L’Uomo Rana (ecco qui la recensione del primo volume di Leviathan Labs) è una creatura anfibia, figlia di più mondi e come tale iper adattabile. Creata quasi per gioco da Massimo Rosi e Matteo Gerber ispirati da uno schizzo di Magnus (o questa almeno è la sola secret origin di cui si imbeve la leggenda!), prima di tutto è un personaggio schizoide, emerso da un brodo primordiale dove alcune forze incontrovertibili lottarono per la sua anima.
Il nostro protagonista è dotato di una coscienza ecologica spinta oltre il lecito. Prodotto di un eccesso di istinto di sopravvivenza e rane psicotrope, il suo istinto lo spinge a raddrizzare i torti contro il pianeta. Se nel farlo c’è da spaccare qualche testa, beh, fa parte del naturale ordine delle cose.
GLI AVVERSARI DELL’UOMO RANA
L’Uomo Rana affronta chiunque si metta contro la salute del pianeta e della biosfera. La sua coscienza ecologista è curata con piombo e filo di lama. Quando non basta, muscoli e tendini fanno il resto. La sua è una lotta che parte dal contingente, il disastro della Deepwater Horizon, per scontrarsi, in uno stile che non può che essere Larger than Life, con un redivivo Adolf Hitler, trasformatosi a sua volta in un super essere: un temibile uomo balena.
LO STILE
Il registro che accompagna le avventure del fottuto Uomo Rana non può che essere grottesco ed ipercinetico. In un mondo dove il politicamente corretto somiglia terribilmente ad uno spauracchio per essere carini ed educati, il Fottuto ci accompagna con un linguaggio crudo ed un modus operandi che non concede sconti. La violenza verbale e le situazioni surreali contribuiscono a creare un alone weird e grottesco che non abbandona il lettore fino all’ultima rivelante splash page.
Copertina Il fottuto uomo rana 2
Hitler uomo balena
LA TRAMA DELL’UOMO RANA
Il fottuto era un semplice soldato americano di stanza in Afghanistan. Coinvolto in una brutta storia di bestiame e tortura, finisce in una scarpata. In quel momento, tra vita e morte si erge soltanto una popolazione di raganelle psicotrope. Sulla via del ritorno a casa, avrebbe voluto dirsi forzuto. Qualcuno ha capito fottuto. Ed il resto, come si suol dire, è storia!
La storia fin qui: il Fottuto era riuscito a ritornare in patria giusto in tempo per iniziare la sua crociata contro il miliardario Rupert Kamiski, responsabile tra le altre cose di un disastro ecologico del golfo del Messico. La missione poteva ridursi ad un semplice colpo da cecchino, fino a quando non compare il massiccio Hitler-Balena. E con un temibile spinebuster contro il fottuto si chiudeva il primo volume.
IL DISEGNATORE
Vito Coppola (Vietnam Horror) è un disegnatore realistico e capace di disegnare tavole cinetiche con un alto tasso di violenza ed adrenalina. In questo lavoro traspare tutto il suo amore per il genere pulp americano. Dalle ombre di Frank Miller alla violenza grafica di Steve Dillon, il suo stile è una summa acida più ampia delle singole parti. È di più. È una bomba ad orologeria sul punto di esplodere.
DUE CHIACCHIERE CON MASSIMO ROSI
Massimo come è stato creare il Fottuto Uomo Rana?
È nato tutto da una digestione andata male: eravamo a lezione di sceneggiatura con Onofrio Catacchio (guru e amico), nessuno di noi aveva potuto fare la siesta e il cibo reggiano durante l’inverno ha un peso specifico importante. Davanti a me c’era un disegno di Magnus, con un frogman, sott’acqua e armato… e non so come nella mia testa le sinapsi si misero a lavorare in modo bizzarro facendomi echeggiare nella materia grigia il nome “Il FOTTUTO uomorana”. Mi venne da ridacchiare da solo come uno scemo e lo dissi ad alta voce. Non so, ma in qualche modo nella mia testa aveva senso… da quel momento si creò l’idea di fare una parodia hardcore dei supereroi, mescolando il Punitore a Till Lindemann, vestendolo da ranocchio e rendendolo brutale. Il Fottuto UomoRana è nato davvero da una cazzata (si può dire?). Con Matteo Gerber abbiamo iniziato a tirare giù le linee base per la trama di quella che sarebbe stata la storia del personaggio iconico meno famoso tra i supereroi moderni… e pensa che alla fine Onofrio Catacchio scrisse l’introduzione nella pubblicazione del primo numero del Fottuto del 2011.
Ci sono molteplici livelli di lettura, alla fine emerge tanto divertimento ed una profonda critica sociale
Il divertimento più scorretto è alla base del progetto, vogliamo sfogarci, non darci nessun limite e anche se qualcuno si potrebbe offendere non ce ne frega niente, visto che di un fumetto si sta parlando, oltretutto di un fumetto intitolato il Fottuto UomoRana. Quindi scorrettezze e follia vogliono essere alla base della serie. In tutto questo, vivendo in un mondo di merda, non è difficile non cadere nella parodia hardcore della società e degli sballati dei nostri tempi moderni, che si vada da nazisti idioti, vegani pazzi e supereroi terrificanti.
Come avete lavorato alle (molteplici) citazioni disseminate in tutta la serie ?
Sono venute da sole in base alle esigenze narrative, laddove avevamo bisogno di una sequenza, o uno shot figo che portasse in una certa direzione. Era come se la citazione supereroistica venisse da sola, faccio un esempio: nella scena in cui il Fottuto ancora non ha trovato la sua identità di eroe, avevo bisogno di far coniare il nome “fottuto uomorana”. Mi è subito venuta in mente la scena di quando lo Spiderman di Raimi si scontra con SegaOssa e Bruce Campbell gli cambia il nome da “ragno umano” a “Spiderman”. Ho attinto a piene mani da quella scena, anche perché il Fottuto stesso vuole essere una parodia dei supereroi americani, quindi più riusciamo a citare e a prendere in giro e dissacrare meglio è.
