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Letteratura

George R. R. Martin: il messaggio ai fan sul coronavirus

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Nei giorni scorsi George R. R. Martin ha pubblicato sul suo blog un messaggio per i fan, in cui parla della situazione attuale. Inizialmente aggiorna tutti sulle sue attività, che nella maggior parte dei casi chiuderanno (tranne la libreria) a causa del coronavirus per poi passare alla sua situazione personale. Lo scrittore è in isolamento, con meno contatti possibili per evitare il contagio, dato che si trova nella “fascia sensibile” della popolazione. In compenso però sembra essere tornato a scrivere, immergendosi nel mondo di Westeros che a quanto sembra è diventato sempre più oscuro…

Ecoo il messaggio:

“Giorni strani sono alle porte. Per quanto io sia antico, non ricordo di aver mai vissuto qualcosa di simile alle ultime settimane.

Stiamo facendo i primi passi qui nel New Mexico, come ovunque.

Meow Wolf è chiuso. Una saggia precauzione, date le enormi dimensioni delle folle che abitualmente si radunano ogni giorno per vedere la Casa dell’Eterno Ritorno. MW attira persone da tutto il paese, anzi da tutto il mondo, ed è una mostra molto pratica in cui i visitatori sono incoraggiati a toccare tutto e ad andare ovunque. Chiuderlo prontamente è stata una buona mossa.

Ad oggi, sto anche chiudendo il Jean Cocteau Cinema. Il JCC ha solo 130 posti a sedere e non li raggiungiamo più di tre o quattro volte all’anno; la partecipazione a teatro e al bar è di solito ben al di sotto del limite di 50 del mandato statale. Anche così, perché rischiare? Preferisco sbagliare per cautela, quindi chiudiamo il teatro fino al 15 aprile, momento in cui faremo il punto e rivaluteremo. Onestamente, non ho idea di dove andranno le cose a Santa Fe, nel New Mexico, negli Stati Uniti o nel mondo tra un mese. Le cose sono cambiate così in fretta. Ma il nostro intento è di tenere chiuso il teatro fino a quando le autorità competenti non ci diranno che è possibile riaprire in sicurezza.

Sto anche chiudendo il mio non profit, la Stagecoach Foundation, per la durata. Stagecoach tiene abitualmente lezioni e seminari su vari aspetti della produzione cinematografica e televisiva, per i bambini che aspirano ad avere una carriera nel settore dell’intrattenimento, ma non faremo nulla mentre il coronavirus sta ancora imperversando.

Nonostante gli arresti, continueremo a pagare i nostri dipendenti a Stagecoach e Jean Cocteau, per il prossimo futuro.

Per ora stiamo mantenendo aperta la nostra libreria, Beastly Books. La libreria non ha mai più di una manciata di clienti alla volta, tranne che per gli eventi degli autori – e stiamo cancellando o rimandando tutte le firme e le letture che avevamo programmato. Abbiamo rifornito il negozio di disinfettanti e monitoreremo attentamente la situazione in futuro. Se sembrerà meglio chiudere anche la libreria, lo faremo.

Nel frattempo, tuttavia, anche il nostro servizio di vendita per corrispondenza rimarrà aperto. Con quarantena, blocchi e isolamento sociale nel menu ovunque, e tutti i soliti luoghi di intrattenimento chiudono le loro porte, la lettura è il modo migliore per passare le ore vuote. Se hai bisogno di alcuni libri per superare il prossimo mese e distrarti da tutto ciò che sta succedendo nel mondo, abbiamo alcune ottime letture in offerta e TUTTI i nostri libri sono autografati. Dai un’occhiata a https://jeancocteaucinema.com/product-category/signed-books/

Per quelli di voi che potrebbero essere preoccupati per me personalmente… sì, sono consapevole di trovarmi nella popolazione più vulnerabile, data la mia età e le mie condizioni fisiche. Ma al momento mi sento bene e stiamo prendendo tutte le precauzioni sensibili. Sono da solo in un luogo isolato, assistito da uno dei miei collaboratori, e non vado in città o vedo nessuno. A dire il vero, sto trascorrendo più tempo a Westeros che nel mondo reale, scrivendo ogni giorno. Le cose sono piuttosto cupe nei Sette Regni… ma forse non sono così cupe come potrebbero diventare qui.

Alcuni giorni, guardando le notizie, non posso fare a meno di sentire che stiamo vivendo tutti in un romanzo di fantascienza. Ma non, ahimè, il tipo di romanzo di fantascienza in cui sognavo di vivere da bambino, quello con le città sulla Luna, le colonie su Marte, i robot domestici programmati con le Tre Leggi e le macchine volanti. Le storie sulla pandemia non mi sono mai piaciute così tanto…

Speriamo che tutti arriveremo alla fine di questo periodo sani e salvi. State bene, amici miei. Meglio essere sicuri che dispiaciuti.

Giornalista pubblicista e Laureata in Lingue e Culture per l’Editoria. Procrastinatrice seriale, vado avanti a forza di caffeina e ansia e in qualche modo sta funzionando. Mi piacciono la lettura, i Beatles, lo Spritz Campari e le maratone (Netflix). Non mi piacciono il caffè annacquato, scrivere biografie e fare liste.

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Fumetti e Cartoni

Nel 2021 in Italia un libro venduto su dieci è stato un fumetto

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Qui il link alla pagina dedicata sul sito dell’Associazione Italiana Editori.

