Nell’universo anime, trovare un horror che si possa definire tale è un’impresa ardua. Soprattutto considerato che spesso i manga più terrificanti restano solo fumetti, e che l’esistenza di un adattamento non ne garantisce il successo (Gyo: Tokyo Fish Attack!, per fare un esempio).
Ma anche se il potere orrorifico della carta stampata supera quello dei pixel, voglio comunque consigliarvi alcuni anime horror da paurache vale la pena guardare.
10 anime per rabbrividire questo Halloween
Higurashi: When They Cry
Yami shibai
Boogiepop Phantom
Perfect Blue
The Promised Neverland
Devilman Crybaby
Shiki
Another
Made in Abyss
Parasyte: The Maxim
1. Higurashi: When They Cry (2006)
Come regola, se un horror sembra uno slice of life c’è da preoccuparsi. E Higurashi: When They Cry è la prova definitiva che non bisogna giudicare un libro dalla copertina.
Nel villaggio di Hinamizawa ogni anno avviene una serie di raccapriccianti omicidi a ridosso del festival locale. Questo fenomeno è opera di una misteriosa entità sovrannaturale, o almeno così si crede. La verità tuttavia è molto più contorta, e tocca al nuovo arrivato Keiichi unire i pezzi del puzzle prima che sia troppo tardi.
Su Higurashi c’è davvero poco da dire. Questo perché meno dettagli si conoscono prima di guardarlo, maggiore è il suo impatto. L’unica cosa che posso consigliarvi è di approcciare la serie con una mente aperta e uno stomaco forte: ne avrete bisogno.
2. Yami shibai (2013)
Pensate che 4 minuti non bastino per spaventarsi? Preparatevi a ricredervi. Opera dello studio ILCA, Yami shibai (yami significa “oscuro”, shibai “dramma”) è una serie di storie del terrore narrate secondo la tecnica giapponese del kimishibai– da qui il gioco di parole col titolo.
La serie è composta da micro episodi che seguono lo stesso format. Ogni settimana alle cinque del pomeriggio, un uomo mascherato appare in un parco giochi e inscena dei racconti ispirati al folklore giapponese, da classiche leggende metropolitane a brevi skit da incubo.
Saranno lo stile spartano da motion comic o i tagli di scena bruschi – per non parlare dell’inquietante narratore – ma Yami shibai tiene incollati allo schermo dall’inizio alla fine. Da guardare a luci spente.
3. Boogiepop Phantom (2000)
Così come Parasyte e Perfect Blue, anche Boogiepop Phantom è frutto della fucina Madhouse, e in quanto tale non delude.
L’anime è un’antologia sci-fi dei macabri omicidi che capitano in una città senza nome. Il filo rossoche li unisce è Boogiepop, una misteriosa figura di cui non si conoscono origine né identità, ma che si pensa sia l’Angelo della Morte.
Con la sua narrazione irregolare e i continui colpi di scena, Boogiepop Phantom non è solo spettrale: è assolutamente claustrofobico. Mentre si cerca il bandolo della matassa, si convive con un senso di oppressione costante, amplificato da tonalità seppia e scene dalla prospettiva distorta.
Se cercate una serie angosciante che vi faccia scervellare, avete trovato pane per i vostri denti.
4. Perfect Blue (1997)
“Am I alive? Maybe this is all a dream”.
L’idol Mima Rin ha un sogno: diventare attrice. Per farlo lascia il gruppo J-pop CHAM e intraprende un impervio percorso verso il successo. Non tutti però sono entusiasti della sua scelta, e in breve la sua vita diventa un incubo popolato di minacce fittizie e reali.
Tra stalker, strane morti e disturbanti allucinazioni, Mima perde il contatto con la propria identità, mentre una domanda rimbomba minacciosa sullo sfondo: cos’è reale e cosa no?
Definire Perfect Blue intenso sarebbe un eufemismo. Il capolavoro diretto da Satoshi Kon mette alla prova non solo la sanità mentale di Mima, ma anche quella dello spettatore, facendogli fare un giro completo nello spettro della paranoia. Intenso, tragico e cerebrale: un horror psicologico da pelle d’oca.
Per essere degli orfani, i bimbi di Grace Field House sono felici, anche troppo: vivono con i propri fratelli e sorelle, e sono accuditi da una “Mamma” amorevole. C’è solo una regola che non va infranta: non avvicinarsi al cancello d’entrata della proprietà. Che cosa si trova dall’altro lato? Questo sta a Emma e ai suoi amici scoprirlo, per altro nel modo più brutale possibile, e con questa rivelazione inizia il conto alla rovescia per la loro sopravvivenza.
The Promised Neverland è la dimostrazione che non servono scenari splatter per far rabbrividire. Bastano una tensione tagliente e inquadrature sinistre, che seguono i protagonisti ovunque come un occhio nascosto. Buona ansia e buona visione.
