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Anime e Manga

10 anime fantasy meno conosciuti da guardare ora

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Il fantasy è probabilmente il genere più vario e longevo che ci sia, oltre che la categoria sotto cui finiscono tre quarti delle serie animate giapponesi. Da realtà normali con elementi magici fino agli isekai più dark, ecco quindi 10 anime fantasy meno conosciuti da guardare subito.

10 anime fantasy nascosti da scoprire adesso

  1. Dorohedoro
  2. Re:Zero
  3. Link Click
  4. Grimgar of Fantasy and Ash
  5. From The New World
  6. Drifters
  7. Charlotte
  8. Wonder Egg Priority
  9. KonoSuba
  10. Land Of The Lustrous

1. Dorohedoro (2020)

“Why does everyone assume the worst of me?”, “It saves time.”

Se siete deboli di stomaco e facilmente impressionabili, saltate avanti. Ma se avete un debole per l’horror, preparatevi, perché lo studio MAPPA ne ha combinata un’altra delle sue.

Grottesco e comico, Dorohedoro è un anime fantasy che si dipana nei bassifondi di Hole, un mondo bieco dove regna la magia e il più forte schiaccia il più debole. Qui vive Kaiman, un uomo-rettile che insieme alla partner Nikaido cerca il mago che lo ha trasfigurato, eliminando magistralmente chiunque si metta fra lui e suo obiettivo.

2. Re:Zero (2016)

Ennesimo hikikomori in tuta catapultato in un universo sconosciuto, Natsuki Subaru è lo sfortunato protagonista di Re:Zero, un dark fantasy psicologico con una versione macabra dei viaggi nel tempo. Tanta carne al fuoco, ma il risultato è degno di nota.

Sbalzato da un konbini a un mondo fantastico stile RPG, Subaru ha un incontro fatale e scopre di poter riavvolgere il tempo ogni volta che muore. Questa scoperta, insieme al desiderio di aiutare l’unica persona che aveva cercato di salvarlo, dà vita a una catena di eventi cruenti.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è Link_Click-61067fe10fd5c.jpg

3. Link Click (2021)

Firstly, you only get 12 hours. Secondly, follow my lead and change nothing. Thirdly…
…past or future… just let them be.

Se un’immagine vale più di mille parole, può contenere anche altrettanti segreti. A svelarli ci pensano Cheng Xiaoshi e Lu Guang, due amici capaci di entrare nelle foto al momento in cui sono state scattate. Ma farlo è sempre un rischio, e spesso soddisfare le richieste dei clienti significa mettere in pericolo anche se stessi.

A essere precisi, Link Click non è un anime ma un donghua, ragion per cui subito si può rimanere spaesati dallo stile poco familiare. Detto ciò, la suspense, i colpi di scena e l’abilità nell’emozionare lo rendono un gioiello nascosto che vale la pena scoprire.

4. Grimgar of Fantasy and Ash (2016)

Mai sognato di finire in una realtà sconosciuta dove bisogna lottare contro orrendi goblin per sopravvivere? Be’, neanche Haruhiro. Eppure questo è ciò che succede a lui ed altri ragazzi quando si svegliano in una foresta remota, senza ricordare nulla della loro vita precedente.

Se la premessa non ha niente di speciale, Grimgar è capace di distinguersi da altri fantasy più popolari per varie ragioni. Questo non solo per il comparto artistico da favola, ma anche perchè i personaggi sono incredibilmente realistici e umani. Insomma, una ventata d’aria fresca in un genere popolato da eroi overpowered ed epiche lotte per la supremazia.

5. From The New World (2012)

How many do you think have been sacrificed to get you this far?”

Nel Giappone del prossimo millennio, cinque bambini nascono e crescono in una società utopica chiamata Kamisu 66th District. Se non che, in stile A Promised Neverland, scoprono accidentalmente che il loro mondo ha ben poco di idilliaco, e che c’è una storia truce dietro l’attuale stato delle cose.

From The New World è una serie intelligente e ben strutturata, che non nasconde i suoi lati più crudi allo spettatore. Per questo vi consiglio di non farvi scoraggiare dall’inizio lento: mistero e profondità di trama ripagheranno.

6. Drifters (2016)

Gravemente ferito in battaglia, il samurai Shimazu Toyohisa incontra un uomo di nome Murasaki e viene trasportato in un altro mondo. Qui conosce altri combattenti che condividono la sua sorte, e si trova a combattere in una fazione di guerrieri di ere diverse, i Drifters, che vuole distruggere il mondo.

