Poche cose infastidiscono come vedere un ottimo manga fatto a pezzi da un anime malfatto. O il dover abbandonare una serie noiosa per scoprire che il fumetto è tutta un’altra storia. Ecco allora una lista di manga coi fiocchi con adattamenti anime scadenti che potete tralasciare, o almeno affrontare dopo aver letto il cartaceo.
10 adattamenti anime non all’altezza del manga
Tokyo Ghoul
Berserk
Ex-Arm
Mahou Sensei Negima
Rosario + Vampire
Gyo: Tokyo Fish Attack!
Gantz
The Promised Neverland
The Flowers of Evil
Deadman Wonderland
1. Tokyo Ghoul (2014)
Premetto che Tokyo Ghoul di Sui Ishida è a mani basse una delle mie opere preferite. Le storie travagliate dei personaggi, i colpi di scena, il disegno pulito ma dettagliatissimo e una narrazione ben strutturata: ogni componente giustifica ampiamente il suo posto fra i manga più venduti al mondo.
Ecco, l’anime ha preso tutto questo e l’ha gettato dalla finestra. O meglio, dopo una prima stagione soddisfacente e con un opening da brivido, lo studio Pierrot è partito per la tangente e lo ha stravolto completamente. Prima trasformandolo da thriller psicologico a un tripudio di combattimenti senza capo né coda, poi mutando il corso degli eventi e la personalità dei personaggi.
Rispetto al manga, l’anime di Tokyo Ghoul è stato macellato senza pietà, e in versione animata è troppo sconclusionato per stare in piedi da solo. Un fiasco.
2. Berserk (2016)
A pochi mesi dalla scomparsa di Kentaro Miura, duole criticare uno dei franchise più amati dell’universo manga. Tuttavia, se c’è un adattamento che ha fallito nel rendere giustizia alla versione cartacea quello è il Berserk del 2016.
Al di là delle falle nella trama – interi archi narrativi buttati al vento – l’anime di Shin Itagaki soffre di un comparto tecnico scandaloso. L’uso della CGI 3D ha distrutto il pathos e il lato angosciante del manga, plasmando personaggi stoici e plastificati che non si integrano bene con ciò che li circonda.
Le scene di combattimento sono meccaniche e, per non farsi mancare nulla, si alternano a spaccati animati in 2D che rendono il tutto ancora più fuori luogo. La colonna sonora non è male però.
3. Ex-Arm (2021)
Tratto dallo seinen di HiRock e Shinya Komi, Ex-Arm è un altro adattamento promettente che ha cannato del tutto il comparto tecnico. E la grafica. E i personaggi. Ma andiamo per gradi.
Per iniziare, questo cyberpunk unisce animazioni 3D e 2D nelle stesse scene, senza alcuna ragione o tentativo di far coesistere i due stili in modo sensato. I personaggi sono inespressivi, hanno tempi di reazione abominevoli e sono così legnosi che sembrano usciti da The Sims. In compenso le scene d’azione – il vero fulcro della serie – sono anch’esse orribili, e ciliegina sulla torta: la censura pesante.
Per spezzare una lancia a favore della produzione,Ex-Arm è il primo anime di Visual Flight, quindi gli errori sono più che contemplati. Detto ciò, i frequenti glitch, il labiale non sincronizzato e le transizioni in stile Power Point fanno cadere le braccia. Una serie così brutta da essere (quasi) bella.
4. Mahō Sensei Negima! (2005)
A voler definire Negima con una parola, quella sarebbe taglio. Taglio degli archi narrativi, taglio di personaggi, taglio di introspezione psicologica. Xebec ha preso tutti i filler presenti nel manga e li ha uniti in uno shōjo scolastico-harem anonimo, scordandosi che il genere sarebbe shōnen fantasy.
L’anime salta tutte le parti succose della storia, dalla backstory del protagonista Negi, ai combattimenti, fino alla caratterizzazione degli altri personaggi, tanto che sono tutti unidimensionali e irrilevanti. Per non dimenticare l’animazione povera, la commedia che manca sempre il bersaglio e l’english dub atroce. Avanti il prossimo.
5. Rosario + Vampire (2011)
Rosario + Vampire è l’esempio di un prodotto valido semplificato fino alla banalità.
Ignorata la narrativa originale, lo studio Gonzo ha rinunciato a qualsiasi sviluppo coinvolgente presente nell’opera. Se il manga di Akihisa Ikeda non lesina su scenari dark e carichi di azione, aprendosi a temi come l’amicizia e la crescita personale, l’anime glissa brutalmente su tutto per diventare un harem comico.
