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KissManga e KissAnime chiudono: arriva la legge anti-pirateria

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La notizia arriva direttamente dal loro canale Discord: i portali KissManga e KissAnime, che da anni carica online pagine di anime e manga tradotti o le loro trasposizioni anime, chiuderanno. Il motivo è semplice, il portale non deteneva il copyright sul materiale caricato. I siti erano negli anni diventati celebri grazie al loro immenso “catalogo”, che però era illegale.

Ora, quando si tenta di andare sul sito, appare una semplice pagina in HTML con la scritta “Tutti i file sono stati rimossi dai detentori del copyright. Il sito chiuderà per sempre. Grazie per il vostro supporto”.

La legge sul copyright

La chiusura di KissManga e KissAnime non dovrebbe però essere una sorpresa. Il tutto è partito dall’approvazione di una legge giapponese contro la pirateria di manga e anime, un comportamento estremamente diffuso online.

La legge prevede una stretta sulla pirateria contro i manga, le riviste e altri lavori accademici. Entrerà in vigore a gennaio 2021, ma le condanne agli operatori di siti pirati, o siti leech, potranno entrare in vigore già da ottobre.

Cosa cambia?

Una legge sul copyright già esisteva, e questo aggiornamento si concentra sulle copie digitali e sui siti leech che offrono agli utenti hyperlinks per scaricare file torrent e materiale piratato. Questo aggiornamento si è reso necessario a causa dell’aumento sempre maggiore di siti pirata, il primo fra tutti Mangamura, che secondo il Japan Times riceveva 1000 milioni di visite al mese prima della sua chiusura ad aprile. Numeri esorbitanti, che si stima abbiano causato una perdita di 300 billioni di yen – circa 2 bilioni di euro – alle case editrici e alla filiera del fumetto nipponico. Tra i manga piratati troviamo anche Attack on Titan e One Piece.

La nuova legge sul copyright però permette qualche eccezione. Sarà comunque possibile scaricare qualche vignetta o una decina di pagine di un manga, al massimo, e non saranno punite le fanfiction e le doujin.

Nel caso di recidiva la pena prevede una multa che può raggiungere i 2 milioni di yen – più di 16 mila euro – o un massimo di due anni di carcere. Le pene si inaspriscono invece per gli operatori dei siti leech: fino a cinque anni di carcere e multe di 5 milioni di yen – circa 40 mila euro –.

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