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Manga e siti pirata: un autore dice la sua sulla situazione

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 Il fenomeno dei siti pirata che permettono agli utenti di leggere i manga non è recente, sono ormai diversi anni che internet è pieno di questo tipo di piattaforme e moltissimi internauti le utilizzano. Questo, va da sé, non fa bene ai mangaka e a tutti quelli che lavorano nell’industria. Negli ultimi mesi alcune case editrici giapponesi, come Shueisha e Kodansha, hanno dato un bel giro di vite a siti e profili online che si basavano sull’utilizzo di scan e anticipazioni di capitoli futuri.

Un mangaka in particolare, Gino808, autore delle opere Devouring a Snow Womand and a Crab (Yukionna to Kani wo Kurau) e Virgin Story (Doteibanashi) si è pronunciato su questo argomento. Ecco i tweet:

Vorrei che i manga in forma pirata scomparissero. Anche se dovessero essere continuamente postati, se la gente non li leggesse sarebbe meglio.

Se non pensate di aver così tanta voglia di leggere i miei manga da spenderci soldi, allora è un segno che io, e i miei manga, non siamo abbastanza, e questa è una vostra decisione. Ma se pensate che siano buoni solo per essere letti su siti pirata, allora non voglio che li leggiate.

Noi non disegniamo manga per volontariato. È un prodotto di valore. Spesso sento le persone dire che i manga traggono vantaggio dai siti pirata perché così vengono conosciuti di più, ma questo è tatemae (dire qualcosa ma intendere altro, ndr).

Chi gestisce e utilizza i siti pirata crede che un manga sia fatto da una persona che d’improvviso ha un’ottima idea, e la disegna senza sforzo? Un manga è il risultato dei creatori che investono anni della loro vita e si prendono il rischio di avere il conto in rosso per pagare i loro assistenti.

Questo articolo non vuole in alcun modo fare la morale a nessuno, è un fatto che i siti pirata – di manga, di film, di musica eccetera – siano un danno per quella data industria. Detto questo probabilmente tutti siamo incappati e abbiamo utilizzato (anche in minima maniera) qualcuno di questi siti, alcuni di noi potrebbero anche essersi innamorati di un’opera e averla poi acquistata. Ma questo basta? O d’altra parte è vero che molti mangaka di successo lasciano che le loro opere vengano lette in internet, soprattutto perché ci guadagnano in fama e pubblicità?

Concludiamo il pezzo con questi quesiti, credendo fermamente che una domanda che invita alla riflessione sia meglio di una risposta, per quanto ponderata e intelligente possa essere.

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