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Daily Kōkishin

La lingua giapponese e i miti da sfatare

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Vediamo perché è inutile spaventarsi di fronte allo studio della lingua giapponese!

Innanzitutto, perché studiarla?

Ci sarebbero indubbiamente svariate ragioni per imparare il giapponese, anche se non siete appassionati di anime o videogiocatori accaniti, ma citiamo tanto per fare qualche esempio la cultura tradizionale, la possibilità di fare un viaggio ad un costo molto vantaggioso rispetto a 20 anni fa, la bellezza della calligrafia, il prestigio di parlare una lingua che pochissimi italiani sanno. Inoltre, la musica giapponese offre davvero tanto, dal jazz al metal, dalle idol al pop, e capire il testo di una canzone che ci piace è sempre una grande soddisfazione.

“Inizio a studiare da solo, poi proseguo con l’insegnante”

Il vostro cervello è uno strumento molto potente, anche più di quanto immaginiate.  Potete imparare nuove cose anche da soli, ma c’è il grosso rischio di impararne di sbagliate, sia nella pronuncia che nella scrittura. Il processo per disimparare esige molte ripetizioni, è più facile scrivere su un figlio bianco che su un foglio dove già ci sono molte scritte, molte delle quali sbagliate.  Dovete usare molta forza per far entrare in mente l’informazione giusta, proprio come l’informazione falsa ci è rimasta per settimane o mesi. Per lo stesso motivo, mentre seguite il corso non andate avanti con il programma: se avete un po’ di tempo usatelo per ripassare e non per proseguire con il programma da soli.

Corsi di lingua giapponese
Corsi di giapponese patrocinati da Ochacaffè

“Non ho il tempo per impararlo”

Questa non è una ragione. Questa è una scusa che molti studenti spaventati accampano per svincolarsi dagli impegni, dite la verità! Il vero problema non è “quanto tempo avete”, ma “come impiegate il tempo che avete”. Se non avete uno scopo in mente, una guida, un traguardo o un obiettivo da raggiungere, non vi accorgete di quanto tempo potete sprecare inutilmente e senza fare progressi in qualsiasi campo.

Dedicare mezz’ora al giorno (magari svegliandosi mezz’ora prima) produrrà effetti incredibili sui vostri progressi.

Analizzate una vostra giornata tipo e noterete che ci sono diversi tempi morti, che sommati insieme daranno origine a vere e proprie ore di tempo impiegate a svolgere attività senza un’utilità pratica. Considerate per esempio quante ore di tempo potete passare aspettando ad uno sportello, guardando la  pubblicità durante un programma in TV, in autobus, addirittura seduti in bagno. Se impiegate questi “tempi morti” in modo costruttivo, al ritmo di pochi minuti alla volta, avvicinandovi lentamente al vostro scopo (che nel nostro caso è imparare le basi della lingua giapponese), noterete quanto tempo riuscirete a ricavare per rendere il vostro studio efficiente e proficuo, nonché divertente!

“Due lezioni a settimana non bastano”

Vero. Due lezioni a settimana sono il minimo, ma come abbiamo detto sopra l’ideale sarebbe dedicare almeno mezz’ora al giorno. Non è tanto, ma se in quella mezz’ora studiate e fate i compiti, e fate pratica della scrittura, ecco che mezz’ora al giorno per una settimana diventano 3,5 ore, e se sommate le 2 ore di lezione si arriva a cinque ore e mezza, niente male. A dire il vero, potreste aggiungere anche tutto il tempo che passate a guardare anime e ascoltare pop e rock giapponese, perché qualsiasi input è utile a far entrare la lingua maggiormente nella vostra testa.

