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Chilling Adventures of Sabrina recap Chilling Adventures of Sabrina recap

Film e Serie TV

Chilling Adventures of Sabrina: recap in vista della quarta stagione

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Ottime notizie per tutti gli aficionados della fiction dark dal retrogusto horror Chilling Adventures of Sabrina. La serie tv di Aguirre-Sacasa (il creatore di Riverdale, per capirci) con protagonista la streghetta Spellman, sta per tornare con il suo capitolo conclusivo, in cui tutti i misteri e gli intrecci saranno finalmente sciolti.

Gli appassionati della serie infatti non dovranno attendere ancora molto per godersi il quarto e ultimo ciclo di episodi, che sbarcherà su Netflix a Capodanno 2020, a poco più di 12 mesi di distanza della terza parte, uscita invece il 24 gennaio di questo stesso anno. Un regalo di Natale un po’ in ritardo, ma pur sempre apprezzato. 

Per chi però non si ricorda dov’eravamo rimasti, un recap delle puntate precedenti è d’obbligo.

Chilling Adventures of Sabrina: dove eravamo rimasti?

Se fate mente locale, ricorderete che nel finale della terza parte Sabrina si trova ancora una volta a un bivio: salvare la sua congrega di streghe ed il Fright Club, lasciando che Caliban – il principe degli Inferi fatto d’argilla – diventi re dell’inferno, oppure accettare la sfida dei Regalia Profana per vincere la corona, lasciando morire chi ama per mano dei Pagani sulla Terra. Easy peasy, insomma.

Alla fine, cedendo al suo lato più oscuro, Sabrina decide di sfidare Caliban, ma a un passo dalla vittoria lui la imprigiona con l’inganno in una roccia nel nono circolo dell’Inferno. Ed ecco che quando tutto sembra perduto, arriva il plot-twist: quelle che si rivelano essere decadi più tardi, un’altra Sabrina appare per liberarla, rivelando di aver creato un loop temporale per dare una seconda chance a Terra ed Inferno insieme, nel frattempo spazzato via dall’Arcangelo Michele.

Detto fatto, con un trucchetto alla Ritorno al Futuro, le due si scambiano di posto, in modo che la “vecchia” Sabrina pre-apocalisse possa salvare entrambi i suoi mondi, ma a una condizione: riportato tutto all’ordine naturale delle cose, dovrà tornare a liberare la Sabrina del presente e prendere il suo posto, pena il caos più totale.

Avanti veloce, l’appena liberata Sabrina, una volta tornata a versione deserta e inquietante di Greendale, in cui l’umanità è stata sacrificata al dio pagano Green Man, s’imbatte nel cugino Ambrose, unico sopravvissuto fra i suoi conoscenti, che l’aiuta ad escogitare un modo per ritornare al mondo prima del caos. 

Così facendo, la streghetta Spellman riesce a salvare capra e cavoli, e perfino a riavvolgere il tempo fino al momento in cui Caliban l’ha intrappolata nella roccia, avvertendo sé stessa di quello che sta per succedere e facendo sì che sia il suo rivale a finire letteralmente stone cold dead.

Ma è qui che le cose si fanno pericolose: una volta completata la sua missione la strega, invece di far riconvergere le linee temporali e decidere se vivere da Spellman o da Morningstar (ricordiamoci di papà Lucifero), sceglie di non scegliere. Classic ‘Brina.

Invece, rompendo il loop temporale, le due Sabrina fanno un accordo: quella del passato tornerà vincitrice dalla sfida dei regalia e sarà incoronata regina dell’Inferno, mentre quella del presente continuerà la sua esistenza sulla Terra con i suoi cari.

L’ultimo episodio della terza stagione si conclude così, con un gioco a incastro perfetto… circa. Infatti, se abbiamo imparato qualcosa dalle centinaia di serie tv e film a tema viaggi nel tempo, è che giocare con la timeline porta sempre con sé delle conseguenze, e non sono mai nulla di buono. 

