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Dylan Dog 416: Il detenuto

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Ecco Dylan Dog 416, il numero di questo mese. L’albo si intitola: “Il detenuto”. Scritto dal nostro Mauro Uzzeo e disegnato da Arturo Lauria, “Il detenuto”, si articola in questo primo episodio che continuerà nel prossimo numero della serie. Ringraziamo la Sergio Bonelli Editore per la copia inviataci.

Dylan Dog 416: la trama

Tutto inizia con Dylan Dog che si trova al ristorante a parlare con la sua ragazza, Ilary, di un film horror. Dylan si è dimenticato il portafogli a casa e così paga Ilary che non perde occasione di costringerlo a guardare un film romantico.

Per strada i due vedono due poliziotti che infieriscono su un barbone, così si avvicinano per capire cosa stia succedendo. Da subito i due delle forze dell’ordine sembrano piuttosto aggressivi e chiedono i documenti a Dylan e Ilary.

I due innamorati non fanno troppe storie, ma l’Indagatore dell’incubo spiega di aver dimenticato il portafogli a casa. La tensione sale e uno dei poliziotti intima loro di seguirli in centrale. Cercando di caricare la ragazza sulla vettura le fanno sbattere la testa e Dylan fa per difenderla, ma il suo tentativo viene malinterpretato e ben presto si ritrova addosso i poliziotti che lo ammanettano.

Sviene e, quando si riprende, si ritrova rinchiuso in cella senza capirne il motivo.

Narrazione e disegni

Mauro Uzzeo con quest’episodio riesce a creare un clima di suspance e tensione che si mantiene costante durante tutto l’arco narrativo, stimolando così il lettore a scoprire come evolverà la storia. Un racconto d’atmosfera, con un finale d’episodio lugubre e inaspettato.

I disegni di Arturo Lauria si accompagnano alla perfezione a questa storia così cupa e misteriosa, e vanno ad aumentare il senso di claustrofobia che la prigionia di Dylan ci fa percepire. Non è che l’inizio di un complicato confronto con sé stesso, la propria identità e i propri sensi di colpa.

Conclusioni

La storia di quest’albo è molto impattante. Nelle prime quattro tavole si respira un’aria di “normalità”, ma dalla dalla quinta la storia prende una piega decisamente diversa, in un continuo crescendo di tensione che ci fa percepire anche un forte senso di sopraffazione, che è la stessa che vive il protagonista.

Una storia con un risvolto molto horrorifico che travolge il lettore catapultandolo in questa ambientazione da cardiopalma.

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