Appiattiti al massimo, qui i personaggi hanno lo spessore psicologico del cartongesso, in particolare il protagonista Tsukune, che ha lasciato personalità e cosiddetti nel manga. In compenso anche qui il fanservice non manca, anzi occupa metà episodi, il che distrae spesso dall’evoluzione della storia.
6. Gyo: Tokyo Fish Attack! (2012)
Se Sharknado fosse un fanta-horror psicologico, il risultato sarebbe Gyo: Tokyo Fish Attack!. Tratto dal manga di Junji Ito – autore che pare destinato ad adattamenti tiepidi (vedi Junji Ito Collection) – Gyo regge il confronto con il trash di un b-movie americano.
La trama ruota attorno a un’epidemia scatenata da un virus mutageno, che trasforma i cittadini e la fauna marina di Okinawa in mostri assassini con arti robotici. In tutto ciò, l’unica cosa davvero terrificante è la sceneggiatura. Le scene inutilmente spinte e violente ne sono un esempio, insieme alle situazioni demenziali affrontate dai protagonisti, che dal canto loro agiscono totalmente a caso.
Dulcis in fundo, il finale non chiarisce nulla e lascia a bocca asciutta. Se proprio volete affrontare Gyo, leggete il manga e risparmiatevi lo scempio.
7. Gantz (2004)
Per chi non lo conoscesse, Gantz di Hiroya OKu è uno dei manga più R-rated e popolari al mondo. Distante dal politicamente corretto, Gantz è un infuso di gore, nudità e atmosfere dark, applicato a un intreccio di battaglie sanguinose e personaggi sfaccettati.
L’adattamento è piacevole e piuttosto fedele ai livelli di violenza e perversione del manga, ma la qualità purtroppo è scaduta. In primis, la serie è lenta, troppo: ci vogliono almeno 10 episodi perché le cose diventino interessanti. L’animazione è altalenante, ci sono tempi morti e i personaggi passano più scene a parlare a vanvera che a evitare che qualcuno venga massacrato.
I protagonisti poi sono molto più involuti, al punto che persino Kurono passa da leader con ampio sviluppo personale a ragazzino hentai lamentoso. Ultimi tocchi, il fanservice a gogo e il finale cliffhanger totalmente arbitrario. Una carneficina, in tutti i sensi.
8. The Promised Neverland (2021)
Nonostante abbia inserito questa serie fra gli anime horror più consigliati da vedere, non si può negare che The Promised Neverland abbia un retrogusto amaro. Questo perché, dopo una prima stagione molto apprezzata, TPN è passata dalle stelle alle stalle, senza neanche un cambio di produzione da incolpare.
Se la grafica ha contribuito, galeotti sono stati i continui taglia-incolla e salti temporali nella storia. Si sono perse anche l’atmosfera angosciante e la suspense della prima stagione, sostituita da una frenesia di eventi dove alcuni personaggi spariscono, altri compaiono dal niente, e quelli che restano cambiano dal giorno alla notte.
Il risultato è che tutto sembra un po’ raffazzonato, ed è un peccato perché la storia si meritava di meglio.
9. The Flowers of Evil (2013)
The Flowers of Evil è un manga incentrato sulle vicessitudini dell’adolescenza e le sue derive più morbose e devianti. Ispirato all’opera di Baudelaire, quello di Shūzō Oshimi è un bildungsroman controverso, ricco di tensione ed elucubrazioni psicologiche. Elementi che l’anime non è riuscito a sviscerare bene.
Nell’adattamento, la narrazione non regge il confronto, l’atmosfera è poco azzeccata e, anche se i protagonisti sono ben caratterizzati, non c’è chimica fra loro. Il triangolo formato da Kasuga e le co-protagoniste Saeki e Nakamura è il perno attorno a cui ruota l’intera storia, e ciononostante ha un che di insipido che rende difficile farsi coinvolgere.
Parlando di animazione, il rotoscopio crea degli sfondi stupendi, ma evidenzia la poca espressività e naturalezza dei personaggi. Se si somma il lip sync inesistente il quadro è completo. Inquietante sì, ma per le ragioni sbagliate.
10. Deadman Wonderland (2011)
Deadman Wonderland è un thriller horror che ruota attorno a Ganta, un ragazzino condannato a morte nell’unico carcere privato del Giappone. Qui è costretto a partecipare con altri prigionieri a un torneo di giochi crudeli, il Carnival Corpse, dove il premio in palio è la sopravvivenza.
Nel manga, DW se la gioca su scene cruente e sottotrame intriganti, e per questo funziona alla grande. L’anime parte con lo stesso spirito, ma diventa presto una serie di sequenze d’azione a sé stanti a discapito dell’indagine psicologica dei personaggi, che invece avrebbero molto di più da dire.