D’altra parte ce lo preannuncia anche la strega vudù Mambo Marie, quando in una delle ultime scene del final rivela a Zelda di percepire una forza oscura avvicinarsi, per non dimenticare il momento in cui Padre Blackwood evoca finalmente The Eldritch Terrors, subito prima dei titoli di coda.

Che dire? Possiamo stare tranquilli.

È tutto come sembra?

Ma veniamo per un momento alla protagonista della serie. Ora, sicuramente la scaltrezza e la noncuranza di Sabrina nell’avere un’altra sé a spasso per il mondo (o per l’inferno) ci porterebbero a pensare che almeno da questo lato tutto sia risolto per il meglio. Ma siamo sicuri che due Sabrina siano meglio di una? E se invece fossero tre?

Il tragico dubbio sorge se facciamo retromarcia giusto di qualche decennio: infatti, se nel futuro post apocalittico tutti sono passati a miglior vita eccetto Ambrose, e la Sabrina originale è morta e sepolta in uno dei cerchi dell’Ade… allora da dov’è arrivata la seconda Sabrina pronta a liberarla? Che sia stato un intervento… dall’Alto?

Senza dubbio, la quarta parte della serie inizia con molta carne al fuoco, anche se per ora non ci sono indizi su come dipanerà la vicenda. Sappiamo soltanto che le avventure di Sabrina si faranno ancor più terrificanti e si svolgeranno prettamente in location infernali, con ogni episodio presentato come un mini film horror a sé stante.

Purtroppo invece, per quel che riguarda il potenziale crossover con Riverdale, la popolare serie tv tratta dai fumetti Archie Comics presente nello stesso universo di Greendale, non si sa ancora nulla di ufficiale, ma la speranza è l’ultima a morire. Chissà che in futuro gli Spellman non abbiano un tête-à-tête con Archie Andrews ed i suoi amici… nel frattempo, in vista del 31 dicembre possiamo già iniziare ad arrovellarci su cosa succederà nell’ultima parte di Chilling Adventures of Sabrina, mentre ci gustiamo il nuovo trailer ufficiale da poco uscito.

Enjoy the chills

Studentessa laureata in Scienze della Comunicazione. Mi piacciono la stand-up comedy, le band che nessuno conosce e le parole con significati intraducibili, in quest'ordine.

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Film e Serie TV

Il Padiglione sull’Acqua, un viaggio estetico e poetico nel rapporto tra Carlo Scarpa e il Giappone

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Il documentario Il Padiglione sull’Acqua è un viaggio, estetico e poetico, nell’immaginario
dell’architetto veneziano Carlo Scarpa e nella sua passione per la cultura giapponese.
Il Giappone rappresentò per l’architetto un universo ispirazionale ma fu anche il luogo dove
egli morì, nel 1978, all’apice della sua carriera, ripercorrendo misteriosamente i tragitti del
poeta errante Matsuo Bashō.

Attraverso le impressioni suggerite dal filosofo giapponese Ryosuke Ōhashi, la narrazione si
sviluppa lungo il filo di una domanda, la domanda sul senso della bellezza. La possibilità̀ di
questa riflessione accomuna qui le opere scarpiane e l’estetica tradizionale giapponese.
Venezia, nella veste di porta verso l’Oriente e luogo di nascita di Scarpa, e l’esplorazione
incantata delle sue opere, sono l’occasione per rievocare la poetica ed episodi emblematici
della vita dell’architetto.

Essi sono restituiti attraverso le parole del figlio Tobia, dagli allievi Guido Pietropoli, Giovanni Soccol e Guido Guidi, e dal ricercatore J.K. Mauro Pierconti. Un sentimento di nostalgia colora tutta la narrazione. Una nostalgia per quell’evento raro che è la nascita di un artista. Seppur ora abbia abbandonato questa terra, lascia in dono le sue opere e la meraviglia che esse tuttora suscitano.

