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Anime e Manga

Il dilemma di Ash Ketchum, protagonista sempiterno: non doveva avere dieci anni per sempre

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Ce lo siamo chiesto tutti, almeno una volta, noi, guardatori seriali di anime fin dalla tenera età: ma Ash Ketchum di Pallet Town invecchierà mai? Superata e archiviata l’idea assurda che una madre sia d’accordo che il figlio appena decenne si avventuri in giro per il mondo a caccia di Pokémon, la seconda assurdità delle innumerevoli serie Pokémon abbordate sul piccolo schermo riguarda proprio l’età di Ash.

La risposta, finora, è sempre stata “no”: Ash Ketchum sembra essere destinato ad avere per sempre dieci anni. Tuttavia, lo scrittore originale della saga non era d’accordo con l’idea di un personaggio sempiterno. I suoi piani per i primi cinque anni di serie televisiva Pokémon non prevedevano che Ash avesse incorporato, in qualche modo, l’elisir anti-invecchiamento dell’eterna giovinezza. Al contrario, Takeshi Shudo, creatore dell’anime nell’ormai lontanissimo 1997, delle regioni di Kanto, Johto e delle isole Orange, aveva pensato di sostituire Ash con un altro protagonista dopo questi primi cinque anni di avventure a caccia di Pokémon.

Prima della sua scomparsa nel 2010, Shudo aveva reso pubbliche su diversi blog le sue idee riguardo la scrittura della serie Pokémon per i primi cinque anni del franchise. Grazie alle traduzioni di Dr.Lava, conosciuto per essere un appassionato di cultura Pokémon, è emerso che Shudo aveva in realtà pianificato una fine per Ash Ketchum. Nel periodo dei primi cinque anni della serie, infatti, Shudo aveva già cominciato a notare una certa ripetitività all’interno dell’anime e si era dunque chiesto in che modo si potesse continuare a proseguire una serie con meccaniche tanto semplici quanto trite e ritrite come “appare un nuovo pokémon, Ash lo cattura, affronta altri allenatori in una palestra o al torneo della lega, il Team Rocket gli mette i bastoni tra le ruote, Ash vince” e così via. 

Per dare un’idea di quanto Shudo avesse cominciato a notare una certa ripetitività, basti pensare che al tempo delle riflessioni del post appena citato, Ash si trovava alle isole Orange che, oltre ad aver fatto da sfondo ad un’intera serie, erano anche il luogo in cui era stato ambientato Pokémon 2 – La Forza di Uno (o Pokémon 2000), con i leggendari Articuno, Zapdos, Moltres e Lugia. Stiamo parlando dunque di un momento compreso tra la prima e la seconda generazione di Pokémon per quanto riguarda l’anime, e il momento immediatamente precedente la terza generazione di Zaffiro e Rubino in termini di giochi per Game Boy.

Già allora, Shudo aveva notato come fosse impossibile far crescere i personaggi e svilupparli ulteriormente. La storia di Ash sarebbe dovuta terminare molto tempo fa, secondo i piani di Shudo:

I Pokémon si sarebbero ribellati. Nonostante ad una prima occhiata i Pokémon sembrino instaurare rapporti amichevoli con gli esseri umani, ben presto si sarebbero resi conto di venire usati come schiavi e ciò avrebbe portato ad una rivolta. Pikachu sarebbe diventato il leader di questa rivolta e si sarebbe ribellato ad Ash. Il Team Rocket con Meowth al loro fianco, in grado di parlare sia linguaggio Pokémon che linguaggio umano, avrebbe mediato durante il conflitto, ma non avrebbe fatto altro che rendere ancora più critica la situazione con un pessimo lavoro di mediazione e di interpretazione.

Chiaramente questo finale avrebbe messo la parola fine non sono ad una serie ma all’intero anime, distruggendo il principio stesso alla base del franchise dei Pokémon; se fosse stato un episodio, dunque, scriveva Shudo, sarebbe stato l’ultimissimo.

Tornando ad Ash Ketchum, fermo restando che la serie dovesse proseguire, Shudo voleva trovare il modo di sviluppare ulteriormente il suo personaggio, dandogli uno sbocco di crescita caratteriale e personale.

Voglio che un giorno Ash guardi ai suoi momenti passati in compagnia dei Pokémon con nostalgia. È anche la ragione stessa per cui ho creato il Team Rocket, tutti i Pokémon e tutti gli amici di Ash, e le loro interazioni gli uni con gli altri.

