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Anime e Manga

Top 20 personaggi anime più divertenti di sempre

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Molti anime nascono con una vena ironica. Solo alcuni però hanno le carte per essere delle vere commedie, e il comun denominatore sono personaggi accattivanti e ben costruiti. Riesumate serie che nemmeno sapevo di aver visto, ecco la mia classifica di venti fra i personaggi anime più divertenti di sempre, enjoy!

I personaggi anime più divertenti di sempre

  1. Gintoki Sakata – Gintama
  2. Hidenori Tabata – Daily Lives of High School Boys
  3. Saitama – One-Punch Man
  4. Kaidou Shun – The Disastrous Life of Saiki K.
  5. Arataka Reigen – Mob Psycho 100
  6. Iori e Kouhei – Grand Blue
  7. Kazuma Satou – KonoSuba
  8. Katsuki Baguko – My Hero Academia
  9. Mako Mankanshoku – Kill La Kill
  10. Gojo Satorou – Jujutsu Kaisen
  11. America – Hetalia: Axis Powers
  12. Ross – Senyuu
  13. Yuuko Aioi – My Ordinary Life
  14. Maeda – Asobi Asobase
  15. Joro Kisaragi – Oresuki: Are you the only one who loves me?
  16. Zenitsu Agatsuma – Demon Slayer
  17. Lucifer – The Devil is a Part-timer!
  18. Hosaka – Minami-ke
  19. Nozomu Itoshiki – Sayonara Zetsubou Sensei
  20. Youhei Sunohara – Clannad

1. Gintoki Sakata – Gintama

Ovviamente il primo della lista non poteva che essere lui, Gintoki.

Ex samurai sul lastrico, il suo tratto distintivo è l’essere troppo pigro per fare qualsiasi cosa, anche pagarsi l’affitto.

Come se sarcasmo e totale mancanza di igiene non bastassero, Gintoki alza l’asticella con il suo umorismo feroce e il roasting gratuito verso tutto e tutti. Uniamo a questo tante, tantissime frecciatine al mondo dell’intrattenimento nipponico, e il quadro è completo.

2. Hidenori Tabata – Daily Lives of High School Boys

Avete mai avuto un amico brillante e scaltro, ma allo stesso tempo incredibilmente idiota? Ecco, quello è Hidenori.

In una serie dove l’idiozia piove a scroscio, Hidenori è il leader del suo gruppo di bros e la miccia delle situazioni più ignoranti in cui sono coinvolti.

Ciò nonostante, sa anche mantenere un contegno (circa) nei momenti più imbarazzanti, come gli incontri con Literary Girl. Inoltre le sue doti di attore nel role-play di Dragon Quest sono al top: Oscar, prego.

3. Saitama – One-Punch Man

Come non nominare l’eroe anime più divertente e amato dell’ultima decade.

Dopo un durissimo allenamento, Saitama è diventato un supereroe così potente da sconfiggere chiunque con un solo pugno. E per questo si annoia da pazzi.

Inespressivo al massimo, il Pelato con il Mantello affronta più intensamente i saldi di una battaglia mortale. Però nasconde anche delle vere preoccupazioni: tipo giocare a sasso, carta, forbice. O annientare quella maledetta zanzara che riappare ciclicamente in casa sua e non muore mai.

4. Kaidou Shun – The Disastrous Life of Saiki K.

Se il sarcasmo al vetriolo di Saiki è geniale, anche l’idiozia di Kaidou non è da poco.

Partiamo dal fatto che è convinto di essere l’unica salvezza dell’umanità, ma poi annega in mare dove si tocca. Senza contare una prestanza fisica da deumidificatore per ambienti e seri problemi di ansia sociale.

Con tutto il disagio che si prova guardandolo in azione, Kaidou è al contempo cringe ed esilarante. E poi ha anche una sigla personale per il suo alter ego Jet Ali Nere: impossibile non amarlo.