Carlo Scarpa il Giappone

Carlo Scarpa amava definirsi «bizantino nel cuore, un europeo che salpa per l’Oriente» e proprio come l’artista veneziano, Stefano Croci e Silvia Siberini viaggiano attraverso le ispirazioni nipponiche che lo hanno guidato nella sua costante ricerca del senso della bellezza.

Per farlo, in Il padiglione sull’acqua si fanno guidare dalle ispirazioni del filosofo Ryōsuke Ōhashi e dalle testimonianze del figlio Tobia Scarpa, degli allievi Guido PietropoliGiovanni Soccol e Guido Guidi, del ricercatore J.K. Mauro Pierconti, degli artigiani Paolo e Francesco Zonon e della maestra di ikebana Shuho Hananofu.

Nel 1978 Carlo Scarpa tornò in Giappone. Nessuno sa con precisione quali fossero i suoi intenti. Il celebre architetto giapponese Arata Izosaki ha ipotizzato che stesse ripercorrendo le stesse tappe del poeta errante Matsuo Bashō, riportate nel diario di viaggio Lo stretto sentiero verso il profondo nord, ma purtroppo morì a seguito di una tragica caduta e non raggiunse mai la meta anelata.

Lasciò incompiute delle opere, che lo resero ancora più celebre, come il Memoriale Brion a San Vito di Altivole in provincia di Treviso, scelto anche da Denis Villeneuve tra le location del prossimo capitolo di Dune.

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Film e Serie TV

Constellation: svelato il trailer del nuovo thriller psicologico con Noomi Rapace e Jonathan Banks

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Apple TV+ ha svelato il trailer di “Constellation”, il nuovo thriller psicologico composto da otto episodi intepretato da Noomi Rapace (“Millennium – Uomini che odiano le donne”, “Non sarai sola”, “Lamb”, “Seven Sisters”) e dal candidato all’Emmy Jonathan Banks (“Breaking Bad”, “Better Call Saul”). La serie farà il suo debutto su Apple TV+ il 21 febbraio con i primi tre episodi seguiti da un episodio a settimana, fino al 27 marzo.

Creata e scritta da Peter Harness (“Il commissario Wallander”, “The War of the Worlds”), “Constellation” ha come protagonista Noomi Rapace nel ruolo di Jo, un’astronauta che torna sulla Terra dopo un disastro nello spazio e scopre che alcuni pezzi fondamentali della sua vita sembrano essere scomparsi. La serie è un’avventura spaziale ricca di azione che esplora i lati più oscuri della psicologia umana e segue la disperata ricerca di una donna nel tentativo di svelare la verità sulla storia dei viaggi spaziali e di recuperare tutto ciò che ha perso.

Cast Constellation

Nel cast della serie figurano anche James D’Arcy (“Agent Carter”, “Oppenheimer”), Julian Looman (“Emily in Paris”, “Mallorca Crime”), William Catlett (“A Thousand and One”, “Coppia diabolica”), Barbara Sukowa (“Passioni violente”, “Hannah Arendt”) e con la partecipazione di Rosie e Davina Coleman nel ruolo di Alice. Diretta dalla vincitrice del premio Emmy Michelle MacLaren (“Shining Girls”, “The Morning Show”, “Breaking Bad”), dal candidato all’Oscar® Oliver Hirschbiegel (“La caduta – Gli ultimi giorni di Hitler”, “The Experiment – Cercasi cavie umane”) e dal candidato all’Oscar® Joseph Cedar (“Footnote”, “Our Boys”).

Produzione

Prodotta da Turbine Studios e Haut et Court TV, “Constellation” è prodotta esecutivamente da David Tanner (“Small Axe”), Tracey Scoffield (“Small Axe”), Caroline Benjo (“No Man’s Land”), Simon Arnal (“No Man’s Land”), Carole Scotta (“No Man’s Land”) e Justin Thomson (“Liaison”). MacLaren dirige i primi due episodi ed è produttrice esecutiva insieme a Rebecca Hobbs (“Shining Girls”) e al co-produttore esecutivo Jahan Lopes per conto della MacLaren Entertainment. Harness è produttore esecutivo attraverso la Haunted Barn Ltd. La serie è stata girata principalmente in Germania ed è stata prodotta da Daniel Hetzer (“Monaco – Sull’orlo della guerra”) per Turbine Studios, Germania.

