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Vikings Valhalla stagione 1, la recensione

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Su Netflix è uscito poco più di un mese fa Vikings Valhalla, lo spin-off della serie originale che in tanti abbiamo amato e adesso posso dirvi la mia su questa nuova storia che ci presenta nuovi protagonisti ed avventure ed è ambientati cent’anni dopo le sanguinose vicende di Vikings.

Temevo che una serie di questo genere, con vichingi e guerrieri, non avesse più molto da raccontare, che ormai qualsiasi idea gli autori avessero potuto portare sullo schermo sarebbe stata una copia trita e ritrita di Vikings, che tra l’altro in 6 stagioni ha vissuto alti e bassi come tutte le serie lunghe.

Invece già dall’inizio la serie riesce ad accattivare lo spettatore, lo stuzzica con rimandi alla serie originale, ma promette di fare molto di più, di raccontare qualcosa di nuovo, di un mondo ormai cambiato dal cristianesimo e dalle lotte intestine tra i regni d’Europa. In questo senso la collaborazione a questo spin-off hanno deii creatori di Vikings, Michael Hirst e Jeb Stuar si vede tutta.

Trama Vikings Valhalla stagione 1

La serie Valhalla è ambientata cento anni dopo Vikings, un secolo dopo le gesta di Ragnar Lothbrok e dei suoi figli: le tensioni tra i vichinghi e le casate reali inglesi fanno da sfondo a questa storia che vede protagonisti il leggendario esploratore Leif Eriksson (Sam Corlett), sua sorella Freydis Eriksdotter (Frida Gustavsson), testarda e determinata, e l’ambizioso principe nordico Harald Sigurdsson (Leo Suter) e ancora Re Canuto e Re Guglielmo il Conquistatore.

La sotria si sposta agile tra Kattegat, Uppsala e l’Inghilterra, mentre i nostri protagonisti combattono per la sopravvivenza e la gloria. In un mondo dove il cristianesimo ormai dilaga mettendo all’angolo i vecchi dei.

Il nuovo cast

La serie racconta le geste di personaggi storicamente noti, mischiando sapientemente leggenda, gesta reali e fantasia. E il cast promette bene, tra gli attori principali segnalo Leif Eriksson (Sam Corlett), celebre esploratore e figlio del vichingo Erik il Rosso. Le saghe lo indicavano come primo uomo straniero ad aver raggiunto il Nord America, cinque secoli prima di Cristoforo Colombo.

Freydis Eriksdotter (Frida Gustavsson) è la figlia di Erik e sorellastra di Leif. Dopo un’aggressione sessuale subita da alcuni vichinghi cristiani, diventa il capo dell’antica religione norrena, fermamente opposta alla diffusione del cristianesimo tra la sua gente.

Harald Sigurdsson (Leo Suter) è un personaggio, belloccio, forte e determinato capace di farsi deguire sempre in battaglia. Olaf Haraldsson (Johannes Haukur Johannesson), noto come Il Santo, è il fratello maggiore di Harald Sigurdsson. Incredibilmente forte, è divenuto un cristiano ortodosso, passato alla storia come San Olaf di Norvegia.

Re Canuto (Bradley Freegard) è il sovrano di Danimarca. Rivendicò storicamente il proprio dominio su Inghilterra, Danimarca e Norvegia ed è noto per essere riuscito nell’impresa di unire danesi e inglesi sotto il proprio regno. Astuto ma brutale, è conosciuto come il re più potente della storia anglosassone.

Jarl Haakon (Caroline Henderson) viene proposta in una rivisitazione di genere dello storico vassallo di Re Canuto (è una donna di colore). Dovrà mantenere l’equilibrio tra pagani, cristiani e seguaci di altre religioni a Kattegat.

Emma di Normandia (Laura Berlin)che ha regnato realmente su Inghilterra, Danimarca e Norvegia, grazie ai matrimoni con Re Canuto e Aetherlred.

Regina Alfgifu di Danimarca (Pollyanna McIntosh) fu la prima moglie di Re Canuto.

Di sicuro mi sono dimenticata qualcuno e non ho dato a tutti il giusto spazio, mansomma di carne al fuoco ce n’è eccome, ma le premesse di questa prima stagione sonbo buone e personalmente voglio dare fiducia alla serie anche per il futuro.

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