L’impressione è che vi siate divertiti un mondo a scrivere queste pagine
Da impazzire, è un po’ un mix tra divertimento e sfogo. Spesso mi ritrovo a rileggere le pagine letterate e a ridere da solo come un cretino. Si spera, con questa comicità sopra le righe, di far divertire anche tanti dei nostri lettori e fans del Fottuto.
Come proseguirà la storia?
Questo volume 2 sarà ancora più sopra le righe, si citerà moltissimo All Star Batman e Robin e vedrete che si andrà in una direzione ancora più folle e sballata. Il Fottuto capirà il suo scopo finale e chi è veramente, risollevandosi dalle terribili ferite (in stile Knightfall) procurategli dal super pompato Hitler-Balena.
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Il Festival del Fumetto di Angoulême – precisamente il Festival International de la bande desinée d’Angoulême – è una delle più grandi manifestazioni mondiali dedicate al fumetto che si tiene, ogni anno, nell’omonima città francese dal 1974. L’edizione del 2023, che si tiene dal 26 al 29 gennaio compresi, ha visto nel corso della giornata del 28 gennaio 2023 la premiazione delle migliori opere, suddivise per categoria.
Di seguito la lista dei vincitori:
Golden Fauve Best Album Award: “La couleur des Choses” di Martin Panchaud
Special Jury Jeunesse: “Toutes les Princesses Meurent après Minuit” di Zuttion Quentin
Series Award: “Les Liens du sang” di Shuzo Oshimi
Revelation Award: “Une Reinette en Automne” di Linnea Sterte
Heritage Award: “Fleurs de Pierre” di Hisashi Sakaguchi
Youth Prize: “La Longue Marche des Dindes” di Léonie Bischoff
Alternative Comic Book Award: “Forn de Calç”di Extincio Ediciones
Fauve Polar SNCF: “Hound Dog” di Nicolas Pegon
France Télévision Public Prize: “Naphtaline” di Sole Otero
Fauve des Lycéens: “Khat” di Ximo Abadìa
Eco Fauve Award: “Sous le Soleil” di Ana Penyas
Per maggiori informazioni riguardo il festival francese del fumetto, i vincitori di questa edizione e altro, di seguito il link al sito ufficiale della manifestazione: Festival Angoulême.
Era l’aprile del 2013 quando arrivava in edicola il decimo Dylan Dog Color Fest, in cui aveva ufficialmente inizio la saga “Il pianeta dei morti” architettata da Alessandro Bilotta. Così è stato riproposto in formato lussuoso tutta l’apprezzatissima saga dell’invecchiato Dylan Dog.
Il 27 gennaio in libreria e fumetteria il quinto volume di Dylan Dog – Il pianeta dei morti dedicato all’acclamata epopea creata da Alessandro Bilotta.
Nuovo appuntamento di Bonelli con la raccolta completa delle storie de IL PIANETA DEI MORTI, l’inquietante mondo distopico creato da Alessandro Bilotta. In un’epoca futura dove una misteriosa epidemia trasforma gli esseri umani in zombi, Dylan Dog, ormai uomo di mezza età, è posto di fronte a scelte estreme e costretto di volta in volta a mettere in discussione tutto ciò in cui ha sempre creduto.
Nel nome del figlio, la storia di questo volume, è disegnata da Giampiero Casertano ed è arricchita dall’introduzione firmata da Alessandro Bilotta. La copertina è di Marco Mastrazzo.
La trama della saga
In un’epoca futura, dove una misteriosa epidemia trasforma gli esseri umani in zombi, Dylan Dog, ormai uomo di mezza età, è posto di fronte a scelte estreme e costretto di volta in volta a mettere in discussione tutto ciò in cui ha sempre creduto.
Foglie Rosse, la nuova opera edita Leviathan Labs, ci porta in un viaggio tetro nel folklore e negli spaventosi segreti che la grande madre Russia custodisce nel suo ventre.
Trama
Molto tempo fa si diceva che durante la guerra i morti camminassero tra la gente, infettando coloro che amavano di più, spinti solo dal desiderio animalesco di tornare a casa. Siberia, Unione Sovietica, durante la Campagna d’Inverno.
Una madre e una figlia attendono avvolte nella solitudine il ritorno del capofamiglia, inviato in Finlandia dove infuria la battaglia. Le due sono sole da mesi, a centinaia di chilometri dalla città più vicina, quando una terribile presenza e un’opprimente paranoia iniziano a circondare la loro casa e la loro vita quotidiana.
Gli autori
Massimo Rosi (Editions Delcourt, Scout Comics, Lev Gleason, Komics Initiative, ecc…), Ivan Fiorelli (Marvel Comics, Sergio Bonelli, ecc…) e Lorenzo Palombo (Scout Comics) uniscono le forze per creare un unicum nel mondo delle graphic novel: una storia di guerra, d’orrore e un thriller psicologico familiare fusi in una narrazione delicata alla Del Toro e soffusi nel bianco dell’inverno sovietico, macchiato solo dal rosso delle foglie e del sangue. Pubblicato in USA, Inghilterra e Canada dall’editore di Toronto Lev Gleason/New Friday.
Foglie Rosse è in preordine fino al 10 gennaio 2023, scontato del 20% con sketch in regalo.
112 pagine in toni di grigi e rosso 13 euro Brossurato Leviathan Labs/Lev Gleason