6. Devilman Crybaby (2019)
Rivisitazione del classico del 1972, Devilman Crybaby di Masaaki Yusa è un trip di acidi da cui è impossibile uscire.
L’anime targato Netflix segue Akira Fudo dal momento in cui scopre una verità mostruosa: i demoni esistono e vogliono sterminare gli umani. Coinvolto dall’amico Ryo in un piano per salvare il mondo, Akira si fonde con un demone e diventa un Devilman. Se da una parte Fudo viene lacerato dalla sua doppia natura, dall’altra sorge un dubbio sinistro: e se le intenzioni di Ryo non fossero così pure?
A dir poco grottesca, Devilman Crybabyè un mix psichedelico di violenza e scene R-rated. Un po’ come il vicino Parasyte, la serie si interroga sulla corruttibilità e la crudeltà dell’uomo, ma è di gran lunga più folle, esplicito e disturbante. In una parola: imperdibile.
7. Shiki (2010)
Dimenticate Twilight, Vampire Knighte quell’estetica edgy/gotica romanticizzata su Tumblr. I vampiri di Shiki non luccicano al sole, piuttosto fanno venir voglia di chiudersi in un bunker e non uscire più.
La serie inizia proprio come vi immaginate: una famiglia “particolare” si trasferisce in un paesino sperduto, e da allora iniziano a verificarsi delle morti inspiegabili. La prima a sparire è la liceale Megumi Shimizu, che muore poco dopo il suo ritrovamento. Da lì in poi comincia una escalation di eventi inquietanti che coinvolge l’intera popolazione.
Per quel che mi riguarda, Shiki si ama o si odia, non esiste via di mezzo. Se sperate di trovarci tragici amori ultraterreni, lasciate perdere. Invece allacciate le cinture se preferite immagini truculente e una suspense dal crescendo lento e payoff esplosivo.
8. Another (2012)
Adattamento della light novel di Yukito Ayatsuji, Another è un thriller pervaso dalla sensazione che qualcosa di orribile sia sempre lì lì per succedere. E non a torto.
Da decadi, la classe 3-3 delle medie Yomiyama è afflitta da una maledizione che porta gli studenti alle morti più truci. Dopo l’arrivo di Sakakibara Kouichi, la maledizione ricomincia a mietere vittime, ma nessuno ne parla. Kouichi si rivolge allora all’unica persona disposta a dargli delle risposte: Misaki Mei, una ragazza con una benda sull’occhio ignorata da tutti.
Apprezzate misteri fantasmagorici e spargimenti di sangue fantasiosi? Another è per voi.
9. Made in Abyss (2017)
Se vi state chiedendo perché un cartone da Rai Yoyo sia nella lista, applaudo alla vostra innocenza. La protagonista dell’animedi Masayuki Kojima è Riko, un’orfana che vive in una città costruita attorno a un’enorme cavità di cui non si vede il fondo: l’Abisso. In compagnia del robot Reg, Riko intraprende un viaggio per ritrovare la madre scomparsa, una famosa esploratrice scesa nelle profondità della voragine e mai riemersa.
Non fatevi ingannare dalle ambientazioni luminose o dalla serena atmosfera iniziale: Made in Abyss non è uno show per bambini. L’immaginario edulcorato dei primi episodi si sfalda man mano che Riko e Reg discendono le spire dell’Abisso, e il destino che li attende è tutt’altro che gioioso.
Non per deboli di cuore.
10. Parasyte: The Maxim (2014)
Appassionati di fantascienza e creature extraterrestri? Parasyte: The Maxim fa al caso vostro. Noto adattamento dell’opera di Hitoshi Iwaaki, l’anime ruota attorno alla relazione simbiotica fra l’umano Shinichi e Migi, un parassita alieno che si infiltra nel suo braccio destro e lo controlla. Costretti ad abitare lo stesso corpo, i due devono collaborare per sopravvivere agli altri alieni discesi sulla Terra, causa di stragi sanguinarie.
La ragione per cui Parasyte è in ultima posizione è che, nell’insieme, non è poi così spaventoso. In compenso eccelle nell’alternare del gore vividissimo a momenti di riflessione sul valore dell’umanità. Assolutamente da vedere per tutti gli appassionati di body horror.
Studentessa laureata in Scienze della Comunicazione. Mi piacciono la stand-up comedy, le band che nessuno conosce e le parole con significati intraducibili, in quest'ordine.
L’anime di Bleach è tornato con l’adattamento dell’arco finale Thousand-Year Blood War, che ha riportato in scena Ichigo e gli Shinigami contro gli Sternritter. Dopo due parti ricche di colpi di scena, è stata annunciata la parte finale, intitolata The Calamity. Vediamo dove eravamo rimasti, cosa sappiamo di questa conclusione e quali sorprese potrebbero attenderci.
