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Fumetti e Cartoni

Dylan Dog 666: quando innovazione e tradizione si uniscono

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Con il passare del tempo, inesorabilmente, si avvicendano cambiamenti che vanno a modificare comportamenti e abitudini della società. Tuttavia il cambiamento non è necessariamente un evento negativo, può essere un’occasione di aggiornamento e miglioramento. Tutto invecchia e si rinnova e questo eterno “ciclo” oltre ad essere estremamente naturale e primordiale, è valido in qualsiasi ambito. Nell’editoria, per esempio, un prodotto seriale che riscontra un alto numero di vendite può crollare, dopo diversi anni, poiché il “nuovo” pubblico destinato a seguirlo non ne trova interesse. I gusti e le opinioni cambiano e gli editori cercano di assecondare questo movimento.

Basti pensare a quante evoluzioni ha avuto il celeberrimo Topolino che, nel corso del tempo, ha cambiato il tipo di linguaggio e la morale delle storie, cercando di far passare sempre un messaggio positivo, quasi idilliaco, delle vicende.

Fra i molti titoli di fumetti seriali che potrei citare, mi vorrei soffermare su uno in particolare che ha chiuso questo mese il suo ciclo di cambiamento: Dylan Dog.

Per quelli che non conoscono il famigerato indagatore dell’incubo, Dylan Dog è un personaggio protagonista dell’omonima serie bonelliana scritta da Tiziano Sclavi. Nel 1986 fa la sua prima uscita con L’alba dei morti viventi e diventa uno dei mensili più diffusi di casa Bonelli: attualmente il secondo dopo Tex. Dylan Dog è un investigatore dell’incubo cioè di tutte quelle vicende ultraterrene e soprannaturali; scenario delle sue indagini è Londra e il suo tallone d’Achille è l’alcol, rendendolo un personaggio molto “umano” e dannato, avvicinandolo al lettore. Dagli anni ottanta ha avuto alcuni restyling per restare al passo con i tempi ma negli ultimi due cicli il suo scrittore e supervisore Roberto Recchioni, ha movimentato notevolmente il personaggio.

Gli ultimi due cicli in questione sono il Ciclo della Meteora (387-400) e il ciclo 666 (401-406). Il primo è sostanzialmente un countdown in attesa dell’impatto provocato da una meteora grossa due volte il Texas. Con questo conto alla rovescia tutte le varie sottotrame, aperte dal n. 337, vengono chiuse per dare vita ad una nuova fase della testata. La meteora spazza via tutto quello che si conosceva del mondo di Dylan, facendolo sprofondare nel caos, per poi rinascere con il ciclo 666, la cui fine riporterà Dylan apparentemente alla normalità ma con una storia diversa alle spalle.

Durante queste vicende a partire dal look del nostro indagatore dell’incubo, fino al suo nuovo assistente di nome Gnaghi, lo stile cambia seguendo la moda e il tempo contemporaneo; per esempio: barba curata ed impermeabile.

Dylan Dog si trova a dover ricordare chi sia stato prima della meteora, a ritrovare la sua identità. Una nuova identità capace di amalgamare i veterani e le new entry di lettori che possono rispecchiarsi in un Dylan che, con questo ciclo, ha saputo raccogliere un nuovo pubblico.

Le novità di questi cicli non sono solo di carattere estetico ma anche di scrittura. Il notevole lavoro di Roberto Recchioni lo si vede nell’innovazione della sceneggiatura aggiungendo quel tocco di contestualizzazione e interconnessione delle vicende. Ricchi di citazioni e rimandi alla cultura geek sono i dialoghi che rendono ancora più evidente la presenza del protagonista nel mondo del lettore.

Se negli anni ottanta, quand’è uscito, il mondo non era interconnesso come adesso e la cultura geek era solo per una nicchia molto ristretta di appassionati, per lo più derisi e bullizzati, ora è parte integrante dell’intrattenimento. Serie tv intere si basano sulla conoscenza di questa cultura e ne fanno il loro piatto forte, rendendo il tutto più immediato, sottile ed acuto. A farne le spese sono gli sceneggiatori che si devono mettere in paro in un mondo che sta sempre di più prendendo il sopravvento nella cultura pop: quello geek.

