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Lucca Changes: Sio e Fumettibrutti mostrano il cambiamento (e l’inclusività) nei loro poster

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Questo Lucca Comics and Games si prospetta più insolito e sorprendente di sempre. Abbiamo già avuto modo di conoscere le anteprime della programmazione, di avere piccole pillole e sbirciare curiosità sulle modalità di svolgimento della fiera. Eppure, ancora una volta, Lucca Comics ci sorprende in senso positivo. È nato Lucca Comics Changes, e la domanda che sorge spontanea è: A cos’è riferito il “cambiamento”?

Il Lucca Comics and Games di quest’anno sarà, effettivamente, diverso rispetto a qualsiasi edizione passata. Era già stato annunciato che l’edizione 2020 non avrebbe previsto i classici padiglioni con stand, ma solamente eventi dal vivo a numero chiuso, oltre che eventi online. Sarà inoltre adibito un pop-up store di 1000 mq per gli acquisti delle novità editoriali. Il tutto per garantire la sicurezza di tutti i partecipanti della fiera, senza però dover cancellarla.

Il Lucca Comics ha deciso di trasformarsi, in tutti i sensi. In questo periodo buio una luce emerge grazie a disegnatori quali Fumettibrutti e Sio, con la loro visione per cambiare il modo di vivere la fiera lucchese: l’inclusività. Negli ultimi giorni, infatti, sui social ufficiali di Lucca Comics and Games sono apparsi i nuovi manifesti della fiera realizzati da vari artisti, tutti capeggiati dallo slogan Lucca Changes

Mi vorrei soffermare sui manifesti di Fumettibrutti e Sio:

Se da una parte abbiamo una persona queer dall’altra, in tutta la sua semplicità, un saluto: benvenutə. Quella che sembra essere una “e” capovolta alla fine della frase in realtà non è un errore anzi è un bellissimo gesto di inclusione verso tutti.

Il simbolo “ə” si chiama schwa o, italianizzandolo, scevà. Se avete studiato lingue, o fonetica, di sicuro già lo conoscete. Fa parte dell’alfabeto fonetico internazionale e con questo simbolo si identifica una vocale intermedia, il cui suono si pone a metà strada fra le vocali esistenti.

Ma perché utilizzare lo schwa, e cosa centra con l’inclusività? Negli ultimi anni molti attivisti per i diritti LGBQT+ e delle donne hanno sostenuto il bisogno di una riforma, o almeno di una discussione, della lingua italiana. A differenza dell’inglese o di altre lingue, infatti, nell’italiano non esiste il neutro, e anche il plurale è caratterizzato dalla precisazione del genere delle persone coinvolte. Le risposte a questa problematica solitamente sono gli asterischi a fine parola oppure, appunto, l’utilizzo dello schwa. Come si legge dal sito di Italiano Inclusivo infatti:

L’italiano inclusivo è una proposta di estensione della lingua italiana per superare le limitazioni di una lingua fortemente caratterizzata per genere, con tutto ciò che ne consegue. L’italiano inclusivo è una lingua che permette di parlare di tuttз senza escludere nessunǝ.

Con l’aggiunta di soli due caratteri, la schwa per il singolare (ǝ) e la schwa lunga per il plurale (з), si risolvono tutti i problemi presenti nelle attuali soluzioni inclusive finora utilizzate.

In molte lingue europee questo suono non è presente, come nell’italiano, anche se possiamo ritrovarlo in molti dialetti autoctoni, soprattutto quelli del meridione.

L’utilizzo dello schwa di Sio è un voler includere tutti in maniera genuina, sottile ma tutt’altro che banale. Sentimento che ritroviamo nel manifesto di Fumettibrutti che, rappresentando una persona queer come protagonista nei panni di un personaggio supereroistico, abbatte quel muro che si è sempre cercato di limare ma mai in maniera decisiva. Se i primi supereroi dovevano rappresentare un’idea di Uberman che ormai fa solo sorridere, ora abbiamo bisogno di super che ci aprano gli occhi ed il cuore, che siano impavidi e che ci mostrino il coraggio di essere noi stessi.

Changes: cambiamenti. Verso un futuro in mano ai giovani, verso un multiverso variabile con un’infinità di opportunità differenti, con un’apertura capace di appassionare ancora nuove menti ai nostri fumetti.

Changes: per tuttə!

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