Anche se la sceneggiatura è coinvolgente, purtroppo gli episodi si fanno sempre più monotoni e non si capisce bene dove si vada a parare. Considerando poi che l’anime non ha una vera conclusione tutto sa un po’ di incompleto, il che rende Deadman Wonderland una serie carina ma dal potenziale sprecato.
Studentessa laureata in Scienze della Comunicazione. Mi piacciono la stand-up comedy, le band che nessuno conosce e le parole con significati intraducibili, in quest'ordine.
The Sandbox, uno dei principali mondi virtuali decentralizzati oltre che sussidiaria di Animoca Brands, e TOEI ANIMATION CO., LTD., una delle principali società di animazione del Giappone, hanno annunciato una partnership per creare esperienze Web3 basate sulle proprietà intellettuali (i personaggi) di TOEI ANIMATION nel metaverso di gioco The Sandbox.
Le due aziende stanno sviluppando le esperienze nella LAND in collaborazione con Minto, Inc.. Pioniere dell’animazione giapponese, TOEI ANIMATION ha prodotto alcune delle produzioni di animazione più longeve e di maggior successo planetario, tra cui Dragon Ball, Sailor Moon e ONE PIECE. Grazie alla partnership con TOEI ANIMATION, The Sandbox continua a portare avanti collaborazioni basate su personaggi e contenuti tra i più popolari e influenti della cultura dell’animazione giapponese.
Per commemorare questa partnership, The Sandbox regalerà NFT in edizione limitata alle prime 1.000 persone che si registreranno sul sito register.sandbox.game/toei-animation-it. Il tipo di NFT, comunque non basati su IP di TOEI ANIMATION), sarà annunciato in un secondo momento.
“TOEI ANIMATION sta salpando nel metaverso. Siamo molto felici e orgogliosi di lavorare con The Sandbox e Minto come nostri partner. Sono fiducioso del fatto che insieme tracceremo nuove rotte che guideranno l’industria dell’intrattenimento negli anni a venire – ha affermato Satoshi Shinohara, amministratore delegato di TOEI ANIMATION -. Non vedo davvero l’ora di vedere i vari personaggi che abbiamo creato finora addentrarsi in questo nuovo campo”.
“Manga e anime giapponesi come Dragon Ball, ONE PIECE e Sailor Moon di TOEI ANIMATION hanno sempre fatto parte della mia vita. Sono felice di portare questi contenuti in The Sandbox affinché i giocatori e i creatori di tutto il mondo possano apprezzarli – spiega Sebastien Borget, COO e co-fondatore di The Sandbox -. Questa partnership è un’aggiunta entusiasmante per la nostra piattaforma di metaverso aperto perché porta alcuni dei migliori contenuti della cultura giapponese alla nostra comunità di creatori”.
In parte immobiliare virtuale, in parte parco di divertimenti, The Sandbox abbraccia pienamente l’idea del metaverso come uno spazio digitale condiviso continuo in cui mondi ed eroi si incontrano per creare magie. Quella con Paris Hilton si unisce a oltre 400 partnership esistenti tra cui ZeptoLab, Warner Music Group, Ubisoft, The Rabbids, Gucci Vault, The Walking Dead, Snoop Dogg, Adidas, Deadmau5, Steve Aoki, Richie Hawtin, The Smurfs, Care Bears, Atari, ZEPETO e CryptoKitties. Queste alleanze seguono la visione del team di The Sandbox di consentire ai giocatori di creare le proprie esperienze utilizzando personaggi e mondi sia originali che celebri.
Torna al cinema, a 35 anni dalla sua prima uscita nelle sale, AKIRA di Katsuhiro Ôtomo, il film che ha incassato, tra repliche cinematografiche e vendite home-video, oltre 50 milioni di euro, conquistando il pubblico giapponese e rivoluzionando la percezione degli anime in tutto il mondo occidentale.
Unanimamente considerato un capolavoro e inserito da Empire Magazine tra i 100 migliori film in lingua straniera della storia del cinema, AKIRA è diretto da uno dei maestri indiscussi del cinema d’animazione e del fumetto giapponese. Tra le numerose collaborazioni e produzioni di Katsuhiro Ôtomo figurano, tra le altre, “Steamboy”, con cui partecipò fuori concorso alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia del 2004, e la sceneggiatura del film “Metropolis” di Rintaro (tratto dal manga di Osamu Tezuka).