“La lingua giapponese è DIFFICILE”

Sì, questo è sicuramente il primo scoglio mentale che dovrete scavalcare. Ma il giapponese non è più difficile di altre lingue, è semplicemente “diverso”. La sintassi delle frasi è molto diversa da quella italiana, questo è vero; si scrive con degli alfabeti che possono disorientarci inizialmente, ma vi assicuro che questa è la difficoltà maggiore della lingua. Una volta che avrete imparato a scrivere in giapponese basilare (e al termine del primo trimestre ne sarete in grado) e avrete dimestichezza con la lettura di alcuni caratteri giapponesi, vi accorgerete che avrete superato le difficoltà più grandi. Il resto vi sembrerà enormemente più semplice rispetto alla vostra lingua (la grammatica giapponese, ad esempio, rispetto a quella italiana è enormemente più semplice).

La lingua giapponese si può studiare anche in Italia
Lingua giapponese: facile, difficile o impossibile?!?

“Dovete memorizzare tutti questi caratteri complicati”

Gli ideogrammi, che in giapponese si chiamano kanji, sono simboli presi in prestito dal cinese. Quelli di uso comune in Giappone sono circa 2000. Nel corso online non li imparerete tutti, per l’uso che dovrete fare della lingua giapponese ne bastano molti meno. Per fare un paragone con il nostro sistema di istruzione, voi sarete degli studenti delle scuole elementari che si avvicinano lentamente ad una lingua che non hanno mai visto né sentito, e sarete in grado, al termine di ogni trimestre, di affrontare dei problemi semplici di comprensione linguistica. Per perfezionarvi, l’iscrizione ad un corso di lingua sarà una necessità: per ogni lingua funziona così, non preoccupatevi!

Nelle prime lezioni si fa largo uso dei caratteri romani (detti romaji), ma sempre affiancati dai rispettivi kanji così da poter familiarizzare. Progressivamente faremo la transizione ai caratteri fonetici degli alfabeti giapponesi (hiragana e katakana) e soltanto durante il secondo trimestre si incontreranno gli ideogrammi, ma non prima che abbiate imparato alla perfezione le scritture fonetiche. Insomma, non è la vostra preoccupazione principale.

Tutto ciò che dovrete sapere per le lezioni sarà come adoperare ognuno dei due sistemi fonetici, di 46 caratteri l’uno. Si imparano facilmente nel giro dei primi due trimestri.

 “Devi imparare il giapponese in una SCUOLA FISICA”

L’Associazione giapponese Ochacaffè e Istituto Il Mulino offrono corsi di lingua giapponese in Italia dal 2003. Molte delle insegnanti già lavoravano con le lingue prima di entrare nella scuola, o sono specializzate in linguistica.

Sulla base delle esperienze in classe, hanno strutturato il corso di giapponese online in modo che possiate avere le basi, i rudimenti, le nozioni fondamentali della lingua giapponese ben chiare nella vostra testa, come se foste in presenza. Ovviamente prevede che facciate esercizio per pronunciare quello che studiate, avrete compiti da fare a casa che verranno corretti, parlerete con i vostri compagni di classe in giapponese. Chi per ora non vuole impegnarsi troppo nei corsi a pagamento può anche scegliere il corso base gratuito, adattissimo ad imparare i primi rudimenti di questa lingua.

Corso di lingua giapponese online
Manga, anime e videogames nascono tutti in lingua giapponese, in origine

Non vi farebbe voglia poter vedere anime e leggere manga in lingua originale? E se capiste finalmente i vostri videogame preferiti, non sarebbe una soddisfazione?

Un’altra lingua asiatica molto richiesta, negli ultimi anni è la lingua coreana online. Ad appassionarsi di questa lingua sono soprattutto per gli amanti del Kpop e dei drama sud coreani, sempre più numerosi tra i giovani ma anche negli ultraquarantenni.

Silvio Franceschinelli si occupa di lingue, oriente, eventi, viaggi. Tra le cose che ha fondato: la scuola di lingue Il Mulino, l'Associazione Ochacaffè, il collettivo artistico K-ble Jungle. Tra le cose con cui collabora: Comicon di Napoli, Festival del Fumetto a Milano, Lucca Comics and Games, Etna Comics di Catania, e altri festival a tema nerd. Tra le cose che gli piacciono: leggere, bere, far festa, mettersi in gioco.

