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Recensione: Oblio, che senso ha la vita?

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Oblio, basta davvero questa parola a rappresentare l’essenza stessa del fumetto scritto e disegnato dal collettivo Mojo Autoproduzioni, nato tra i banchi della Scuola Internazionale di Comics di Firenze. Il pregevole volume di 142 pagine è edito invece da Double Shot, associazione culturale che ha come obiettivo quello di promuovere il fumetto italiano, dando sprone agli autori nostrani.

Trama

Il fumetto segue la storia di Enea, un ragazzo che studia all’università e sta tornando a casa per le vacanze di Natale. È in treno con la fidanzata Sara quando il mezzo deraglia. Enea si risveglia in ospedale ferito, ma vivo. La sua ragazza non è stata così fortunata.

Il ragazzo dovrebbe essere distrutto, schiacciato dalla consapevolezza che non rivedrà Sara mai più, ma è ormai incapace di provare emozioni. Per riprendersi non dovrà curare solo le ferite del corpo, ma anche quelle dello spirito.

Inizia così per Enea un viaggio alla riscoperta dei sentimenti, una persona alla volta, una giornata alla volta; non sarà facile riappropriarsi della sua vita, ma dovrà farlo se vuole andare avanti. La vita, che si dà sempre per scontata diviene invece un obiettivo, un dono che va conquistato ogni giorno.

Cosa abita la nostra mente

Il dolore di Enea, che lui stesso fa fatica a comprendere ma che non smette di esistere, prende nella mente del ragazzo le mostruose fattezze di una sagoma scura, e questa appare ogni volta che Enea percepisce la morte e il dolore degli altri.

Elaborare il lutto lo poterà a rapportarsi con una realtà nuova, che forse prima faceva fatica a vedere, ma che adesso lo assale con tutta la sua forza, facendogli vedere anche le persone che prima erano invisibili: l’affermazione della sua individualità passa soprattutto attraverso il confronto con le vite degli altri.

Un passo alla volta la vita riprende il suo corso, i sentimenti che credeva persi tornano a colorare la sua vita: rabbia, amore, gioia e tristezza si accavalleranno nella sua mente facendolo finalmente venire a patti con la verità: Sara è morta, ma la vita continua. E a volte nasconde risvolti inaspettati, che la sceranno anche lo spettatore senza parole.

Lo stile grafico

Oblio è diviso in più capitoli, ognuno dei quali è disegnato da un autore diverso con il suo personale stile. Si potrebbe pensare che la cosa stoni, invece non ci sono note dissonanti e ogni capitolo si armonizza con il precedente, di cui segue e anticipa la storia.

Ogni capitolo ha una sua colorazione e stile e mette in luce aspetti diversi della trama, che accompagnano Enea e il lettore a scoprire nuove sensazioni.

Conclusione

Oblio ti cattura, è scorrevole e si legge tutto d’un fiato, ma lascia dentro al lettore qualcosa di profondo, quasi difficile da spiegare a parole, perché la storia è raccontata con l’anima.

Un fumetto italiano che fa dei suoi punti di forza l’immediatezza narrativa e la profondità della trama; la quotidianità delle situazioni e la concretezza dei personaggi rendono infine la storia un dramma vero e contemporaneo e per questo ancora più pregno di significato.

Seguiamo Enea in un percorso fatto di difficoltà, di incubi e sogni e quando finalmente la vita sembra aver ripreso a girare nel verso giusto torna prepotente il caso a rimescolare le carte. Oblio è una lettura intima, parla di fragilità e di determinazione, di vita e morte, e presenta questi aspetti in modi inattesi portando anche il lettore a chiedersi: “Che senso ha quindi la vita?”.

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