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Cos’è un reportage a fumetti? Ecco svelati tutti i segreti del graphic journalism

Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso sono i docenti del corso di “Graphic journalism. Scrivere e proporre un progetto giornalistico a fumetti” in partenza il 14 aprile per Feltrinelli Education

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I fumetti e il giornalismo non sono più due mondi distanti e lo sa bene Marco Rizzo che ha iniziato a raccontare alcune storie e temi usando il linguaggio potentissimo e universale che – come diceva Umberto Eco – si basa proprio sul racconto in sequenza per immagini, il graphic journalism

“Un esempio di reportage a fumetti o graphic journalism firmato dal sottoscritto e dal disegnatore Lelio Bonaccorso è “Salvezza”. Questa graphic novel, edita da Feltrinelli, ha visto me e Lelio salire a bordo di una nave di soccorso, la Aquarius, come due giornalisti”, racconta Rizzo.

“Se volessimo semplificare, io ero il giornalista e Lelio l’operatore, ma sarebbe ingiusto ridurre a questo il suo lavoro, perché il disegnatore ha un ruolo molto attivo e molto legato anche al proprio sentimento e a quello che percepisce, che poi trasmette attraverso l’arte e il disegno”. 

“Siamo stati a bordo dell’Aquarius per venti giorni, durante i quali abbiamo assistito ad alcune operazioni di soccorso e abbiamo potuto vedere come lavorano i soccorritori – spiega ancora in giornalista -. Molto spesso le persone tratte in salvo facevano fatica a parlare, ad aprirsi e a raccontare le loro esperienze. Lelio è riuscito a rompere quel muro di sfiducia e paura di chi fuggiva dalla Libia facendo dei ritratti, trasformandolo quasi in un momento di gioco”. 

“Dopo questi momenti, in cui ci si ritrovava anche a sorridere dei ritratti e delle interpretazioni di Lelio delle persone soccorse, queste si aprivano e cominciavano a raccontare, senza nemmeno bisogno che fossero poste domande, quello che avevano vissuto in Libia e durante il viaggio”. 

“Ecco, questo legame tra passione, sentimento, empatia e giornalismo è una delle cose che rende grande il graphic journalism e che lo farà diventare, potenzialmente, uno dei grandi linguaggi del futuro“, conclude Rizzo. 

E quindi perché non condividere questo patrimonio di conoscenze ed esperienze? Ecco che così prende forma il corso di “Graphic journalism. Scrivere e proporre un progetto giornalistico a fumetti” in partenza il 14 aprile per Feltrinelli Education del quale Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso sono appunto i docenti.

Il “graphic journalism” è ormai uno dei filoni più seguiti e amati della letteratura disegnata, con declinazioni sulla carta stampata e sul web, nell’ormai classico formato del “graphic novel” sui quotidiani. Anche in Italia, sempre più testate ed editori seguono gli esempi di americani, francesi e inglesi scegliendo di veicolare notizie e reportage attraverso il fumetto. Alla base del graphic journalism rimangono però le stesse regole, l’etica, gli stimoli del giornalismo più classico:  dalla ricerca delle notizie alla loro confutazione, dalla selezione delle fonti alla loro analisi.  

Il corso ha l’obiettivo di insegnare come affrontare la prima e forse più cruciale parte della stesura di un’opera di questo tipo: quella che lega il lavoro del giornalista e quello del fumettista, attraverso la scrittura.  

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