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Fumetti e Cartoni

Intervista a Saraceno: autore di “Pandemonium 235”

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Proseguiamo con le nostre interviste agli autori di Jundo, con Saraceno. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lo scrittore e disegnatore di “Pandemonium 235” (cui potete leggere la nostra recensione), per saperne di più riguardo l’opera, e per scoprire chi si cela dietro questo nick.

Ferdinando Antonini Genovese: Saraceno

Saraceno è un nome d’arte che gli hanno “appioppato” da ragazzo e che affettuosamente si tiene. “Ricorda il mare” e scopriamo essere un qualcosa molto legato all’autore. Il mare, la pirateria lo hanno sempre affascinato e probabilmente deve il tutto alle sue origini meridionali.

Infatti, nonostante Ferdinando Antonini Genovese sia nato vicino Firenze, vive fino ai 6 anni a Palermo per poi spostarsi a Napoli, dove studierà prima al liceo classico e alla Scuola Italiana di Comics, e poi all’Accademia delle Belle Arti di Napoli.

Evoluzione delle letture

Come molti di noi Saraceno inizia le prime letture fumettistiche con Topolino che, per quanto possa sembrare per bambini, rileggendolo da grande nasconde diversi punti importanti. Saraceno ci riporta alla mente il Paperon De’ Paperoni di Don Rosa, grandissimo fumettista statunitense.

Ma crescendo altri fumetti prendono parte alle sue letture, spostandosi prima su quello americano e poi su quello francese. Contestualmente allo studio scopre che la sperimentazione e il connubio con stili diversi riesce a dargli margine di miglioramento e tecniche per esprimere le proprie storie.

Il tutto con alti e bassi lo porta a voler sempre di più studiare la scrittura e la narrazione in ogni sua forma a partire proprio dal fumetto in cui i disegni accompagnano le sue storie.

Ispirazioni

Fra le narrazioni che più hanno ispirato Saraceno troviamo sicuramente Paperon de’ Paperoni con l’abile penna di Don Rosa, molto importante proprio per il fatto che, nonostante siano fumetti che ci accompagnano magari non gli diamo subito il giusto peso; ma anche PK è stato un personaggio che gli ha dato molto.

Ovviamente non può escludere la trilogia della vendetta di Park Chan-work ed in particolare il celeberrimo “Old Boy“; la regia di Kubrick con “Arancia Meccanica” che gli ha trasmesso la passione per le storie con finali aperti o comunque con finali che lasciano quella strana sensazione in bocca.

Saraceno e le origini di Pandemonium

La storia di Pandemonium 235 nasce da due diverse ispirazioni, la prima con un amico con il quale fa musica elettronica. Un pezzo si chiamava proprio “Pandemonium” e da lì venne l’idea appunto di un pugile diverso dal nostro Achille, che in maniera più romantica, andando al tappeto si immaginava la vita al di fuori del ring.

La seconda era quando, con amici, era in viaggio verso Roma e gli venne in mente di scrivere una storia di un trapper americano più potente dello stesso presidente degli Stati Uniti. Ad un certo punto pensò di raccontare quello che sta dietro una major musicale, poi edulcorato, reso grottesco dal fumetto stesso.

L’idea del quartiere che gira intorno all’inceneritore, è molto legato all’ambiente americano, tuttavia “ci sono influenze che ho visto io con i miei occhi nella mia periferia. Non volevo associare a Napoli Pandemonium, poiché purtroppo c’è un chiacchiericcio intorno che non avevo intenzione di alimentare. Ovviamente ci sono spunti di realtà come i labirinti che costruiscono alle saline che ricorda a livello architettonico la periferia napoletana; e l’episodio di Ruben trae liberamente spunto dalla vicenda di Davide Bifolco.”

Progetti futuri

Quest’esperienza di Jundo, ci racconta Saraceno, è stata molto formativa ed emozionante; iniziata in pandemia e l’ambientazione di Lucca con l’uscita del cartaceo sono stati bei momenti. Per il futuro diversi sono i progetti per i quali si sta rimboccando le maniche. Al momento è nella fase di scrittura di un cortometraggio con un suo amico regista. Poi in fase di scrittura per due progetti fumettistici, chissà magari sempre per Jundo…

Il primo sarà un horror con un’ambientazione particolare in un altra dimensione, dove però ricoprirà solo il ruolo di sceneggiatore, poiché i disegni li affiderà a un’altra persona; il secondo è un western che si chiamerà “Terra bruciata” a cui è molto legato.