Un protagonista coi cosiddetti, ottime scene di combattimento e una trama ben fatta: devo aggiungere altro?

7. Charlotte (2015)

“The scars that you can’t see are the hardest to heal.”

In un Giappone alternativo, una piccola percentuale della popolazione adolescente può sviluppare abilità speciali. Yuu Otosaka è uno di loro, e sfrutta il suo potere fregandosene delle regole. Questo fino a che non viene scoperto da un gruppo di ragazzi con capacità anormali, ma il loro incontro genera una serie di fenomeni segnati da una cattiva stella.

Nota a margine: Charlotte è opera degli stessi produttori di Clannad ed Angel Beats. Ergo è meglio tenere i fazzoletti a portata di mano, vi serviranno.

8. Wonder Egg Priority (2021)

Dopo il suicidio della sua migliore amica, Ai Ooto non ha più ragione di vivere. Sola e allo sbando, Ai segue le istruzioni datele da un’entità misteriosa ed entra in possesso del Wonder Egg, un uovo che le consente l’accesso a una realtà che si materializza mentre dorme.

Il compito di Ai diventa quindi salvare le persone dalle avversità che si presentano loro, affrontando traumi, rimpianti e paure, nella speranza di poter aiutare l’umanità e se stessa.

9. KonoSuba (2016)

“This isn’t how I imagined life in a parallel world would be.”

Per la logica anime, se in Giappone vieni investito da un camion hai il 99% di possibilità di finire reincarnato in un isekai. Le cose vanno così – all’incirca – anche per Kazuma, un indolente NEET che si trova a dover salvare un mondo magico allo sfascio. Ovviamente senza alcuna capacità o risorsa utile per riuscirci.

Aggiungiamo al minestrone una dea sveglia quanto un infante, una strega incapace e un crociato masochista, e il risultato è una serie ridicola che non vi farà smettere di ridere.

10. Land Of The Lustrous (2017)

In una terra in mezzo al mare, una razza di umanoidi chiamati Gemme vive in guerra contro delle creature lunari, i Seleniti. Fra le Gemme, il più fragile è Phos, che per questo sta lontano dal campo di battaglia e intanto studia un modo per aiutare la sua razza.

Decisamente inusuale, Land Of The Lustrous è un anime innovativo e dall’estetica deliziosa, ideale se cercate qualcosa di fresco e diverso dal solito.


E voi? Quale di questi anime fantasy guarderete?

Studentessa laureata in Scienze della Comunicazione. Mi piacciono la stand-up comedy, le band che nessuno conosce e le parole con significati intraducibili, in quest'ordine.

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Empire Of Shit: il film (italiano) in collaborazione con Shintaro Kago – Intervista al Regista

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Empire Of Shit: È italiano il nuovo film in collaborazione con il mangaka Shintaro Kago, autore di “Principessa del castello senza fine”, “Fraction”, ”Anamorphosys” e tanti altri titoli cult per i fan del genere.

Il regista infatti è Alessio Martino: Salerno, classe ‘2000, laureando in Cinematografia presso l’accademia delle Belle Arti di Napoli.

Questa storia inizia nel 2021, quando Kago e Martino incrociarono le loro strade grazie alla partecipazione di quest’ultimo al Contest Cinematografico Unco Film Festival, in cui il famoso mangaka partecipava in qualità di organizzatore e giudice. Martino presentò allora il suo corto “Brief Clisterization of Ideology”, ambientato in un mondo distopico, con la quale si aggiudicò il secondo posto.

Un anno dopo, nel 2022, Martino partecipò nuovamente al concorso con il film “The Formidable Wave that Destroyed and Recreate the World”, aggiudicandosi questa volta il primo premio: la merda d’oro.

Vi è infatti un tema comune in queste opere: la merda.
Ed è infatti da questa idea, che Martino presentò a Kago nel 2023, che nasce The Empire of Shit.

La trama è apparentemente molto semplice:

Una giovane donna desidera che le sue feci abbiano un profumo gradevole, e il suo desiderio si avvera. Questo scatena la cupidigia del suo fidanzato, che vede un’opportunità di lucro in questa straordinaria qualità, trasformando una situazione intima in un’impresa commerciale bizzarra e surreale. Ci sarà però un’escalation di eventi, che porterà ad un finale inaspettato.
Se tutto ciò vi ha incuriosito: non sentitevi soli, anche noi vorremmo sapere di più su cosa aspettarci, e proprio mossi da questa curiosità, abbiamo intervistato Alessio Martino, il regista di Empire of Shit.