5. Arataka Reigen – Mob Psycho 100

Pensate quello che vi pare, ma per me Reigen è la vera stella di Mob Psycho 100.

In teoria è un personaggio controverso che andrebbe condannato, ma è impossibile non farsi conquistare dal suo carisma. Saranno le espressioni memabili, o le sue “tecniche segrete” da aspirante ghostbuster, o il fatto che venderebbe sua madre per qualche soldo in più.

Sarà tutto questo e altro, ma Reigen è semplicemente irresistibile. E poi le sue gag slapstick sono sempre le migliori, convincetemi del contrario.

6. Iori e Kouhei – Grand Blue

Okay, tecnicamente si tratta di due personaggi, ma Iori e Kouhei sono metà dello stesso idiota quindi valgono per uno.

Uno è un casinista sfaticato e sfortunato con le donne, l’altro un otaku credulone che considera solo ragazze in 2D. Ma almeno una cosa non gli manca: lo spirito (alcolico).

Con un’amicizia fatta di ubriacature mostruose, minacce verbali e tentativi continui di rovinarsi la festa l’un l’altro, non vi si scalda il cuore?

7. Kazuma Satou – KonoSuba

Kazuma è probabilmente uno dei protagonisti isekai più realistici che mi vengano in mente.

Questo perchè non ha chissà quale background elaborato o psicologia complessa, anzi. È solo un adolescente cinico che si lamenta di TUTTO e rifiuta il no sense del mondo dov’è capitato.

Il premio per le scene migliori poi va ai suoi sfoghi incontrollati verso la stupidità altrui, a momenti quasi un’esperienza catartica.

8. Katsuki Baguko – My Hero Academia

Parlando di personaggi che perdono la trebisonda, Bakugo non è secondo a nessuno.

Premettendo che non è il tipo che uno si immagina un eroe (bullo, cough cough), Bakugo è divertente per una ragione: è sempre incazzato nero.

Che stia combattendo, cucinando o anche solo respirando, Bakugo è chaotic energy allo stato puro, e il fatto che si arrabbi persino con i batteri mentre si lava i denti fa spaccare.

9. Mako Mankanshoku – Kill La Kill

Questo è il tipico esempio in cui un personaggio secondario è più simpatico del protagonista.

Facendo un parallelo, Mako è la versione anime del figlio iperattivo dei vicini di casa. Priva di qualsiasi senso del pericolo, Mako è carica come un Energizer Bunny e puntualmente si ficca nei guai senza accorgersene.

Senza contare che ogni volta che interviene in una situazione critica, i suoi commenti finiscono per peggiorare ogni cosa. D’altra parte è così fuori di testa e buffa che le si concede tutto.

10. Gojo Satorou – Jujutsu Kaisen

Se avete visto Jujutsu Kaisen, dovete concordare che la potenza di Gojo è terrificante.

Detto questo, nei suoi momenti di goliardia è anche uno dei personaggi più leggeri e ironici che ci siano.

Che si tratti di prendere in giro i suoi allievi o di tormentare i propri colleghi, Gojo non si tira mai indietro, e la sua natura da giullare di corte basta a ravvivare uno show altrimenti troppo dark.

11. America – Hetalia: Axis Powers

In una realtà dove le nazioni sono personaggi stereotipati a manetta, America vince tutto.

Se ve lo immaginate come un concentrato di stupidità gratuita e manie di protagonismo- bingo, ci avete preso in pieno. Aggiungete al mix commenti sarcastici e offensivi, il fatto che stia sempre mangiando hamburgers e che sia una piaga per ogni altro Paese, et voilà America.

Ah, se siete preparati a un fortissimo slang americano e interventi inappropriati, guardate la serie in english dub– (non) ve ne pentirete.

12. Ross – Senyuu

Nonostante i limitati minuti sullo schermo, Ross si merita un posto in classifica.

