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Silence of God: la morte non ha bisogno di parole

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Cosa faresti per vendicare la morte della persona che ami? Stringeresti un patto con la Morte stessa? È questa la domanda che ci pone Silence of God, albo edito da Leviathan Labs e DOUbLe SHOt. Una storia cupa, inquietante e terribilmente affascinante, che fin dalle prime pagine immerge il lettore in un mondo in bianco e nero, dove le sfumature tra bene e male si fanno sempre più confuse.

Silence of God: la trama

Erick Block è un ex militare che non ha nulla da perdere, nemmeno la vita. Durante una violenta alluvione riceve la visita della Morte stessa, che gli offre un’ultima possibilità: sette giorni in cui sarà immortale. Sette giorni in cui potrà vendicare la morte di sua figlia. Aurora, appena una ragazzina, è stata uccisa durante una protesta pacifica, e nessuno è ancora riuscito a trovare giustizia.

E se la giustizia non si muove, lo farà la vendetta. Block inizia una caccia all’ultimo sangue per scoprire il vero colpevole della sua morte. Non c’è niente che lo può fermare.

I disegni

Le pagine dell’albo riflettono pienamente il tenore della storia. Sono cupe, crude, spesso brutali nella loro rappresentazione. Giulio Bilisari, Giulio Ferrara (disegni) e Valeria Vitiello (mezzetinte) trasmettono a ogni pagina l’angoscia, la rabbia e la disperazione del protagonista. Le scene di azione – e sono molte –, sono dinamiche e adrenalitiche, tengono incollato il lettore. Memorabile la sequenza di combattimento a “corridoio”, un espediente che ricorda molto una delle scene clou di Old Boy, film di Park Chan-wook. Un parallelismo forse casuale, forse voluto, ma che aggiunge un layer alla storia: entrambi uomini distrutti alla ricerca di vendetta, senza più nulla da perdere se non la propria vita.

Interessante anche la decisione di dividere l’albo in capitoli, uno per ogni giorno, separati da una semplice pagina nera. Un blackout completo della storia, una soluzione grafica che costringe il lettore a fermarsi, prendere fiato e chiedersi: voglio davvero continuare? Fino a che punto si spingerà?

La storia

Il mondo descritto da Massimo Rosi è cupo, angosciante e tormentato, un riflesso del protagonista. Un uomo che ha perso tutto, e per questo decide di fare qualunque cosa sia necessario per vendicare sua figlia. L’amore di un padre si trasforma in rabbia omicida, la disperazione in determinazione. Una storia che può prendere vita solo grazie alle parole di un dio, la Morte, e concludersi unicamente con il suo silenzio.

Inizia con la morte della figlia Aurora, ragazza innocente dai grandi ideali, e continua pagina per pagina con la morte dei responsabili dell’omicidio. Due mondi in contrasto, due modi di vivere la vita sembrano incontrarsi in Block e la figlia, incomprensibili e opposti, ma legati fra di loro.

Il Dio di questo fumetto è proprio lei, o meglio Loro: i molteplici volti della morte, le innumerevoli voci, e l’indisturbato silenzio della fine. Una fine che arriva inesorabile, ma viene accolta senza drammi, proteste o piagnistei. Non c’è scampo, dopotutto la vita deve avere un termine, l’amore no.

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