Anche quest’anno IIDEA (Italian Interactive Digital Entertainment Association) – sulla base di diverse fonti di ricerca come Game Sales Data (GSD), GameTrack e AppAnnie, nell’ambito dell’osservatorio permanente sul settore promosso dalla federazione europea ISFE – ha presentato un interessante rapporto che ci mostra quale sia il mercato dei videogiochi in Italia, i titoli di maggior successo e il profilo dei giocatori. Un documento che in definitiva ci aiuta a comprendere la grande portata dell’industria videoludica in termini di investimenti e pubblico.
Il mercato dei videogiochi in Italia
Nel complesso il mercato dei videogiochi registra una crescita del +1,7% rispetto al 2018, generando un giro d’affari pari a 1 miliardo e 787 milioni di euro. Il settore continua a essere trainato dalle vendite di hardware e software, che realizzano rispettivamente un fatturato di 358 milioni di euro e 1.4 miliardi di euro – anche se bisogna segnalare che il mercato dell’hardware ha subito un leggero calo in vista dei nuovi lanci annunciati (PS5).
Le console home (239 mln di euro) la fanno ancora da padrone rispetto a quelle portable (18 mln di euro) che però segnano un +78% rispetto all’anno precedente. E di 950.800 console di gioco 852.102 sono home, 98.787 portable e 33.391 unità retro.
Il mercato del software registra un trend generalmente positivo. In particolare il software digitale – comprensivo di digital download su console e PC e di app – è il segmento maggiormente in espansione, con un fatturato di 1 miliardo e 429 milioni.
Il segmento degli accessori rimane stabile (segna -0,1% rispetto al 2018), con un fatturato totale di 101 milioni di euro.
I titoli più venduti del 2019
Ecco l’elenco dei titoli più venduti dello scorso anno (immagine da rapporto IIDEA)
Il profilo dei videogiocatori italiani
Veniamo adesso a definire chi sono i videogiocatori: gli Italiani che hanno avuto un’esperienza di gioco nel corso del 2019 sono stati 17 milioni, ovvero il 39% della popolazione italiana compresa tra i 6 e i 64 anni.
Di questi, gli uomini rappresentano il 53%, mentre le donne il 47% (con un divario che di anno in anno si assottiglia). Sono soprattutto i più giovani ad usare i videogiochi, con una concentrazione maggiore tra gli 11 e i 24 anni.
Per quanto riguarda le piattaforme di gioco preferite, i dispositivi mobile come smartphone e tablet sono i più utilizzati, con un pubblico di 10.5 milioni di videogiocatori, di cui 5.6 milioni di donne. Seguono i PC con 7.8 milioni di videogiocatori e le console home con 6.7 milioni. C’è da dire però che un videogiocatore trascorre in media più tempo davanti a una console (5,4 ore a settimana) che giocando a un PC (4 ore) o con un dispositivo mobile (5,3 ore a settimana).
Ecco il grafico tratto dal report di IIDEA
Un’industria in crescita
La dinamicità è tra le principali caratteristiche dell’industria dei videogiochi, che ogni anno deve reinventarsi e confrontarsi con sfide tecnologiche sempre nuove. Il 2020 rappresenterà una nuova era per l’industria dell’intrattenimento e un nuovo ciclo generazionale (è atteso per fine anno il lancio della Playstation 5). Che sia un passatempo, un lavoro o una passione il mondo dei videogiochi coinvolge un numero di giocatori crescente e diversificato in Italia, come nel resto del mondo, uscendo dalla nicchia dei soli fan, ma diventando un’esperienza diffusa più livelli.
Faccio parte di quella strana categoria di persone che, nonostante ci siano mille film da guardare, milioni di manga da leggere e trecento nuovi titoli di videogiochi, si fissa sempre sulle solite cose, per poi passare notti intere a rimettersi in pari con il mondo. Laureata in Lettere e in Editoria e Giornalismo, colleziono libri antichi in modo ossessivo, adoro piante e gatti e pratico judo da anni nella speranza di diventare, se non invincibile, almeno più saggia.
The Game Awards è uno dei più importanti appuntamenti dell’anno per quanto riguarda il mondo dei videogiochi, dove vengono premiati i titoli che sono usciti nel corso degli ultimi dodici mesi e che hanno saputo impressionare maggiormente pubblico e critica. La kermesse ideata e condotta, ogni anno, da Geoff Keighley si è tenuta – per questa edizione – l’8 dicembre 2022 al Microsoft Theater di Los Angeles. Quali sono stati i videogiochi che sono riusciti a portarsi a casa i premi?