Ufficialmente è un soldato che deve proteggere l’eroe Alba nella sua missione. In pratica è un sadico che lo tormenta e basta, che sia infilzandolo con una spada “accidentalmente” o sfottendolo senza pietà davanti al nemico.

Se il suo sarcasmo brutale è oro, nulla è comparabile alle sue espressioni estasiate quando Alba viene umiliato o si ferisce- il che suona orribile, ma vederlo in azione è tutta un’altra storia.

13. Yuuko Aioi – My Ordinary Life

A fianco di Zenitsou, un altro personaggio inutilmente drammatico è Yuuko.

Basta pensare alle sue reazioni esagerate davanti alle situazioni più insulse, come quando finisce per infilzarsi il pollice con una matita. O al fatto che le prende sempre da tutti per le sue battute orribili. O a tutte le sue strane espressioni facciali. Insomma, gli spunti sono infiniti.

14. Maeda – Asobi Asobase

Nella follia pura di Asobi Asobase e delle sue protagoniste, Maeda è la ciliegina sulla torta.

Maggiordomo di quella psicopatica di Hanako, i talenti di Maeda sono fraintendere qualsiasi cosa e apparire dal niente nei momenti meno opportuni. Oltre che sparare raggi laser dal posteriore, ma su questo meglio non indagare.

15. Joro Kisaragi – Oresuki: Are you the only one who loves me?

Oresuki è una rom-com con sketch divertenti sparsi qua e là, e puntualmente tutti hanno per protagonista Joro.

Apparentemente carino e gentile, Joro è il classico Nice Guy che ci prova con qualsiasi cosa respiri. Questo perché vuole raggiungere il suo unico obiettivo nella vita: avere un proprio harem personale. Ve lo giuro, non sto scherzando.

Viene da sé che le cose non vanno mai come spera – specie quando si mette di mezzo l’infame Bench-kun – ma sono quelli i momenti in cui dà il meglio (o il peggio) di sé.

16. Zenitsu Agatsuma – Demon Slayer

L’essenza di Zenitsu si potrebbe racchiudere in una parola: extra.

Tanto forte quanto piagnucolone, Agatsuma è il personaggio più demenziale di Demon Slayer.

Nel dubbio, qualsiasi cosa accada Zenitsou sta sempre a) perdendo la testa per una cavolata senza importanza o b) nel mezzo di una crisi di pianto, e per questo o lo si odia o lo si ama. A prescindere da ciò però con lui l’effetto di comic relief è assicurato.

17. Lucifer – The Devil is a Part-timer!

Che cosa succede quando sei un ex generale satanico e perdi contro il re degli Inferi? Diventi un NEET.

Questo almeno è quello che aspetta Lucifer dopo aver preso una batosta dal boss Satana. Nella sua nuova vita da recluso, Lucifer passa da demone potentissimo ad adolescente emo dipendente da Internet. E inizia a prenderci gusto.

Per via del caratteraccio e delle sue lamentele – praticamente metà dei suoi dialoghi – è il personaggio più bistrattato e savage della serie, e per questo anche uno dei più simpatici.

18. Hosaka – Minami-ke

Nella categoria “belli ma idioti” pochi possono battere Hosaka.

Tanto per cominciare, questo tizio si spoglia ovunque e si perde di continuo in monologhi di cui a nessuno importa una ceppa. E poi ha una delle fantasie più bleah del mondo: farsi asciugare il sudore dalla sua cotta, che ovviamente non sa della sua esistenza.

Se questo non bastasse, il suo sketch ricorrente è rimanere a petto nudo posando con aria drammatica, il che è disturbante per varie ragioni. Specie se quando lo fa si trova in pubblico, tipo in coda in un McDonalds pieno sfondato.

19. Nozomu Itoshiki – Sayonara Zetsubou Sensei

Se Onizuka di GTO è un insegnante anticonvenzionale, Itoshiki è direttamente da ricovero. No davvero, qualcuno lo aiuti, vi prego.