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Gli iKON in tour europeo

seconda tappa europea degli iKON, parte del loro secondo tour mondiale dal titolo “Take off”, iniziato lo scorso 5 maggio

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Gli iKON in tour europeo

Il 28 giugno Firenze è stata protagonista della seconda tappa degli iKON in tour europeo, parte del loro secondo tour mondiale dal titolo “Take off”, iniziato lo scorso 5 maggio con il primo spettacolo a Seoul. Ho avuto il piacere di far parte del pubblico di un concerto che per me significa moltissimo, dato che seguo gli iKON dagli inizi, e le mie aspettative sono state più che ripagate.

La band

Prima di passare al racconto di questa bellissima esperienza, qualche informazione di base sul gruppo: gli iKON sono stati uno dei gruppi maschili di punta della YG Entertainment, una delle tre maggiori compagnie di intrattenimento in Corea, prima di cambiare agenzia all’inizio del 2023 dopo la scadenza del loro contratto e spostarsi tutti insieme alla 143 Entertainment, che gli ha permesso di intraprendere il tour mondiale. Originariamente il gruppo era composto da 7 membri: B.I. Jinhwan (JAY), Yunhyeong (SONG), Bobby, Donghyuk (DK), Junhoe (JU-NE) e Chanwoo (CHAN), ma nel 2019 il leader B.I si è visto costretto a lasciare il gruppo, riuscendo tuttavia a continuare la propria carriera musicale da solista. I

l loro debutto risale al 2015 con l’album “Welcome Back” e la canzone dal titolo “My Type” (취향저격), ma in moltissimi li ricordano soprattutto per il grande successo del 2018 “Love Scenario” (사랑을 했다), brano che ha contribuito ad aumentare ulteriormente la fama degli iKON tanto da essere considerata la loro canzone simbolo.

Il concerto K-Pop a Firenze
Gli iKON sul palco del Nelson Mandela Forum

Il concerto

È la prima volta in quasi 10 anni di carriera che gli iKON tengono dei concerti in Europa, e tutte e tre le date sono state un grande successo: i ragazzi si sono infatti esibiti prima in Germania, ad Essen, poi a Firenze, ed infine a Parigi. L’Italia sembra aver catturato gli iKON con l’arte, il buon cibo, ma soprattutto un pubblico caloroso che ha restituito loro tutto l’amore che gli hanno dimostrato con la loro performance. Dall’apertura fino all’encore nessuno è riuscito a rimanere seduto, e il gruppo stesso ha più volte incitato i fan a scatenarsi sugli spalti e ballare insieme a loro. Il modo in cui i ragazzi interagiscono con il pubblico, in particolare Bobby, è qualcosa di veramente speciale e che tutti hanno apprezzato, ed ha reso l’esperienza ancora più travolgente. Gli iKON sono degli entertainer a tutto tondo: guardandoli dal vivo si riesce davvero a capire quanto siano appassionati del loro lavoro, quanto si divertano a stare sul palco e a coinvolgere gli iKONIC durante l’intera durata della performance, dal parterre fino all’ultima fila delle gradinate. Persino i ment, momenti in cui i membri fanno una pausa dalle loro intense coreografie parlando e facendo giochi insieme al pubblico, sono stati piacevoli e divertentissimi, con i ragazzi che hanno raccontato come hanno passato i due giorni prima del concerto e ci hanno deliziato con il loro italiano riempiendoci di grazie e ti amo.