Ciao Alessio, innanzitutto grazie per averci concesso questa intervista, perdonami ma la peculiarità del progetto mi porta a saltare alcune domande di rito e passare direttamente a questa:

alessio-martino-regista-di-empire-of-shit-con-shintaro-kago


Perché la Merda?

Ed è questa la domanda che ogni autore vorrebbe sentirsi porre. Scherzi a parte, sia io che Kago abbiamo molto a cuore il tema della merda perché nessuno gli dà il giusto peso. Che sia una commedia o uno Splatter la merda finisce sempre per essere del grottesco fine a se stesso ma fermandoci a riflettere sopra la materia di scarto ci si può trovare una grande fonte di riflessione.

Qual è il processo creativo dietro le scelte più audaci, sia visivamente che a livello narrativo?

Il divertimento. Quando il progetto è nato c’era una sola idea chiara in ballo: un Gojira fatto di cacca. Questo è uno di quei progetti dove il perno centrale su cui tutta questa macchina deve muoversi è proprio il divertimento. Dai costumi alla recitazione, tutto deve essere motivato dalla voglia di sperimentare e divertirsi su qualcosa che non si prenderà mai abbastanza sul serio… e forse proprio per questo sarà molto più seria di quanto essa stessa crede.

Hai lanciato una campagna indiegogo per finanziare questo progetto: qual è il tuo end-goal?  

Prendere i soldi e scappar… cioè! volevo dire, realizzare un lungometraggio. Anche se sembra un’impresa titanica il goal finale sarebbe quello di poter estendere la durata del film al punto tale da darle un corpo vero, e con esso verrebbero tutte quelle fantastiche chicche in più, come la storia manga prequel disegnata da Kago

Come hai attirato l’attenzione del Maestro Kago?  

Ma, di per sé è stato un evento molto organico. Ero a Lucca Comics per girare un documentario, lui era lì come ospite e gli ho semplicemente chiesto di prenderci una birra insieme (le birre alla fine furono molto più di una). Da lì Kago mi ha dichiarato tutto il suo interesse nel voler dedicarsi da anni ad un progetto cinematografico senza avere però mai il tempo per poterlo fare effettivamente. E da quì è arrivata la mia proposta…

Quanto influisce la presenza del mangaka sulla produzione del film?  

Tantissimo. Sotto ogni aspetto. Il progetto senza di lui non esisterebbe proprio. Tutto l’aspetto visivo della fabbrica, dei mostri (Coff, coff… scusatemi per lo spoiler), della palette cromatica e del taglio narrativo è tutto frutto della sua vena artistica che noi come troupe stiamo concretizzando. 

arte-ufficiale-firmata-shintaro-kago-per-il-film-empire-of-shit

Che emozioni pensi scaturirà il tuo corto nel pubblico?  

Così come ti dicevo riguardo il processo creativo, io spero diverta. Spero davvero che lo spettatore si senta annichilito da tutta la follia che gli verrà tirata addosso e che l’unica cosa sensata che si senta di fare sia ridere. Se poi restassero shockati e traumatizzati al punto tale da volerci denunciare, beh se la vedranno con i legali miei e di Kago!!

Posso avere anche io dei gadget?  

No. Scherzo! Se la campagna supererà il goal base, ci saranno belle sorprese per tutti i donatori, ma non posso dire altro ora.

Ti ringrazio nuovamente per averci dedicato del tempo parlandoci del tuo progetto.  

Ma grazie a te per avermi dedicato il tuo. E come dice la nostra mascotte Mr. Unkoman: “Unko! Unko! Unko!”.

Cari lettori, non sappiamo esattamente cosa aspettarci, ma l’hype c’è, e sicuramente ciò che fa più piacere è vedere un talento emergente nostrano mettersi in gioco.

Potete anche voi finanziare questo progetto tramite la campagna indiegogo!

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Addio ad Akira Toriyama, il Maestro che ha cambiato il mondo del manga per sempre

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Oggi per noi fan è un giorno molto triste. Non si è mai pronti a dire addio ai proprio idoli, ma proprio quando meno te lo aspetti ecco arrivare la notizia.