Immaginatevi un prof che ogni giorno entra in classe annunciando di voler morire: quello è Zetsubou sensei. Senza dubbio il personaggio più paranoico e pessimista mai visto in un anime comico, se non tenta il suicidio due volte a episodio non è contento.

Cosa c’é di divertente in tutto ciò? Che anche se ha un piede sempre nella fossa, Zetsubou si accende quando si tratta di partire per la tangente, dando vita a scene a dir poco ridicole. Da non perdere se l’umorismo nero vi sconfiffera.

20. Youhei Sunohara – Clannad

Youhei è pigro, superficiale e attaccabrighe, ma ha anche dei difetti.

Un po’ il pagliaccio della serie, Youhei fa da sacco da box per metà del cast ed il 99% delle volte finisce per mettersi in imbarazzo senza rendersene conto. Voglio dire, chi può credere che sia normale fare hindu squats mentre si invita qualcuno ad uscire?

Detto questo, bisogna ringraziare le sue buffonate e uscite fuori luogo se Clannad non è una completa valle di lacrime. Chapeau.


Studentessa laureata in Scienze della Comunicazione. Mi piacciono la stand-up comedy, le band che nessuno conosce e le parole con significati intraducibili, in quest'ordine.

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Empire Of Shit: il film (italiano) in collaborazione con Shintaro Kago – Intervista al Regista

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Empire Of Shit: È italiano il nuovo film in collaborazione con il mangaka Shintaro Kago, autore di “Principessa del castello senza fine”, “Fraction”, ”Anamorphosys” e tanti altri titoli cult per i fan del genere.

Il regista infatti è Alessio Martino: Salerno, classe ‘2000, laureando in Cinematografia presso l’accademia delle Belle Arti di Napoli.

Questa storia inizia nel 2021, quando Kago e Martino incrociarono le loro strade grazie alla partecipazione di quest’ultimo al Contest Cinematografico Unco Film Festival, in cui il famoso mangaka partecipava in qualità di organizzatore e giudice. Martino presentò allora il suo corto “Brief Clisterization of Ideology”, ambientato in un mondo distopico, con la quale si aggiudicò il secondo posto.

Un anno dopo, nel 2022, Martino partecipò nuovamente al concorso con il film “The Formidable Wave that Destroyed and Recreate the World”, aggiudicandosi questa volta il primo premio: la merda d’oro.

Vi è infatti un tema comune in queste opere: la merda.
Ed è infatti da questa idea, che Martino presentò a Kago nel 2023, che nasce The Empire of Shit.

La trama è apparentemente molto semplice:

Una giovane donna desidera che le sue feci abbiano un profumo gradevole, e il suo desiderio si avvera. Questo scatena la cupidigia del suo fidanzato, che vede un’opportunità di lucro in questa straordinaria qualità, trasformando una situazione intima in un’impresa commerciale bizzarra e surreale. Ci sarà però un’escalation di eventi, che porterà ad un finale inaspettato.
Se tutto ciò vi ha incuriosito: non sentitevi soli, anche noi vorremmo sapere di più su cosa aspettarci, e proprio mossi da questa curiosità, abbiamo intervistato Alessio Martino, il regista di Empire of Shit.

Ciao Alessio, innanzitutto grazie per averci concesso questa intervista, perdonami ma la peculiarità del progetto mi porta a saltare alcune domande di rito e passare direttamente a questa:

alessio-martino-regista-di-empire-of-shit-con-shintaro-kago


Perché la Merda?

Ed è questa la domanda che ogni autore vorrebbe sentirsi porre. Scherzi a parte, sia io che Kago abbiamo molto a cuore il tema della merda perché nessuno gli dà il giusto peso. Che sia una commedia o uno Splatter la merda finisce sempre per essere del grottesco fine a se stesso ma fermandoci a riflettere sopra la materia di scarto ci si può trovare una grande fonte di riflessione.

Qual è il processo creativo dietro le scelte più audaci, sia visivamente che a livello narrativo?