Dove eravamo rimasti
La seconda parte della serie si è conclusa con lo scontro tra Ichigo e Yhwach, e con la rivelazione di nuovi poteri e alleanze. I personaggi principali hanno raggiunto nuove trasformazioni, e molti villain sono stati sconfitti, ma la guerra non è ancora finita.
Cosa sappiamo su The Calamity
Durante l’Anime Expo 2025 è stato annunciato che la parte finale, The Calamity, arriverà nel 2026. Sarà composta da circa 13 episodi e includerà materiale inedito scritto dall’autore Tite Kubo per completare la storia. L’adattamento promette di coprire gli eventi finali del manga, con alcune espansioni e chiarimenti.
Curiosità e aspettative
I fan si aspettano di vedere finalmente la battaglia conclusiva tra Ichigo e Yhwach, con tutte le Bankai rivelate e i destini dei personaggi secondari risolti. Potrebbero comparire scene aggiuntive per approfondire il passato dei Quincy e per dare un epilogo soddisfacente agli Shinigami. Inoltre, ci si chiede se l’anime lascerà spazio a futuri progetti nel mondo di Bleach.
I fan di One Punch Man attendono con trepidazione la terza stagione dell’anime, che debutterà in ottobre 2025 e porterà sullo schermo l’arco dell’Associazione dei Mostri. Dopo anni di attesa e con il manga in pausa, la nuova stagione promette battaglie spettacolari e uno sviluppo significativo della trama.
La terza stagione e l’Associazione dei Mostri
L’arco dell’Associazione dei Mostri vedrà Saitama e gli eroi di classe S affrontare l’organizzazione guidata da Orochi e Gyoro Gyoro. L’adattamento dovrebbe coprire la formazione dei raid, le missioni di salvataggio e gli scontri con i mostri più potenti. Vedremo anche lo sviluppo del rapporto tra Garou e i suoi ideali, e la crescita di personaggi come Genos, Tatsumaki e King.
Perché l’attesa è così lunga
Uno dei motivi principali del lungo intervallo tra le stagioni è la pausa del manga originale annunciata da ONE fino al 17 luglio 2025. La produzione dell’anime richiede un coordinamento tra studio, animatori e materiale originale, e i fan hanno dovuto attendere che l’arco fosse sufficientemente sviluppato per un adattamento fedele. Inoltre, il successo delle prime due stagioni ha innalzato le aspettative per la qualità dell’animazione e della trama.
Cosa aspettarsi dalla nuova stagione
La terza stagione porterà sullo schermo alcune delle battaglie più spettacolari del manga, con combattimenti coreografati e poteri fuori scala. Ci si aspetta di vedere Saitama affrontare nemici sempre più forti, ma anche momenti di introspezione per gli altri eroi. L’animazione potrebbe migliorare rispetto alle stagioni precedenti e introdurre nuovi personaggi che arricchiranno l’universo di One Punch Man.
Jujutsu Kaisen continua a dominare le classifiche di vendita nel 2025, con oltre 3,37 milioni di copie vendute in tutto il mondo. Nonostante la concorrenza di titoli come One Piece e Chainsaw Man, il manga di Gege Akutami rimane il preferito dai lettori grazie al suo mix di azione, folklore e personaggi carismatici.
Le ragioni del successo
La storia di Yuji Itadori e della lotta contro le Maledizioni fonde elementi dell’horror con l’azione shōnen, creando un mondo affascinante. La struttura degli archi narrativi, la complessità di personaggi come Sukuna, Gojo e Megumi, e l’evoluzione costante del protagonista rendono la lettura avvincente. Inoltre, l’umorismo nero e i momenti emotivi bilanciano la violenza e rendono il manga accessibile a un pubblico ampio.
L’impatto dell’anime e del film
L’adattamento anime di MAPPA, con animazioni fluide e combattimenti spettacolari, ha contribuito in maniera significativa al successo del manga. Le due stagioni dell’anime hanno portato nuovi fan e hanno spinto molti a recuperare i volumi. Anche il film prequel “Jujutsu Kaisen 0” ha ampliato l’universo narrativo e aumentato l’interesse per la serie grazie alla storia di Yuta Okkotsu.
Cosa aspettarsi dai prossimi archi
Il manga è entrato da poco nella saga del “Culling Game”, che presenta nuove regole e avversari, portando la tensione a livelli altissimi. I lettori possono aspettarsi rivelazioni sulla storia delle Maledizioni, scontri decisivi e lo sviluppo del potere di Yuji. Il ritmo serrato e i colpi di scena continueranno a mantenere alta l’attenzione, confermando Jujutsu Kaisen come uno dei manga più avvincenti del momento.
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