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Roman Ritual e la potenza dell’horror

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Roman Ritual è un fumetto edito in Italia da Leviathan Labs nel 2020, precedentemente trattato nel 2017 dalla Amigo Comics di proprietà dello stesso El Torres, l’autore. Disegni e colori appartengono, nell’ordine, a Jaime Martinez e Sandra Molina. 

Torres, Martinez e la potenza dell’horror

Il genere horror, che si parli di cartaceo o cinema, è sicuramente tra i più inflazionati e sfruttati di sempre. Anche per questo non è così facile creare una vicenda che non sappia di già sentito e che non rischi di passare in sordina. Gli amanti del genere poi sono sicuramente abituati a fare molti paragoni tra le novità in uscita e i titoli classici. Ecco perché è importante trattare autori del calibro di Torres e artisti quali Martinez. Ci si trova davanti a un qualcosa di onnipresente, eppure nel leggere Roman Ritual non si ha la sensazione di stare davanti a una ‘scopiazzata’.

Torres si è cimentato anche in altri generi, ma dalla Spagna è riuscito ad accrescere la sua fama fino alla Francia, al Giappone e agli Stati Uniti proprio grazie all’horror. Tra i titoli da sottolineare The Veil, Suicide Forest, Drums, per citare solo alcuni dei più famosi.

Del canto suo, Jaime Martinez è perfetto per rappresentare su carta questo tipo di storie. L’unione di un tratto sicuro in fase di studio dei personaggi alla capacità compositiva della pagina, gli permette di acchiappare l’occhio del lettore. E, soprattutto, di non perderlo per strada

La trama: esorcismo e indagine 

Roman Ritual quindi non si discosta dal genere che ha reso El Torres riconosciuto nell’ambiente dei comics. L’esorcismo è infatti tra le tematiche horror più utilizzate sia nei fumetti che nel cinema. Perciò non è semplice creare una storia in grado di interessare ancora il pubblico saturo di immaginario dark. Eppure, Leviathan Labs ha tra le mani una storia estremamente godibile che non si perde in metafore troppo ardite o situazioni trite e ritrite. 

Il fumetto si apre presentandoci il protagonista, Padre John Brennan. Non particolarmente caro alla Chiesa cattolica, si trova a lavorare come esorcista in uno sperduto angolo di mondo a causa dei trascorsi burrascosi della sua gioventù all’interno del Clero romano. Viene improvvisamente richiamato nella Capitale per volontà di pochi membri, per far luce su un oscuro mistero che non gli sarà subito chiaro. Le sue doti di esorcista sono note anche a chi non lo vede di buon occhio, ma ugualmente importante è la sua arguzia e il modo non convenzionale con cui è solito approcciarsi alla professione. Una volta giunto a Roma gli verrà svelata la verità sul problema che tanto sta imbarazzando la chiesa cattolica. Seguendo padre Brennan però, ci si rende velocemente conto che il disagio non si ferma lì. È necessario che il sacerdote si immerga nel suo passato e in quello delle altre parti coinvolte per iniziare a capire i meccanismi del disastro in cui la chiesa di Roma rischia di ritrovarsi. Lo vediamo interagire con numerosi altri personaggi, interni ed esterni alla chiesa, il tutto per cercare di sbrogliare una matassa di vecchi abusi e tradimenti stanchi di restare nell’ombra.

La storia non brucia in partenza tutte le sue carte e così facendo mantiene attivi l’interesse e la curiosità. Il sacerdote si trova di fronte a un nemico non così scontato, che a sua volta ci mette del tempo a palesarsi. Un altro punto a favore per la tensione narrativa.  La necessità di fare chiarezza su una questione più grande di lui lo porterà ad interessarsi di tutte le sfere sociali, dai maggiori vertici della Chiesa a coloro che sono considerati gli ultimi della società. Si toccano sia i poteri alti sia personaggi che una voce, purtroppo, non l’hanno mai avuta. 

Tavole, disegni e spunti grafici

Passando alla parte creativa, l’occhio non può che ritenersi soddisfatto. La qualità dei disegni di Roman Ritual si può facilmente notare anche solo andando a sbirciare gli sketch preparativi e gli studi di pagina inseriti a fine fumetto. In fondo, il nome di Jaime Martinez è di per sé una garanzia. La scansione dei pochi (ma perfettamente funzionanti) capitoli è ottima. La storia principale, organizzata tramite vignette abbastanza regolari e non confusionarie, viene intermezzata da disegni a pagina intera decisamente accattivanti. 

Alla fine e in principio ai capitoli infatti Martinez ha la possibilità di svicolarsi dal limite della griglia narrativa per far apparire al massimo il disegno ‘horrorifico’ che caratterizza tutta l’opera. Certo il merito non è solamente suo. Il ruolo dei coloristi passa molto spesso in secondo piano, soprattutto ad oggi che il digitale sta prendendo sempre più piede anche in ambito artistico. Non è difficile infatti trovare artisti e disegnatori che si concentrano su di esso e che spesso riescono, da soli, a ricoprire entrambi i ruoli di disegnatore e colorista. Quando però questo non succede, è molto importante creare una collaborazione che funzioni sia narrativamente sia esteticamente. 

Martinez e Sandra Molina non sono al loro primo lavoro a quattro mani, e questo emerge. La coerenza grafica infatti è un valore aggiunto non indifferente per la buona riuscita del risultato finale. Riuscire a soddisfare sia l’interesse intellettuale che il piacere estetico è di vitale importanza infatti in un racconto a fumetti. In questo caso, la combo si riconferma vincente.  

Menzione onorevole al sapiente utilizzo dei neri pieni nelle tavole e degli ambienti scuri. Come già scritto, Martìnez non è un novellino dell’horror, ce lo ricorda anche attraverso Roman Ritual. Nonostante il tono dark impregni la vicenda, gli ambienti interni e i disegni in generale non risultano mai confusi o poco comprensibili. Così come non rischia neppure di indebolire la tensione narrativa nonostante la griglia bianca di stacco tra le vignette. Insomma, siamo di nuovo di fronte a un’opera grafica completa e coerente che non si perde per strada. 

Roman Ritual fa dialogare i generi 

È importante sottolineare come il fumetto in questione può sicuramente interessare una fetta di lettori veramente ampia. Perciò non solo appassionati di horror. Grazie all’inserimento di commenti e racconti passati e all’intreccio con la vita di altri personaggi, emergono infatti anche toni thriller e noir. Pur non essendo un fumetto splatter poi, neppure gli amanti di questa fetta del genere resteranno delusi. Seppur attentamente dosati, non mancano sangue e cazzotti. 

In conclusione, è una lettura consigliata a chiunque abbia voglia di immergersi in una storia breve e autoconclusiva ben strutturata. Non troppo impegnato, è un fumetto perfettamente in grado di trasportare nel mondo creato da El Torres e Martinez e di trattenere su di sé l’attenzione. 

Consiglio spassionato, evitare di leggere Roman Ritual in un pomeriggio assolato. Non rovinatevi l’atmosfera!

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