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Giornalismo a fumetti, ecco 3 opere che sono un must!

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Come prepararci al corso di giornalismo a fumetti con Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso? Ecco 3 titoli di graphic novel imprescindibili.

Marco Rizzo, giornalista professionista e scrittore siciliano, è tra gli autori italiani più rappresentativi nel filone del graphic journalism. Autore di saggi e inchieste, ha scritto anche per Wired, L’Unità, La Lettura, è editor e traduttore per Panini Comics e pubblica opere di impegno civile con Feltrinelli Comics, BeccoGiallo, Tunué. 

Con Feltrinelli Education cura il “Corso di giornalismo a fumetti” e queste sono le tre opere che chiunque, a dovrebbe leggere, parola di Marco Rizzo.

MAUS di Art Spiegelman

È giornalismo: una lunga intervista, una delle tecniche principe del giornalismo, accompagnata da precise ricostruzioni storiche. Non è giornalismo: il figlio intervista il padre, l’oggettività lascia spazio alle emozioni, i personaggi sono rappresentati come animali antropomorfi. 

Eppure, “Maus” è un capostipite del graphic journalism proprio perché emoziona e informa, approfondisce e suggestiona. Un libro potente, che ha aperto la strada al riconoscimento del graphic journalism e in generale del fumetto di realtà tra il grande pubblico e nel settore, tanto da vincere un Pulitzer

IL FOTOGRAFO di Emmanuel Guibert, Didier Lefèvre e Frédéric Lemercier 

Nel 1986 il grande fotoreporter Lefèvre è in Afghanistan al seguito di Medici Senza Frontiere per documentare la guerra. Anni dopo, il fumettista Guibert raccoglie le foto e le testimonianze dell’amico e le trasforma in un unico racconto, intervallando di tanto in tanto le vignette con le foto. 

Il risultato da un senso di attendibilità e immedesimazione anche se è presente un tramite. Giornalismo per interposta persona, ma così preciso da risultare veritiero.

PALESTINA di Joe Sacco

Forse il capostipite del graphic journalism più puro: un giornalista/fumettista si reca sul posto, raccoglie informazioni e documentazione visivo, tornato a casa il materiale viene messo in ordine e riportato come un unico grande racconto. 

“Palestina” è una graphic novel ma anche un reportage, in cui il narratore diventa protagonista solo quando necessario, dove la meticolosità del tratto si accompagna alla precisione del racconto. Ancora oggi, uno degli standard da raggiungere per chiunque voglia fare informazione dal campo, che sia a fumetti o no.

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