È morto all’età di 68 anni Akira Toriyama, maestro indiscusso del fumetto giapponese, creatore di Dragon Ball, capolavoro per il quale non servono parole, basti vedere quante generazioni ha accompagnato e, siamo sicuri, accompagnerà ancora in futuro. Tra i suoi capolavori ricordiamo anche “Dr Slump”

Toriyama sensei sarebbe morto a causa di un ematoma subdurale acuto alla testa, ha spiegato il suo team di produzione con un comunicato sul sito e su X. Subito sui social si è riversata una pioggia di affetto e lacrime, l’ultimo tributo dei suoi fan all’uomo che ha rivoluzionato il mondo dei manga e che ha inciso profondamente sulla trasformazione del genere, aprendo la strada a tanti dopo di lui.

Chi era Akira Toriyama, il papà di Dragon Ball

Nato a Nagoya nel 1955, Akira Toriyama era conosciuto soprattutto per il manga “Dragon Ball”, creato nel 1984, che raccontava la vita e le avventure del prodigio delle arti marziali Son Goku, fin dalla sua infanzia.

Il manga ha venduto almeno 260 milioni di copie in tutto il mondo e ha dato origine a numerosi adattamenti per la televisione, il cinema e i videogiochi, e ha avuto numerosi sequel come “Dragon Ball Z” o più recentemente “Dragon Ball Super”.

Grazie per tutto Maestro!

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Direzione Metaverso: The Sandbox accoglie i geni giapponesi di TOEI ANIMATION

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The Sandbox, uno dei principali mondi virtuali decentralizzati oltre che sussidiaria di Animoca Brands, e TOEI ANIMATION CO., LTD., una delle principali società di animazione del Giappone, hanno annunciato una partnership per creare esperienze Web3 basate sulle proprietà intellettuali (i personaggi) di TOEI ANIMATION nel metaverso di gioco The Sandbox.

Le due aziende stanno sviluppando le esperienze nella LAND in collaborazione con Minto, Inc.. Pioniere dell’animazione giapponese, TOEI ANIMATION ha prodotto alcune delle produzioni di animazione più longeve e di maggior successo planetario, tra cui Dragon Ball, Sailor Moon e ONE PIECE. Grazie alla partnership con TOEI ANIMATION, The Sandbox continua a portare avanti collaborazioni basate su personaggi e contenuti tra i più popolari e influenti della cultura dell’animazione giapponese.

Per commemorare questa partnership, The Sandbox regalerà NFT in edizione limitata alle prime 1.000 persone che si registreranno sul sito register.sandbox.game/toei-animation-it. Il tipo di NFT, comunque non basati su IP di TOEI ANIMATION), sarà annunciato in un secondo momento.

“TOEI ANIMATION sta salpando nel metaverso. Siamo molto felici e orgogliosi di lavorare con The Sandbox e Minto come nostri partner. Sono fiducioso del fatto che insieme tracceremo nuove rotte che guideranno l’industria dell’intrattenimento negli anni a venire – ha affermato Satoshi Shinohara, amministratore delegato di TOEI ANIMATION -. Non vedo davvero l’ora di vedere i vari personaggi che abbiamo creato finora addentrarsi in questo nuovo campo”.

“Manga e anime giapponesi come Dragon Ball, ONE PIECE e Sailor Moon di TOEI ANIMATION hanno sempre fatto parte della mia vita. Sono felice di portare questi contenuti in The Sandbox affinché i giocatori e i creatori di tutto il mondo possano apprezzarli – spiega Sebastien Borget, COO e co-fondatore di The Sandbox -. Questa partnership è un’aggiunta entusiasmante per la nostra piattaforma di metaverso aperto perché porta alcuni dei migliori contenuti della cultura giapponese alla nostra comunità di creatori”.

In parte immobiliare virtuale, in parte parco di divertimenti, The Sandbox abbraccia pienamente l’idea del metaverso come uno spazio digitale condiviso continuo in cui mondi ed eroi si incontrano per creare magie. Quella con Paris Hilton si unisce a oltre 400 partnership esistenti tra cui ZeptoLab, Warner Music Group, Ubisoft, The Rabbids, Gucci Vault, The Walking Dead, Snoop Dogg, Adidas, Deadmau5, Steve Aoki, Richie Hawtin, The Smurfs, Care Bears, Atari, ZEPETO e CryptoKitties. Queste alleanze seguono la visione del team di The Sandbox di consentire ai giocatori di creare le proprie esperienze utilizzando personaggi e mondi sia originali che celebri.

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