L’appuntamento per i fan italiani è fissato per il 14 marzo (proiezioni in lingua originale con sottotitoli in italiano) e 15 marzo (proiezioni in versione doppiata in italiano), quando la Stagione degli Anime al Cinema, progetto esclusivo di Nexo Digital distribuito in collaborazione con Dynit, porterà nelle sale AKIRAin formato 4K e per la prima volta anche in lingua originale (elenco cinema a breve su nexodigital.it). Nel 2013 le celebrazioni del 25esimo anniversario di Akira, sempre organizzate da Nexo Digital e Dynit, avevano raccolto oltre 20.000 spettatori in un solo giorno, con sold out diffusi in tutti i cinema italiani che avevano programmato il film.
Trama Akira
Uscito nelle sale per la prima volta nel 1988 e ispirato al manga ormai giunto alla centesima ristampa del suo primo volume, Akira è ambientato nel 2019, in un’epoca in cui le grandi metropoli sono state spazzate via dopo la Terza Guerra Mondiale. Tokyo è teatro di scontri tra bande di motociclisti, tra cui di distingue la gang dei giovani Kaneda e Tetsuo. La polizia segreta, intanto, cerca di mettere un freno alla minaccia per poter continuare lo sviluppo del segretissimo progetto Akira…
La Stagione degli Anime al Cinema è un progetto esclusivo di Nexo Digital distribuito in collaborazione con Dynit e col sostegno dei media partner MYmovies.it, Lucca Comics & Games e VVVVID.
Mai capitato di trovarvi davanti a una serie e chiedervi: “Che cosa diamine sto guardando?”, per poi non riuscire a staccarvene? Per voi fanatici del bizzarro, del nonsense e degli immaginari distorti a regola d’arte, ecco allora una lista di 10 anime surreali chedovete guardare adesso.
10 anime surreali da recuperare subito
The Tatami Galaxy
Kyousou Giga
Sonny Boy
Arakawa Under The Bridge
Mononoke
Cromartie High School
Sayonara, Zetsubou Sensei!
The Night is Short Walk On, Girl
Mushishi
Toilet-bound Hanako-kun
1. The Tatami Galaxy (2010)
“My still-as-of-yet rose-colored self was cut to the quick by that which is called reality.”
Un protagonista in crisi esistenziale, una divinità con la testa a melanzana e colorati viaggi nel tempo: questa è l’improbabile premessa di The Tatami Galaxy di Masaaki Yuasa. E con un precedente come Devilman Crybaby, cosa ci si poteva aspettare da Madhouse se non un altro anime fuori di testa?
La storia stavolta segue un universitario senza nome che, con una dose da cavallo di cinismo e un amico simpatico come una spina nel fianco, riflette sulle occasioni sprecate durante il college. Il passato pare destinato a restare uno spiacevole ricordo, finché non gli viene offerta la possibilità di rifare tutto da zero, e trovare il suo lieto fine- o qualcosa che ci assomigli.
2. Kyousou Giga (2013)
In una città parallela abitata da demoni, spiriti, ed enormi mecha, una ragazza con un martello magico è alla ricerca di un coniglio nero che può riportarla nel suo mondo. No, non si tratta di una versione Jap folkloristica di Alice in Wonderland, ma di Kyousou Giga, un fantasy di Toei Animation dove la realtà supera l’immaginazione e i sogni.
Senza fare spoiler, vi avviso che Kyousou Giga è strano, ma strano forte. E non vi ci si abitua mai del tutto, né ai suoi strampalati personaggi, né al groviglio di flashback ed eventi scollegati mischiati nella narrazione. Ma è anche questo che la rende una serie unica e avvincente, oltre che un vero spettacolo per gli occhi grazie ai suoi visuals spaziali.
3. Sonny Boy (2021)
“Is this a utopia? Or a hell?”
Restare bloccati a scuola è l’incubo di ogni adolescente. Ma restarci intrappolati e finire in una dimensione oscura è tutt’altra storia. Questo è ciò accade a una classe di studenti un caldo giorno d’estate; e come se tornare a casa non fosse già un problema, le cose si complicano quando alcuni di loro sviluppano abilità paranormali.
Se avete lettoIl signore delle mosche, immaginate Sonny Boy come la sua versione fantascientifica, con animazione anni ’90 e un approccio filosofico ai temi più delicati. Per non dimenticare le ganzissime musiche punk rock: una bomba.
4. Arakawa Under The Bridge
Vi siete mai chiesti come sia vivere sotto un ponte? Be’, il businessman Ichinomiya lo scopre a proprie spese quando cade in un fiume e viene salvato da una ragazza senzatetto.