In poco più di 2 ore di concerto abbiamo potuto ascoltare i loro più grandi successi, insieme a parte del loro nuovo album (che porta lo stesso nome del tour, Take off) in un percorso pieno di emozioni che spaziano dal puro divertimento con brani quali Rhythm Ta (리듬 타) e Bday (벌떼), alla malinconia che accompagna pezzi come Why why why (왜왜왜) e Goodbye Road (이별길). Un altro momento che ha sicuramente catturato il cuore degli iKONIC è stato quello delle esibizioni soliste dei membri JAY, JU-NE, DK e SONG: dall’oceano di torce accese durante la cover di Love on the brain di Rihanna interpretata da JAY, alla performance di JU-NE con la sua Want you back accompagnato dalla chitarra, fino alla vera e propria scarica di adrenalina con l’intensa Kiss Me di DK e Fighting (으라차차), il brano trot di SONG. L’atmosfera creata dagli iKON è stata quella di una festa che non si è fermata nemmeno con le canzoni più lente e commoventi, e che ha sicuramente avuto un grande impatto sul pubblico, sia per chi è un’iKONIC da anni, sia per chi si considera semplicemente un ascoltatore occasionale. Non c’è dubbio che la serata passata insieme agli iKON sia stata meravigliosa, e speriamo davvero di riuscire a rivederli in Italia molto presto.

Link

Sito ufficiale degli iKON
Sito dell’agenzia Jin Entertainment Profilo Instagram della band
Gli iKON in Italia! di Silvio Franceschinelli

Articolo di Francesca Antolini, DASK ASD

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Anime e Manga

Si può sposare un ologramma? Cerchiamo di capire cos’è la “fictosessualità”

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fictossessualità

Nei giorni scorsi è impazzata agli onori della cronaca la storia di Akihiko Kondo, 38enne giapponese che nel 2018 si è sposato. E fin qui niente di strano. Ma ecco perché la notizia ha fatto il giro del mondo: lui è un impiegato dell’amministrazione di Tokyo, lei un “vocaloid”, un sintetizzatore software, in forma di ologramma. Il fenomeno (chiamato fictosessualità) in particolare nel Paese del Sol Levante non è una novità, ma di recente sui social la discussione intorno al romanticismo da fiction è diventato un trend piuttosto dibattuto.

Il fatto è stato ripreso dal New York Times e come spesso capita con le stranezze tutte giapponesi, in Occidente si fa fatica a capire come una persona possa felicemente (ma non civilmente) essere sposata con un ologramma. Tra l’altro lei  ha un nome, si chiama Hatsune Miku, è una ragazza dai capelli azzurri che fa la cantante e vanta collaborazioni con artisti internazionali (ovviamente tutta finzione).

L’uomo però si dice più che soddisfatto di questa relazione: in passato era stato scaricato da alcune donne in carne ed ossa ed era pure stato bullizzato dai colleghi di lavoro, cadendo così in una profonda depressione, ma l’incontro con Miku ha rappresentato una vera e propria ancora di salvezza.

La svolta in questa relazione è arrivata nel 2017 grazie a un Gatebox, un macchinario da 1300 dollari che ha consentito ai suoi proprietari di interagire con i personaggi amati tramite ologrammi e pure di sposarli.

Sembra un rapporto impossibile tra i due sposini, eppure Kondo dice di essere innamorato e felice. La pratica ha un nome e si chiama “fictosessualità” e riguarda persone che provano attrazione sessuale per figure immaginarie. Il New York Times sostiene addirittura che siano “decine di migliaia” i fictosessuali al mondo con una concentrazione particolare proprio in Giappone.

La ricerca scientifica sulla fictosessualità

Uno studio del 2021 pubblicato sulla rivista scientifica Frontiers in Psychology ha analizzato il fenomeno dei fictosessuali. La ricerca fornisce un’analisi esplorativa dei concetti di fictosexualityfictoromance e fictophilia, termini nuovi, con il quale è importante imparare a confrontarsi.

Queste etichette indicano un forte sentimento di amore, infatuazione o desiderio per un personaggio immaginario. Gli autori hanno tenuto a sottolineare come l’intenzione non fosse quella di far apparire i fictosexual come persone disturbate, infatti, al momento, il fenomeno non è riconosciuto come condizione diagnostica specifica dall’Organizzazione mondiale della sanità. Tuttavia, emozioni e sentimenti nei confronti di personaggi immaginari possono generare disagio poiché le persone non possono interagire con i personaggi nello stesso modo in cui fanno con altri esseri umani. Se perdurante, l’assenza di contatto fisico potrebbe quindi causare danni psicologici.