Ma i piani per il futuro non finiscono qui, poiché la creazione di un brand e la futura laurea presso l’Accademia delle Belle Arti si andranno ad aggiungere a tutti gli impegni di Saraceno.

Se volete scoprire news e curiosità in più consiglio di dare un’occhiata alla nostra intervista sul canale Youtube: DailyNerd!

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Fumetti e Cartoni

Eternity – La vita appesa ai chiodi delle opere immortali, arriva il terzo episodio

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Terzo episodio di ETERNITY, la nuova serie di Alessandro Bilotta, disegnata in questo caso da Francesco Ripoli. Ambienta in una Roma futuribile, la serie racconta le vicende di Alceste Santacroce, giornalista elegante e un po’ snob di un settimanale di gossip. Tra cinema, moda, tv e politica, ETERNITY rappresenta l’affresco di un caotico, coloratissimo “Inferno contemporaneo”.

Il volume intitolato “LA VITA APPESA AI CHIODI DELLE OPERE IMMORTALI”, in uscita il 21 luglio, ci porta nella stagione estiva, che porta a Roma numerosi turisti, alcuni dei quali ospiti di Alceste Santacroce che per l’occasione smette i panni del giornalista di gossip e vive la città come un visitatore anonimo, attratto dagli eventi del momento. Intanto, le opere all’apparenza puerili e improvvisate di Ariovisto Carnovale, artista contemporaneo per cui tutti stanno impazzendo, sono quotate ad altissime cifre, dando seguito a una vera e propria mania collettiva.

Le creazioni sono respingenti quanto l’artista, troglodita, subumano, inurbano, ma il suo stato di natura porta Alceste a indagarne le origini, le umilissime condizioni in cui è nato e cresciuto, una vita precedente vissuta, invece che da uomo, da bestia. Il successo colpisce a caso, come la fortuna. Per un artista che insegue la rovina, diventare popolare, essere frainteso, è la peggiore sventura. Ariovisto Carnovale, in un mondo in cui tutti cercano attenzioni, pare l’unico che non vuole essere amato…

L’introduzione del volume è firmata dallo stesso Alessandro Bilotta. La copertina è di Sergio Gerasi.

ALESSANDRO BILOTTA

A partire dagli anni Novanta, ha dato vita a numerose serie a fumetti, in Italia e in Francia. Dal lungo sodalizio con Carmine Di Giandomenico sono nate Le strabilianti vicende di Giulio Maraviglia Romano per Vents d’Ouest e La Dottrina, ambizioso fumetto futurista ripubblicato da Feltrinelli. È uno degli autori di Dylan Dog, per il quale scrive, fra l’altro, la saga Il Pianeta dei Morti. Tra le sue opere, Valter Buio, lo psicanalista di fantasmi pubblicato da Star Comics, Mercurio Loi, il genio perdigiorno della Roma papalina, pluripremiato personaggio di Sergio Bonelli Editore e Gli Uomini della Settimana, la serie di supereroi italiani sviluppata per Panini Comics.  Per DC Comics ha scritto una storia di Batman pubblicata nel volume celebrativo The World. Ha vinto il Gran Guinigi, il Micheluzzi, il Premio Repubblica XL e il Romics d’Oro.

FRANCESCO RIPOLI

Fumettista, illustratore e scultore, esordisce nel 2007 con Ilaria Alpi, il prezzo della verità, su sceneggiatura di Marco Rizzo, per Beccogiallo Editore. Con questo lavoro ottiene il premio Attilio Micheluzzi come Miglior Fumetto al Napoli COMICON e il premio Carlo Boscarato come Miglior Disegnatore Esordiente. Da autore unico pubblica la graphic novel 1890 per Soleil. Nel 2010 disegna la graphic novel Senza Sangue, dall’omonimo romanzo di Alessandro Baricco, su sceneggiatura di Tito Faraci per Edizioni BD, poi riedito da Feltrinelli Comics. Nel 2013 inizia la sua collaborazione con Sergio Bonelli Editore realizzando graficamente Il lungo inverno L’innocente per la collana Le Storie. Poi entra nello staff di Dylan Dog, disegnando Graphic Horror Novel: Il SequelL’isola delle ombreIl bacio del cobra Destini paralleli. Ha collaborato come illustratore con numerose riviste tra cui LinusInternazionaleIl mucchio e con Case editrici come Mondadori, Feltrinelli, Rizzoli.