Probabilmente molti lettori saranno legati, giustamente, ai primi Dylan Dog letti e l’innovazione apportata in questi numeri ha scombussolato la loro visione dell’iconico fumetto. Dylan ha, però, sperimentato linguaggi diversi, storie inedite e ha cercato di cambiare, come il mondo intorno sta facendo. Ha raggiunto un pubblico maggiore, rimanendo sé stesso ma inserendosi nel presente. I nuovi episodi hanno fatto appassionare nuovi giovani alle sue indagini ed è per questo che, spero, ci sarà sempre un modo di attualizzare Dylan rendendolo immortale.

L’abile penna dello sceneggiatore, nonostante tutto, non è volutamente drastica, lasciando un alone romantico alle spalle: nel finale del ciclo 666, Dylan torna ad indossare gli stessi abiti di sempre e, grazie ad un plot twist, ad avere l’intramontabile Groucho al suo fianco, avendo scosso però le fondamenta di un fumetto, fino a qualche anno fa, troppo anchilosato per cambiare.

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Fumetti e Cartoni

Eternity – La vita appesa ai chiodi delle opere immortali, arriva il terzo episodio

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Terzo episodio di ETERNITY, la nuova serie di Alessandro Bilotta, disegnata in questo caso da Francesco Ripoli. Ambienta in una Roma futuribile, la serie racconta le vicende di Alceste Santacroce, giornalista elegante e un po’ snob di un settimanale di gossip. Tra cinema, moda, tv e politica, ETERNITY rappresenta l’affresco di un caotico, coloratissimo “Inferno contemporaneo”.

Il volume intitolato “LA VITA APPESA AI CHIODI DELLE OPERE IMMORTALI”, in uscita il 21 luglio, ci porta nella stagione estiva, che porta a Roma numerosi turisti, alcuni dei quali ospiti di Alceste Santacroce che per l’occasione smette i panni del giornalista di gossip e vive la città come un visitatore anonimo, attratto dagli eventi del momento. Intanto, le opere all’apparenza puerili e improvvisate di Ariovisto Carnovale, artista contemporaneo per cui tutti stanno impazzendo, sono quotate ad altissime cifre, dando seguito a una vera e propria mania collettiva.

Le creazioni sono respingenti quanto l’artista, troglodita, subumano, inurbano, ma il suo stato di natura porta Alceste a indagarne le origini, le umilissime condizioni in cui è nato e cresciuto, una vita precedente vissuta, invece che da uomo, da bestia. Il successo colpisce a caso, come la fortuna. Per un artista che insegue la rovina, diventare popolare, essere frainteso, è la peggiore sventura. Ariovisto Carnovale, in un mondo in cui tutti cercano attenzioni, pare l’unico che non vuole essere amato…

L’introduzione del volume è firmata dallo stesso Alessandro Bilotta. La copertina è di Sergio Gerasi.

ALESSANDRO BILOTTA

A partire dagli anni Novanta, ha dato vita a numerose serie a fumetti, in Italia e in Francia. Dal lungo sodalizio con Carmine Di Giandomenico sono nate Le strabilianti vicende di Giulio Maraviglia Romano per Vents d’Ouest e La Dottrina, ambizioso fumetto futurista ripubblicato da Feltrinelli. È uno degli autori di Dylan Dog, per il quale scrive, fra l’altro, la saga Il Pianeta dei Morti. Tra le sue opere, Valter Buio, lo psicanalista di fantasmi pubblicato da Star Comics, Mercurio Loi, il genio perdigiorno della Roma papalina, pluripremiato personaggio di Sergio Bonelli Editore e Gli Uomini della Settimana, la serie di supereroi italiani sviluppata per Panini Comics.  Per DC Comics ha scritto una storia di Batman pubblicata nel volume celebrativo The World. Ha vinto il Gran Guinigi, il Micheluzzi, il Premio Repubblica XL e il Romics d’Oro.

