concludono con il recap dell’andamento in cui si elencano danni, tempo e oggetti/ denaro acquisiti.

Amaterasu ha una discreta mobilità, certo non possiamo confrontarla con quella di giochi più recenti pensati per le nuove console – ma resta capace di muoversi bene nel suo spazio di gioco e di compiere tutte le azioni necessarie al proseguimento della storia.

Nella versione per Nintendo Switch Lite i comandi sono intuitivi e anche disegnare – lo si fa premendo due tasti – dopo averci fatto l’abitudine non risulta impegnativo, anzi conferisce al gioco proprio la sua peculiarità.

Ritmo del gioco

Alla storia principale – all’interno della quale si è guidati dal piccolo Issun che si riferisce scherzosamente ad Ōkami come “Ammy” o “furball” (palla di pelo) – si affiancano tutta una serie di quest secondarie che arricchiscono la storia e permettono di ottenere oggetti e nuove abilità.

La maggior parte delle volte l’obiettivo risulta chiaro, altre volte ci si perde un po’ dietro queste piccole missioni che hanno bisogno del loro tempo per essere completate. Il ritmo nel complesso è ben equilibrato e permette al giocatore di proseguire nella storia principale lasciando anche spazio ad avventure secondarie che possono risultare intriganti.

Il folklore giapponese

Tutto il gioco è un continuo rimando alla cultura tradizionale giapponese e al suo folklore, che affonda le proprie radici nella tradizione shintoista. Ecco allora comparire nomi che ci suonano familiari perché di dei, eroi o figure mitiche di quell’epoca e i nemici infatti sono spesso creature simil-mitologiche, che appaiono come demoni.

In conclusione

Ōkami è stata una piacevole scoperta, e su Nintendo eshop si acquista per meno di 15 euro in versione digitale (sappiate che è in inglese!) e se volete un gioco dalla grafica unica e dinamica, i comandi intuitivi, una trama lineare che richiama la tradizione giapponese e un colorato mondo da esplorare vi assicuro che ne vale davvero la pena!

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