Addirittura, Shudo aveva pensato di liberarsi di Ash ancora ai tempi del primo movie: Pokémon il film – Mewtwo colpisce ancora. Il film sarebbe dovuto finire con Ash ormai invecchiato, impegnato a ricordare i suoi giorni di gioventù nei panni di un allenatore, prima di svegliarsi, il mattino successivo, di nuovo ragazzino. Un altro possibile finale avrebbe visto Ash semplicemente invecchiare, per lasciare spazio ad una nuova generazione di allenatori. Tuttavia, scomparso Shudo, nessuno di questi finali è mai stato implementato per l’eterno ragazzino alla conquista della Lega Pokémon, in grado di salvare il mondo e impegnato a diventare il miglior allenatore del mondo.

Di questo passo, all’ennesimo, decimo compleanno, Ash probabilmente non invecchierà mai e verrà, plausibilmente, rimpiazzato in futuro. Forse non vedrà mai il suo finale, o forse lo vedrà, non sarà all’altezza delle aspettative; forse, invece, la serie animata dei mostriciattoli tascabili che ha appassionato e sta ancora appassionando generazioni troverà una buona soluzione, per dare pace agli utenti più vetusti e trovare un nuovo compagno di viaggio a chi ha appena cominciato ad avventurarsi nel mondo dell’anime Pokémon.

Non resta, dunque, che chiedersi cosa succederebbe alla serie di Pokémon, se effettivamente Ash venisse messo da parte per far spazio ad un nuovo protagonista, magari gradualmente, affiancandolo prima ad un potenziale nuovo protagonista e rendendolo poi “pensionabile” se il suo declassamento a personaggio secondario o spalla, come i tanto cari Brock e Misty dell’epoca, dovesse essere ben recepito dall’utenza.

Con l’occasione, ricordo che l’anime di Pokémon è attualmente in pausa, come tantissime altre produzioni, a causa dell’epidemia Coronavirus che ha colpito con forza anche il Giappone. Chissà, durante l’epidemia magari la notte porterà consiglio e la Pokémon Company passerà qualche ora insonne a pensare al “problema” del suo eterno protagonista.

 

Daily Nerd è un Magazine di cultura Nerd e Geek. Non si tratta semplicemente di riportare notizie, ma di approfondire e riflettere sulla cultura che ci circonda.

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Anime e Manga

Addio ad Akira Toriyama, il Maestro che ha cambiato il mondo del manga per sempre

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Oggi per noi fan è un giorno molto triste. Non si è mai pronti a dire addio ai proprio idoli, ma proprio quando meno te lo aspetti ecco arrivare la notizia.

È morto all’età di 68 anni Akira Toriyama, maestro indiscusso del fumetto giapponese, creatore di Dragon Ball, capolavoro per il quale non servono parole, basti vedere quante generazioni ha accompagnato e, siamo sicuri, accompagnerà ancora in futuro. Tra i suoi capolavori ricordiamo anche “Dr Slump”

Toriyama sensei sarebbe morto a causa di un ematoma subdurale acuto alla testa, ha spiegato il suo team di produzione con un comunicato sul sito e su X. Subito sui social si è riversata una pioggia di affetto e lacrime, l’ultimo tributo dei suoi fan all’uomo che ha rivoluzionato il mondo dei manga e che ha inciso profondamente sulla trasformazione del genere, aprendo la strada a tanti dopo di lui.

Chi era Akira Toriyama, il papà di Dragon Ball

Nato a Nagoya nel 1955, Akira Toriyama era conosciuto soprattutto per il manga “Dragon Ball”, creato nel 1984, che raccontava la vita e le avventure del prodigio delle arti marziali Son Goku, fin dalla sua infanzia.

Il manga ha venduto almeno 260 milioni di copie in tutto il mondo e ha dato origine a numerosi adattamenti per la televisione, il cinema e i videogiochi, e ha avuto numerosi sequel come “Dragon Ball Z” o più recentemente “Dragon Ball Super”.

Grazie per tutto Maestro!

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Anime e Manga

Direzione Metaverso: The Sandbox accoglie i geni giapponesi di TOEI ANIMATION

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The Sandbox, uno dei principali mondi virtuali decentralizzati oltre che sussidiaria di Animoca Brands, e TOEI ANIMATION CO., LTD., una delle principali società di animazione del Giappone, hanno annunciato una partnership per creare esperienze Web3 basate sulle proprietà intellettuali (i personaggi) di TOEI ANIMATION nel metaverso di gioco The Sandbox.

Le due aziende stanno sviluppando le esperienze nella LAND in collaborazione con Minto, Inc.. Pioniere dell’animazione giapponese, TOEI ANIMATION ha prodotto alcune delle produzioni di animazione più longeve e di maggior successo planetario, tra cui Dragon Ball, Sailor Moon e ONE PIECE. Grazie alla partnership con TOEI ANIMATION, The Sandbox continua a portare avanti collaborazioni basate su personaggi e contenuti tra i più popolari e influenti della cultura dell’animazione giapponese.