FRANCESCO RIPOLI

Fumettista, illustratore e scultore, esordisce nel 2007 con Ilaria Alpi, il prezzo della verità, su sceneggiatura di Marco Rizzo, per Beccogiallo Editore. Con questo lavoro ottiene il premio Attilio Micheluzzi come Miglior Fumetto al Napoli COMICON e il premio Carlo Boscarato come Miglior Disegnatore Esordiente. Da autore unico pubblica la graphic novel 1890 per Soleil. Nel 2010 disegna la graphic novel Senza Sangue, dall’omonimo romanzo di Alessandro Baricco, su sceneggiatura di Tito Faraci per Edizioni BD, poi riedito da Feltrinelli Comics. Nel 2013 inizia la sua collaborazione con Sergio Bonelli Editore realizzando graficamente Il lungo inverno L’innocente per la collana Le Storie. Poi entra nello staff di Dylan Dog, disegnando Graphic Horror Novel: Il SequelL’isola delle ombreIl bacio del cobra Destini paralleli. Ha collaborato come illustratore con numerose riviste tra cui LinusInternazionaleIl mucchio e con Case editrici come Mondadori, Feltrinelli, Rizzoli.

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Eventi

Festival del Fumetto di Angoulême: i vincitori dei premi

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Festival del Fumetto di Angoulême: i vincitori dei premi

Il Festival del Fumetto di Angoulême – precisamente il Festival International de la bande desinée d’Angoulême – è una delle più grandi manifestazioni mondiali dedicate al fumetto che si tiene, ogni anno, nell’omonima città francese dal 1974. L’edizione del 2023, che si tiene dal 26 al 29 gennaio compresi, ha visto nel corso della giornata del 28 gennaio 2023 la premiazione delle migliori opere, suddivise per categoria.

Di seguito la lista dei vincitori:

  • Golden Fauve Best Album Award: “La couleur des Choses” di Martin Panchaud
  • Special Jury Jeunesse: “Toutes les Princesses Meurent après Minuit” di Zuttion Quentin
  • Series Award: “Les Liens du sang” di Shuzo Oshimi
  • Revelation Award: “Une Reinette en Automne” di Linnea Sterte
  • Heritage Award: “Fleurs de Pierre” di Hisashi Sakaguchi
  • Youth Prize: “La Longue Marche des Dindes” di Léonie Bischoff
  • Alternative Comic Book Award: “Forn de Calç”di Extincio Ediciones
  • Fauve Polar SNCF: “Hound Dog” di Nicolas Pegon
  • France Télévision Public Prize: “Naphtaline” di Sole Otero
  • Fauve des Lycéens: “Khat” di Ximo Abadìa
  • Eco Fauve Award: “Sous le Soleil” di Ana Penyas

Per maggiori informazioni riguardo il festival francese del fumetto, i vincitori di questa edizione e altro, di seguito il link al sito ufficiale della manifestazione: Festival Angoulême.

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Fumetti e Cartoni

Dylan Dog – Il pianeta dei morti arriva in fumetteria

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Era l’aprile del 2013 quando arrivava in edicola il decimo Dylan Dog Color Fest, in cui aveva ufficialmente inizio la saga “Il pianeta dei morti” architettata da Alessandro Bilotta. Così è stato riproposto in formato lussuoso tutta l’apprezzatissima saga dell’invecchiato Dylan Dog.

Il 27 gennaio in libreria e fumetteria il quinto volume di Dylan Dog – Il pianeta dei morti dedicato all’acclamata epopea creata da Alessandro Bilotta.

Nuovo appuntamento di Bonelli con la raccolta completa delle storie de IL PIANETA DEI MORTI, l’inquietante mondo distopico creato da Alessandro Bilotta. In un’epoca futura dove una misteriosa epidemia trasforma gli esseri umani in zombi, Dylan Dog, ormai uomo di mezza età, è posto di fronte a scelte estreme e costretto di volta in volta a mettere in discussione tutto ciò in cui ha sempre creduto.

Nel nome del figlio, la storia di questo volume, è disegnata da Giampiero Casertano ed è arricchita dall’introduzione firmata da Alessandro Bilotta. La copertina è di Marco Mastrazzo.

La trama della saga

In un’epoca futura, dove una misteriosa epidemia trasforma gli esseri umani in zombi, Dylan Dog, ormai uomo di mezza età, è posto di fronte a scelte estreme e costretto di volta in volta a mettere in discussione tutto ciò in cui ha sempre creduto.

DYLAN DOGIL PIANETA DEI MORTI VOLUME 5

“Nel nome del figlio”

  • Soggetto: Alessandro Bilotta
  • Sceneggiatura: Alessandro Bilotta
  • Disegni: Giampiero Casertano
  • Copertina: Marco Mastrazzo
  • Formato: 22×30 cm, b/n
  • Pagine: 168

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