Chi di noi non si è innamorato del personaggio di un manga o anime? Per Kondo e Miku questa è diventata la loro “realtà”. Non si fa fatica a immaginare quanto un personaggio immaginario possa aiutare ad uscire da un momento difficile, sappiamo bene quanto in alcuni momenti della vita un buon libro o un film non ci abbiano aiutato, ma c’è chi si spinge ben oltre.

Nessuno ha il diritto di giudicare una scelta, che in ogni caso è stata fatta con il cuore, certo la stranezza di tutta la storia resta e chi non preferirebbe stringere a sè qualcuno in carne ed ossa piuttosto in fissare gli occhi vuoti di un ologramma? Ma la felicità ha forme molto diverse e se Kondo ha trovato la sua ben per lui!

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Daily Kōkishin

Starry Sky KJ: l’Asia che ci piace

Starry Sky KJ: l’Asia

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K-ble Jungle e Starry Sky KJ
Starry Sky KJ, pic by DJ Shiru

È evidente che la musica dall’estremo oriente sta scalando le classifiche affascinando le giovani generazioni, e questo in tutte le sue componenti: ritmo, melodie e danza, in primo piano, ma anche i video musicali, il modo di comunicare, il rapporto con i fan. Tutti fattori che dimostrano una cura e una professionalità nel creare arte riscontrabili in poche altre parti del mondo.

Se i giapponesi hanno aperto la strada, i coreani hanno perfezionato tecnica e talento e la Cina sembra essere il prossimo “big thing”.

Anche in Europa alcuni nomi si stanno facendo strada, e proprio in Italia negli ultimi mesi si è fatto conoscere un progetto che sembra promettere di conquistare il cuore dei giovani fan europei grazie alla raffinatezza ed energia di ciò che propongono: le ragazze di Starry Sky KJ sono probabilmente il futuro della musica asiatica in Europa.

Breve storia delle Starry Sky KJ

Nate e cresciute artisticamente nella palestra milanese Starry Sky Dance Studio, sono state scoperte dalla trasmissione radio “Kpop Italy 2017” e sono entrate poi nel collettivo K-ble Jungle, arricchendolo di nuovi ed originali spunti. Un primo spettacolo al Festival del Fumetto di Novegro ha subito attratto l’attenzione addirittura di Striscia La Notizia, e il loro primo esordio ufficiale come Starry Sky KJ, al Be Comics di Padova, ne ha fatto le beniamine del mondo che ama l’Asian Wave. Subito dopo è stata annunciata la presenza al Comicon di Napoli, uno dei palchi più prestigiosi proprio per la musica asiatica.

Se la presenza agli eventi dal vivo le ha fatte conoscere al grande pubblico, ben promette anche la loro presenza online, anche se per ora abbastanza avara di contenuti: il loro profilo Instagram e il canale YouTube sono attivi e di qualità ma non ci inondano di continui post, è la qualità ad attirare più che la quantità.

Starry Sky KJ: l’Asia musicale
Starry Sky KJ: l’Asia della musica pop

Le ragioni di un successo

Da esordienti a idol di successo, il passo è stato breve grazie a costumi ben curati, movimenti sinuosi ma elettrizzanti, una coordinazione di gruppo fuori del comune, e non da ultimo la voce calda e particolarissima di Yi Zhou. E’ raro, almeno in Europa, trovare tanti talenti nella stessa formazione, ed il fatto che siano parte del collettivo K-ble Jungle fa da garanzia sulla durata e qualità di questo nuovo progetto, di cui tutti aspettiamo i prossimi passi.

Aspettatevi di trovarle ospiti nei prossimi grossi festival in tutta Italia, e seguitele sui social per sapere dove poterle incontrare dal vivo!

La formazione

  • Giulia Gao
  • Giulia Wang
  • Hu Lingjing
  • Li Huiling
  • Shao Yihe
  • Sabrina Zhou
  • Yu Jessica Yu Quian
  • Wang Yi Zhou (voce)

Starry Sky KJ: Kpop dalla Cina

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