Per commemorare questa partnership, The Sandbox regalerà NFT in edizione limitata alle prime 1.000 persone che si registreranno sul sito register.sandbox.game/toei-animation-it. Il tipo di NFT, comunque non basati su IP di TOEI ANIMATION), sarà annunciato in un secondo momento.

“TOEI ANIMATION sta salpando nel metaverso. Siamo molto felici e orgogliosi di lavorare con The Sandbox e Minto come nostri partner. Sono fiducioso del fatto che insieme tracceremo nuove rotte che guideranno l’industria dell’intrattenimento negli anni a venire – ha affermato Satoshi Shinohara, amministratore delegato di TOEI ANIMATION -. Non vedo davvero l’ora di vedere i vari personaggi che abbiamo creato finora addentrarsi in questo nuovo campo”.

“Manga e anime giapponesi come Dragon Ball, ONE PIECE e Sailor Moon di TOEI ANIMATION hanno sempre fatto parte della mia vita. Sono felice di portare questi contenuti in The Sandbox affinché i giocatori e i creatori di tutto il mondo possano apprezzarli – spiega Sebastien Borget, COO e co-fondatore di The Sandbox -. Questa partnership è un’aggiunta entusiasmante per la nostra piattaforma di metaverso aperto perché porta alcuni dei migliori contenuti della cultura giapponese alla nostra comunità di creatori”.

In parte immobiliare virtuale, in parte parco di divertimenti, The Sandbox abbraccia pienamente l’idea del metaverso come uno spazio digitale condiviso continuo in cui mondi ed eroi si incontrano per creare magie. Quella con Paris Hilton si unisce a oltre 400 partnership esistenti tra cui ZeptoLab, Warner Music Group, Ubisoft, The Rabbids, Gucci Vault, The Walking Dead, Snoop Dogg, Adidas, Deadmau5, Steve Aoki, Richie Hawtin, The Smurfs, Care Bears, Atari, ZEPETO e CryptoKitties. Queste alleanze seguono la visione del team di The Sandbox di consentire ai giocatori di creare le proprie esperienze utilizzando personaggi e mondi sia originali che celebri.

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AKIRA torna al cinema: sono passati ben 35 anni dalla prima uscita nelle sale

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Torna al cinema, a 35 anni dalla sua prima uscita nelle sale, AKIRA di Katsuhiro Ôtomo, il film che ha incassato, tra repliche cinematografiche e vendite home-video, oltre 50 milioni di euro, conquistando il pubblico giapponese e rivoluzionando la percezione degli anime in tutto il mondo occidentale.

Unanimamente considerato un capolavoro e inserito da Empire Magazine tra i 100 migliori film in lingua straniera della storia del cinema, AKIRA è diretto da uno dei maestri indiscussi del cinema d’animazione e del fumetto giapponese. Tra le numerose collaborazioni e produzioni di Katsuhiro Ôtomo figurano, tra le altre, “Steamboy”, con cui partecipò fuori concorso alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia del 2004, e la sceneggiatura del film “Metropolis” di Rintaro (tratto dal manga di Osamu Tezuka).

L’appuntamento per i fan italiani è fissato per il 14 marzo (proiezioni in lingua originale con sottotitoli in italiano) e 15 marzo (proiezioni in versione doppiata in italiano), quando la Stagione degli Anime al Cinema, progetto esclusivo di Nexo Digital distribuito in collaborazione con Dynit, porterà nelle sale AKIRA in formato 4K e per la prima volta anche in lingua originale (elenco cinema a breve su nexodigital.it). Nel 2013 le celebrazioni del 25esimo anniversario di Akira, sempre organizzate da Nexo Digital e Dynit, avevano raccolto oltre 20.000 spettatori in un solo giorno, con sold out diffusi in tutti i cinema italiani che avevano programmato il film.

Trama Akira

Uscito nelle sale per la prima volta nel 1988 e ispirato al manga ormai giunto alla centesima ristampa del suo primo volume, Akira è ambientato nel 2019, in un’epoca in cui le grandi metropoli sono state spazzate via dopo la Terza Guerra Mondiale. Tokyo è teatro di scontri tra bande di motociclisti, tra cui di distingue la gang dei giovani Kaneda e Tetsuo. La polizia segreta, intanto, cerca di mettere un freno alla minaccia per poter continuare lo sviluppo del segretissimo progetto Akira…

La Stagione degli Anime al Cinema è un progetto esclusivo di Nexo Digital distribuito in collaborazione con Dynit e col sostegno dei media partner MYmovies.it, Lucca Comics & Games e VVVVID.

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