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Microsoft-ZeniMax: l’operazione è ufficialmente realizzata

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Dell’enorme operazione che coinvolge Microsoft e ZeniMax ne hanno parlato tutti, dallo scorso autunno il panorama videoludico mondiale è stato scosso dalla notizia dell’intenzione (ora realtà) di Microsoft di acquisire ZeniMax Media Incorporated. Il riverbero di questa novità ha fatto sentire i suoi effetti sino ad oggi, quando è stato ufficializzato che l’operazione si è conclusa positivamente. ZeniMax è di Microsoft ora.

Le pagine del sito internet di Providence Equity, il maggior investitore e portatore di interessi economici per ZeniMax, ha dichiarato l’acquisizione come “realizzata”. Una dicitura simile, in gergo tecnico, significa che l’investimento ha portato dei frutti a chi lo ha realizzato; nel caso di specie Providence Equity ha realizzato un profitto pari a sei volte l’impegno iniziale, grazie all’acquisto di Microsoft.

Quanto abbia sborsato la compagnia di Redmond per l’operazione è cosa nota: 7 miliardi e mezzo di dollari sono stati messi sul piatto. La cifra ha reso l’acquisizione di ZeniMax la più grande, ed economicamente impegnativa, di tutta la storia del medium videoludico. Anche se, ci teniamo a precisarlo, non è solo il quantitativo di denaro smosso a rendere l’avvenimento qualcosa di storico; anni di progettazioni, mesi e mesi di lavoro senza sosta e l’entrata di nomi altisonanti – come Bethesda e MachineGames, parti di ZeniMax – a casa Microsoft sono tutti elementi che contribuiscono all’enormità dell’operazione.

Ora come ora, dunque, Microsoft ha il pieno potere decisionale sul futuro di serie videoludiche molto apprezzate, fra le quali: The Elder Scrolls, Fallout e Doom. Quali saranno le prossime mosse della casa madre di Xbox? Difficile a dirsi, da una parte potrebbe decidere di attuare una politica di “monopolio” rendendo i prossimi TES o Fallout esclusive Xbox; d’altra parte potrebbe invece lasciare più libertà a suddette serie, prendendosi ovviamente il giusto ritorno economico (e di visibilità) dalle vendite su altre console.

Sarà quel che sarà, ma l’operazione Microsoft-ZeniMax è andata in porto e non si torna indietro.

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