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Eventi

Festival del Fumetto di Angoulême: i vincitori dei premi

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Festival del Fumetto di Angoulême: i vincitori dei premi

Il Festival del Fumetto di Angoulême – precisamente il Festival International de la bande desinée d’Angoulême – è una delle più grandi manifestazioni mondiali dedicate al fumetto che si tiene, ogni anno, nell’omonima città francese dal 1974. L’edizione del 2023, che si tiene dal 26 al 29 gennaio compresi, ha visto nel corso della giornata del 28 gennaio 2023 la premiazione delle migliori opere, suddivise per categoria.

Di seguito la lista dei vincitori:

  • Golden Fauve Best Album Award: “La couleur des Choses” di Martin Panchaud
  • Special Jury Jeunesse: “Toutes les Princesses Meurent après Minuit” di Zuttion Quentin
  • Series Award: “Les Liens du sang” di Shuzo Oshimi
  • Revelation Award: “Une Reinette en Automne” di Linnea Sterte
  • Heritage Award: “Fleurs de Pierre” di Hisashi Sakaguchi
  • Youth Prize: “La Longue Marche des Dindes” di Léonie Bischoff
  • Alternative Comic Book Award: “Forn de Calç”di Extincio Ediciones
  • Fauve Polar SNCF: “Hound Dog” di Nicolas Pegon
  • France Télévision Public Prize: “Naphtaline” di Sole Otero
  • Fauve des Lycéens: “Khat” di Ximo Abadìa
  • Eco Fauve Award: “Sous le Soleil” di Ana Penyas

Per maggiori informazioni riguardo il festival francese del fumetto, i vincitori di questa edizione e altro, di seguito il link al sito ufficiale della manifestazione: Festival Angoulême.

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Fumetti e Cartoni

Dylan Dog – Il pianeta dei morti arriva in fumetteria

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Era l’aprile del 2013 quando arrivava in edicola il decimo Dylan Dog Color Fest, in cui aveva ufficialmente inizio la saga “Il pianeta dei morti” architettata da Alessandro Bilotta. Così è stato riproposto in formato lussuoso tutta l’apprezzatissima saga dell’invecchiato Dylan Dog.

Il 27 gennaio in libreria e fumetteria il quinto volume di Dylan Dog – Il pianeta dei morti dedicato all’acclamata epopea creata da Alessandro Bilotta.

Nuovo appuntamento di Bonelli con la raccolta completa delle storie de IL PIANETA DEI MORTI, l’inquietante mondo distopico creato da Alessandro Bilotta. In un’epoca futura dove una misteriosa epidemia trasforma gli esseri umani in zombi, Dylan Dog, ormai uomo di mezza età, è posto di fronte a scelte estreme e costretto di volta in volta a mettere in discussione tutto ciò in cui ha sempre creduto.

Nel nome del figlio, la storia di questo volume, è disegnata da Giampiero Casertano ed è arricchita dall’introduzione firmata da Alessandro Bilotta. La copertina è di Marco Mastrazzo.

La trama della saga

In un’epoca futura, dove una misteriosa epidemia trasforma gli esseri umani in zombi, Dylan Dog, ormai uomo di mezza età, è posto di fronte a scelte estreme e costretto di volta in volta a mettere in discussione tutto ciò in cui ha sempre creduto.

DYLAN DOGIL PIANETA DEI MORTI VOLUME 5

“Nel nome del figlio”

  • Soggetto: Alessandro Bilotta
  • Sceneggiatura: Alessandro Bilotta
  • Disegni: Giampiero Casertano
  • Copertina: Marco Mastrazzo
  • Formato: 22×30 cm, b/n
  • Pagine: 168

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