Pur di cancellare il suo debito, Ichinomiya è pronto a tutto- anche a diventare il suo fidanzato e trasferirsi sotto al ponte Arakawa. Inizia così la convivenza con una presunta venusiana, un soldato riciclato suora, uno spirito del fiume farlocco, ed altri soggetti altrettanto preoccupanti. E le stranezze sono solo al principio.
5. Mononoke (2007)
“If the problem lies within you, no-one else can help.”
Sicuramente il più artistico in questa lista di anime surreali è Mononoke, una raccolta di storie imperniata sugli incontri soprannaturali del Venditore di Medicine, un maestro dell’occulto a caccia di spiriti maligni nel Giappone feudale. Il mistero più oscuro però resta ancora irrisolto: qual è la sua vera identità?
Da non confondere con La Principessa Mononoke, l’opera di Kenji Nakamura è dark, onirica, e più che una serie animata sembra un dipinto che ha preso vita. Se ciò non bastasse, la narrazione è anticonvenzionle, le animazioni sono al limite del psichedelico, e il terrore psicologico latita sempre dietro l’angolo. In bocca al lupo.
6. Cromartie High School (2003)
Eh?. Questa è la prima reazione che suscita Cromartie High School di Eiji Nonaka, una serie che ha barattato il buon senso per gorilla, robot in uniforme, e mangiatori di matite.
Protagonista e vittima dell’idiozia di Cromartie è Takashi Kamiyama, l’unico studente normale in un liceo di teppisti stramboidi e non proprio brillanti. I mini episodi sono incentrati sui suoi tentativi di inserirsi fra i compagni yankee, dal finto mohawk a quello che viene costantemente rapito e dimenticato, e sulle situazioni allucinanti che ne derivano. Consigliatissima per gli amanti dello humor demenziale… e dei Queen.
7. Sayonara, Zetsubou Sensei! (2007)
“He’s not in a coma, he’s previewing the afterlife!”
In teoria, un insegnante dovrebbe essere fonte di ispirazione per i propri studenti. In pratica, per Itoshiki ogni giorno è buono per morire. L’unica cosa che lo tiene in vita sono le sue alunne, troppo problematiche per dargli il tempo di annodare il cappio. E ora la sua famiglia vuole anche che si sposi?! Be’, un suicidio di coppia non suona poi così male…
Satira spietata? Black humor? Personaggi disfunzionali e svitati? In Sayonara, Zetsubou Sensei! non manca nulla, ed il lato educativo è solo un effetto collaterale.
8. The Night is Short Walk On, Girl (2017)
Un po’ favola, un po’ sogno lucido, The Night is Short Walk On, Girl è un lungometraggio che ci trasporta in una Kyoto fantasmagorica e labirintica. Nel caos sfavillante di una notte frenetica ma infinita, uno studente universitario gioca con il filo rosso del destino e cerca di farsi notare una volta per tutte dalla ragazza dei suoi sogni.
Ricalcando lo stile di altri anime surreali come Mind Game e The Tatami Galaxy, Masaaki Yuasa ancora una volta piega la realtà come le pagine di un libro, e gioca con iperrealismo e colori scoppiettanti per raccontare una storia tanto semplice quanto accattivante. Chapeau.
9. Mushishi (2005)
“People derive their happiness in a variety of ways, even though it might seem cruel.”
Un mix di folklore giapponese e misticismo, Mushishi può essere definito come un’intima esplorazione della relazione uomo-natura. La serie segue il viaggio di Ginko, un uomo capace di vedere i mushi (spiriti) che abitano il mondo, e la sua missione di riparare ai danni causati da queste entità agli esseri umani.
Magico, affascinante, e talvolta inquietante, ogni episodio racchiude profonde riflessioni sulla fragilità dell’animo umano e il delicato equilibrio con natura, vita e morte. Forse Mushishi non è una serie che vi sconvolgerà la vita, ma sicuramente sa come toccare le corde del cuore e lasciare il segno.
10. Toilet-bound Hanako-kun
All’Accademia Kamome, le leggende soprannaturali non sono solo un diceria. L’imbranata Nene Yashiro ne ha la prova quando si trova faccia a faccia con Hanako, il famoso fantasma che infesta i bagni dell’istituto. Intrappolata in un contratto che la lega al mondo paranormale, Nene deve scoprire i misteri che si celano nella scuola, e risolverli prima che sia troppo tardi.
Toilet-bound Hanako-kun è forse uno degli anime surreali più dark e vivaci allo stesso tempo. Ma non fatevi ingannare dagli adorabili personaggi e dai caldi toni pastello: non si sa mai che cosa si può nasconde nell’ombra.