Il divertimento. Quando il progetto è nato c’era una sola idea chiara in ballo: un Gojira fatto di cacca. Questo è uno di quei progetti dove il perno centrale su cui tutta questa macchina deve muoversi è proprio il divertimento. Dai costumi alla recitazione, tutto deve essere motivato dalla voglia di sperimentare e divertirsi su qualcosa che non si prenderà mai abbastanza sul serio… e forse proprio per questo sarà molto più seria di quanto essa stessa crede.

Hai lanciato una campagna indiegogo per finanziare questo progetto: qual è il tuo end-goal?  

Prendere i soldi e scappar… cioè! volevo dire, realizzare un lungometraggio. Anche se sembra un’impresa titanica il goal finale sarebbe quello di poter estendere la durata del film al punto tale da darle un corpo vero, e con esso verrebbero tutte quelle fantastiche chicche in più, come la storia manga prequel disegnata da Kago

Come hai attirato l’attenzione del Maestro Kago?  

Ma, di per sé è stato un evento molto organico. Ero a Lucca Comics per girare un documentario, lui era lì come ospite e gli ho semplicemente chiesto di prenderci una birra insieme (le birre alla fine furono molto più di una). Da lì Kago mi ha dichiarato tutto il suo interesse nel voler dedicarsi da anni ad un progetto cinematografico senza avere però mai il tempo per poterlo fare effettivamente. E da quì è arrivata la mia proposta…

Quanto influisce la presenza del mangaka sulla produzione del film?  

Tantissimo. Sotto ogni aspetto. Il progetto senza di lui non esisterebbe proprio. Tutto l’aspetto visivo della fabbrica, dei mostri (Coff, coff… scusatemi per lo spoiler), della palette cromatica e del taglio narrativo è tutto frutto della sua vena artistica che noi come troupe stiamo concretizzando. 

arte-ufficiale-firmata-shintaro-kago-per-il-film-empire-of-shit

Che emozioni pensi scaturirà il tuo corto nel pubblico?  

Così come ti dicevo riguardo il processo creativo, io spero diverta. Spero davvero che lo spettatore si senta annichilito da tutta la follia che gli verrà tirata addosso e che l’unica cosa sensata che si senta di fare sia ridere. Se poi restassero shockati e traumatizzati al punto tale da volerci denunciare, beh se la vedranno con i legali miei e di Kago!!

Posso avere anche io dei gadget?  

No. Scherzo! Se la campagna supererà il goal base, ci saranno belle sorprese per tutti i donatori, ma non posso dire altro ora.

Ti ringrazio nuovamente per averci dedicato del tempo parlandoci del tuo progetto.  

Ma grazie a te per avermi dedicato il tuo. E come dice la nostra mascotte Mr. Unkoman: “Unko! Unko! Unko!”.

Cari lettori, non sappiamo esattamente cosa aspettarci, ma l’hype c’è, e sicuramente ciò che fa più piacere è vedere un talento emergente nostrano mettersi in gioco.

Potete anche voi finanziare questo progetto tramite la campagna indiegogo!

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Addio ad Akira Toriyama, il Maestro che ha cambiato il mondo del manga per sempre

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Oggi per noi fan è un giorno molto triste. Non si è mai pronti a dire addio ai proprio idoli, ma proprio quando meno te lo aspetti ecco arrivare la notizia.

È morto all’età di 68 anni Akira Toriyama, maestro indiscusso del fumetto giapponese, creatore di Dragon Ball, capolavoro per il quale non servono parole, basti vedere quante generazioni ha accompagnato e, siamo sicuri, accompagnerà ancora in futuro. Tra i suoi capolavori ricordiamo anche “Dr Slump”

Toriyama sensei sarebbe morto a causa di un ematoma subdurale acuto alla testa, ha spiegato il suo team di produzione con un comunicato sul sito e su X. Subito sui social si è riversata una pioggia di affetto e lacrime, l’ultimo tributo dei suoi fan all’uomo che ha rivoluzionato il mondo dei manga e che ha inciso profondamente sulla trasformazione del genere, aprendo la strada a tanti dopo di lui.