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Ecco tutte le novità in arrivo su Lionsgate+ a febbraio

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lionsgate

Febbraio è un mese freddo che passiamo con piacere al caldo, in compagnia di grandi storie e personaggi intriganti. E perché non rivedere le serie di Lionsgate+ nominate agli Emmy e agli Oscar, vincitrici di Golden Globes, in costume, drammatiche o comiche, ce n’è per tutti i gusti!

SERIE in arrivo su Lionsgate+ a febbraio

NORMAL PEOPLE
Questa serie limitata segue Connell e Marianne dalla scuola al college mentre entrano ed escono dalle vite l’una dell’altra, esplorando quanto possa essere complicato un giovane amore. Paul Mescal è stato nominato per un Emmy (Miglior attore protagonista in una miniserie o in un film) per il ruolo di Connell ed ha appena ottenuto la sua prima nomination agli Oscar (migliore interpretazione di un attore protagonista) per il suo ruolo in Aftersun.
RAMY S1 e S2
Nella prima stagione, Ramy Hassan è un egiziano-americano di prima generazione che sta intraprendendo un viaggio spirituale nel suo quartiere politicamente diviso del New Jersey. Ramy porta sullo schermo una nuova prospettiva nell’esplorare come si vive intrappolati tra una comunità musulmana, che pensa che la vita sia una serie di prove morali, e la generazione dei millenials che pensa che la vita non abbia conseguenze.
Nella seconda stagione, Ramy parla della sua crisi di mezza età, delle relazioni passate e della dipendenza dalla pornografia.
Ramy Youssef ha vinto il Golden Globe 2020 (migliore interpretazione di un attore in una serie televisiva – musical o commedia) per la sua interpretazione del ruolo principale.
THE ACT
The Act segue Gypsy Blanchard (Joey King), una ragazza che cerca di sfuggire alla relazione tossica che ha con la madre iperprotettiva, Dee Dee (Patricia Arquette). La sua ricerca di indipendenza scoperchia un vaso di Pandora, che alla fine la porterà a commettere un omicidio. Patricia Arquette ha vinto un Golden Globe (migliore interpretazione di un’attrice non protagonista in una serie, miniserie o film per la televisione) e un Emmy (migliore attrice non protagonista in una miniserie o film) per il suo ruolo nella serie.
THE GREAT
The Great è un dramma satirico e comico – liberamente ispirato da fatti storici – sull’ascesa di Caterina la Grande, che da straniera diventa la governante femminile più longeva nella storia della Russia. La serie è stata nominata ai Golden Globe nella categoria “Miglior serie televisiva – Musical o Commedia” per entrambe le stagioni, e i due protagonisti Elle Fanning e Nicholas Hoult sono stati nominate per i Golden Globe e gli Emmy nelle rispettive categorie di recitazione.

FILM

DAL 1 FEBBRAIO La sceneggiatura del film, scritta da Chris Morgan e Hossein Amini, si basa sulla vera storia dei quarantasette ronin, un gruppo di samurai che nel XVIII secolo si opposero allo shōgun per vendicare l’uccisione del loro daimyō.

DAL 1 FEBBRAIO Un agente della polizia di Los Angeles scopre un segreto sepolto da tempo che potrebbe far precipitare nel caos quello che è rimasto della società. La sua scoperta lo spinge verso la ricerca di Rick Deckard, sparito nel nulla 30 anni prima.

DAL 1 FEBBRAIO Mark Renton ritorna a Edimburgo dopo 20 anni dalla fuga e rincontra i vecchi amici Sick Boy e Spud. Nel frattempo Franco è evaso di prigione e cerca vendetta contro l’amico che l’ha tradito.

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