Di seguito la lista dei vincitori nelle varie categorie:
Gioco dell’Anno: Elden Ring
Miglior Game Direction: Elden Ring
Miglior Narrativa: God of War Ragnarok
Miglior Direzione Artistica: Elden Ring
Miglior Musica e Colonna Sonora: God of War Ragnarok
Miglior Audio Design: God of War Ragnarok
Miglior Performance: Christopher Judge (God of War Ragnarok)
Games for Impact: As Dusk Falls
Innovation in Accessibility: God of War Ragnarok
Miglior VR/AR: Moss Book II
Gioco più atteso: The Legend of Zelda Tears of the Kingdom
Miglior Gioco d’Azione: Bayonetta 3
Miglior Gioco d’Azione/Avventura: God of War Ragnarok
Miglior Gioco di Ruolo: Elden Ring
Miglior Picchiaduro: Multiversus
Miglior Gioco per la Famiglia: Kirby e La Terra Perduta
Miglior Simulazione/Strategico: Mario + Rabbids Sparks of Hope
Miglior Gioco Persistente: Final Fantasy 14
Miglior Indie: Stray
Miglior Gioco Mobile: MarvelSnap
Miglior Supporto della Community: Final Fantasy 14
Miglior Esports Event: League of Legends World Championship 2022
Elden Ring guadagna il premio più ambito, ossia quello di Gioco dell’Anno, mentre God of WarRagnarok è il titolo che ha vinto in più categorie (ben 6). La corsa per questa edizione di The Game Awards, si sapeva, era a due tuttavia ci sono altri titoli che vanno menzionati, in particolare Stray per aver dominato la classifica dei titoli indie e Final Fanatsy 14 per il continuo supporto.
I The Game Awards 2022 hanno dato il loro verdetto, tuttavia ci saranno altre occasioni per premiare i titoli usciti nel corso di quest’anno. Forse altri titoli riusciranno a guadagnare qualche premio, oppure avremo ulteriori conferme per quelli già visti.
I nostri complimenti vanno a tutti i vincitori e ai partecipanti.
L’acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft è una della operazioni più grandi che si siano mai verificate nel mondo del gaming (e probabilmente dell’intrattenimento in senso generale), la cifra relativa a questa acquisizione fa girare la testa: ben 68,7 miliardi di dollari che verranno sborsati da Microsoft. In realtà la notizia dell’operazione risale agli inizi di quest’anno, ora però l’UE ha deciso di rincuorare tutti i fan di una delle più importanti serie di Activision Blizzard – ossia Call of Duty – dicendo che lavorerà perché quest’ultima rimanga disponibile ancora per PlayStation.
A dare la notizia è Ricardo Cardoso, Deputy Head of Unit Interinstitutional & Outreach Views dell’Unione Europea, attraverso un post del suo profilo Twitter. Di seguito il messaggio, accompagnato da una nostra traduzione:
The Commission is working to ensure that you will still be able to play Call of Duty on other consoles (including my Playstation). Also on our to do list: update stock pictures. These gamers have wired controllers whereas Xbox and Playstation have wireless ones since about 2006! https://t.co/Gfvsi3rKXD
La Commissione sta lavorando per assicurare che voi possiate ancora giocare a Call of Duty su altre console (fra queste anche PlayStation). Nella nostra lista delle cose da fare c’è inoltre: aggiornare le immagini di repertorio. Questi videogiocatori hanno dei controller con i cavi mentre Xbox e PlayStation hanno (controller, ndr) senza fili circa dal 2006!
Il messaggio è una risposta al post del profilo EU Competition– il profilo della parte della Commissione Europea deputata al controllo delle leggi sulla concorrenza – il quale riporta la notizia che la Commissione sta investigano sull’acquisizione che ha coinvolto Activision Blizzard e Microsoft. Quest’operazione continua a far parlare di sé, in particolare quando si tratta di serie dal successo e dalla risonanza così ampli come Call of Duty. Vedremo quali saranno i risultati di tutto ciò.
God of War Ragnarok è il seguito del primo capitolo della saga norrena di Kratos – iniziata nel 2018 – la quale si concluderà proprio con questo secondo titolo. In arrivo il prossimo 9 novembre, Ragnarok vedrà il ritorno dello spartano accanto a suo figlio Atreus, impegnati nel loro viaggio fra i nove regni e negli scontri con gli dèi, desiderosi di vendetta. Nonostante la missione principale del duo di protagonisti sia più che impegnativa, Ragnarok avrà anche molte missionisecondarie e l’obiettivo degli sviluppatori era di renderle migliori di quelle di The Witcher 3.
A confermare ciò ci ha pensato Anthony DiMento – parte del team di SantaMonica, che ha sviluppato il gioco in parola – in un suo tweet, citando una parte della recensione del Washington Post di GenePark. Ecco il post:
This was the goal I set for the optional content in #GodofWarRagnarok. The Witcher 3 is one of my favorite games of all time… It didn't seem possible, but this was literally the goal. Reading this felt amazing. https://t.co/X8Ycpe1SRs
DiMento: “Questo era l’obiettivo che avevo prefissato per i contenuti opzionali di God of War Ragnarok. The Witcher 3 è uno dei miei giochi preferiti di sempre… Non sembrava possibile ma questo era davvero l’obiettivo. Leggere questo (il post di Park, ndr) è stato fantastico”.
Gene Park: “God of War Ragnarok ha finalmente detronizzato The Witcher 3 avendo le migliori missioni secondarie che io abbia mai trovato in un gioco di avventura. Gli scontri più avvincenti, le storie più sentite e le aree più grandi sono nelle missioni secondarie. Non saltatele”.
A quanto pare l’obiettivo di raggiungere una qualità, per quanto riguarda le side quest, pari o superiore a quella di The Witcher 3 – il tanto apprezzato titolo di CD Projekt Red – è stato raggiunto con Ragnarok. Ora non resta che giocarci.