Chi era Akira Toriyama, il papà di Dragon Ball

Nato a Nagoya nel 1955, Akira Toriyama era conosciuto soprattutto per il manga “Dragon Ball”, creato nel 1984, che raccontava la vita e le avventure del prodigio delle arti marziali Son Goku, fin dalla sua infanzia.

Il manga ha venduto almeno 260 milioni di copie in tutto il mondo e ha dato origine a numerosi adattamenti per la televisione, il cinema e i videogiochi, e ha avuto numerosi sequel come “Dragon Ball Z” o più recentemente “Dragon Ball Super”.

Grazie per tutto Maestro!

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Direzione Metaverso: The Sandbox accoglie i geni giapponesi di TOEI ANIMATION

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The Sandbox, uno dei principali mondi virtuali decentralizzati oltre che sussidiaria di Animoca Brands, e TOEI ANIMATION CO., LTD., una delle principali società di animazione del Giappone, hanno annunciato una partnership per creare esperienze Web3 basate sulle proprietà intellettuali (i personaggi) di TOEI ANIMATION nel metaverso di gioco The Sandbox.

Le due aziende stanno sviluppando le esperienze nella LAND in collaborazione con Minto, Inc.. Pioniere dell’animazione giapponese, TOEI ANIMATION ha prodotto alcune delle produzioni di animazione più longeve e di maggior successo planetario, tra cui Dragon Ball, Sailor Moon e ONE PIECE. Grazie alla partnership con TOEI ANIMATION, The Sandbox continua a portare avanti collaborazioni basate su personaggi e contenuti tra i più popolari e influenti della cultura dell’animazione giapponese.

Per commemorare questa partnership, The Sandbox regalerà NFT in edizione limitata alle prime 1.000 persone che si registreranno sul sito register.sandbox.game/toei-animation-it. Il tipo di NFT, comunque non basati su IP di TOEI ANIMATION), sarà annunciato in un secondo momento.

“TOEI ANIMATION sta salpando nel metaverso. Siamo molto felici e orgogliosi di lavorare con The Sandbox e Minto come nostri partner. Sono fiducioso del fatto che insieme tracceremo nuove rotte che guideranno l’industria dell’intrattenimento negli anni a venire – ha affermato Satoshi Shinohara, amministratore delegato di TOEI ANIMATION -. Non vedo davvero l’ora di vedere i vari personaggi che abbiamo creato finora addentrarsi in questo nuovo campo”.

“Manga e anime giapponesi come Dragon Ball, ONE PIECE e Sailor Moon di TOEI ANIMATION hanno sempre fatto parte della mia vita. Sono felice di portare questi contenuti in The Sandbox affinché i giocatori e i creatori di tutto il mondo possano apprezzarli – spiega Sebastien Borget, COO e co-fondatore di The Sandbox -. Questa partnership è un’aggiunta entusiasmante per la nostra piattaforma di metaverso aperto perché porta alcuni dei migliori contenuti della cultura giapponese alla nostra comunità di creatori”.

In parte immobiliare virtuale, in parte parco di divertimenti, The Sandbox abbraccia pienamente l’idea del metaverso come uno spazio digitale condiviso continuo in cui mondi ed eroi si incontrano per creare magie. Quella con Paris Hilton si unisce a oltre 400 partnership esistenti tra cui ZeptoLab, Warner Music Group, Ubisoft, The Rabbids, Gucci Vault, The Walking Dead, Snoop Dogg, Adidas, Deadmau5, Steve Aoki, Richie Hawtin, The Smurfs, Care Bears, Atari, ZEPETO e CryptoKitties. Queste alleanze seguono la visione del team di The Sandbox di consentire ai giocatori di creare le proprie esperienze utilizzando personaggi e mondi sia originali che celebri.

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