Nell’arco dello scorso anno (2021) un libro venduto ogni dieci è stato un fumetto, a riportare il dato è la AIEl’Associazione Italiana Editori – che conferma l’andamento sempre crescente delle vendite per gli albi a fumetti. La stessa associazione, in un comunicato pubblicato sul proprio sito, riconferma i dati in crescita anche per il 2022, relativamente al primo quadrimestre di quest’anno.

Di seguito potete trovare la notizia per intero:

Un libro ogni dieci venduto nel 2021 nelle librerie fisiche e online e nella grande distribuzione (ovvero il 10% del totale) è un libro di fumetti. Quanto al valore delle vendite, i fumetti pesano per il 5,9% sul totale del mercato di varia (romanzi, saggistica, manualistica e libri per ragazzi). I numeri dei primi quattro mesi indicano che il peso dei fumetti continua a crescere: nel periodo tra gennaio e aprile arrivano a pesare il 12,3% sul numero di copie e il 7% a valore.

Per la prima volta l’Associazione Italiana Editori (AIE), in collaborazione con il programma Eudicom finanziato dalla Commissione Europea attraverso Europa Creativa, presenta in occasione del Salone Internazionale del Libro di Torino i numeri che definiscono il peso dei fumetti – strisce, graphic novel, manga, fumetti per bambini e ragazzi – nell’editoria italiana. “Dal 2019 a oggi il valore delle vendite è quasi triplicato – commenta Emanuele Di Giorgi, responsabile della Commissione Comics e Graphic Novels di AIE –. I fumetti si mostrano come uno dei settori più vitali dell’editoria e hanno il merito di avvicinare migliaia di giovani alle librerie e alla lettura”.

La crescita delle vendite. Nel 2021 sono state vendute nelle librerie fisiche e online e nella grande distribuzione 11,543 milioni di copie di fumetti, per un valore a prezzo di copertina di 100,245 milioni. Rispetto al 2019 pre-pandemia, quando le copie vendute erano state 3,242 milioni per 36,450 milioni di euro di valore a prezzo di copertina, la crescita è del 256% a copie e del 175% a valore. La crescita si conferma nel 2022: nei primi quattro mesi sono state vendute 3,586 milioni di copie (erano 2,862 milioni nell’anno precedente) per 31,3 milioni di euro (24,8 milioni nell’anno precedente).

I generi più acquistati. Dei 100,245 milioni di euro spesi in fumetti acquistati nelle librerie e nei supermercati nel 2021, 58,3 milioni (il 58,1%) sono manga, 29,7 milioni (il 29,7%) graphic novel, fumetti e comic strip, 12,2 milioni (il 12,2%) fumetti per bambini e ragazzi. Il genere che ha avuto la crescita maggiore è il manga, passato da 11,2 milioni di euro di vendite nel 2019 a 58,3 milioni di euro nel 2021.

La crescita delle novità pubblicate e del catalogo. I titoli pubblicati nell’anno erano 3.148 nel 2019, sono scesi a 2.748 nel 2020 per la pandemia, sono risaliti a 3.272 nel 2021. Il catalogo è in crescita costante: 30.127 titoli nel 2019, 31.254 nel 2020, 33.078 nel 2021. Se nel 2000 i fumetti erano il 2% di tutti i titoli di narrativa pubblicati in un anno, nel 2021 sono balzati al 12,6%.

Qui il link alla pagina dedicata sul sito dell’Associazione Italiana Editori.

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Letteratura

Così in terra, in uscita il nuovo romanzo di Patrick Fogli

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Il 26 aprile uscirà per Mondadori il nuovo romanzo di Patrick Fogli, Così in terra, un libro corposo che si lega anche al mondo nerd, dato che nel raccontare le vicende di un illusionista e le sue domande sull’esistenza, fa riferimento al mondo dei fumetti, dei supereroi, agli X-men e molti altri. Anche perché l’illusionista non è davvero un illusionista, ma una persona che ha dei superpoteri. E viene anche da chiedersi, come possiamo impiegarli, quei superpoteri? Che limiti ci sono? Fino a dove possiamo arrivare?

Trama Così in terra

Il nuovo romanzo di un autore che non smette di sorprendere per la singolarità dei suoi spunti narrativi. Daniel ha cinque anni il giorno in cui varca il cancello dell’Istituto aggrappato alla mano di sua mamma. Hanno camminato a lungo, e quando suor Anna li accoglie, madre e figlio hanno poche parole da spendere, solo bisogno di mangiare qualcosa e riposare. La donna morirà quella notte lasciando il bambino solo al mondo e senza la risposta a molte
domande.

Domande che ancora tormentano Daniel ora che l’Istituto è solo un ricordo e lui è diventato uno degli uomini più conosciuti del pianeta. I suoi numeri ne hanno fatto il più grande illusionista di tutti i tempi, capace di fare cose mai viste prima. Ma se non si trattasse di un trucco?

Daniel è il solo a sapere che non lo è. Lo sa da quando all’Istituto ha spezzato un braccio al suo aguzzino solo pensando di farlo, da quando ha iniziato a sentire i pensieri degli altri, un’onda che lo travolge ogni volta che abbassa le difese, e che con fatica ha imparato a gestire.

Da quando ha capito che gli basta desiderare una cosa perché questa accada, come è successo con quella donna che ha strappato alla morte, e quella che invece ha scelto di non salvare. Ma tutto questo è un segreto che nel tempo si è fatto sempre più ingombrante, che l’ha avvelenato lentamente come l’adamantio di Logan, da sempre il suo supereroe preferito, e che l’ha costretto a vivere nella menzogna e nell’incubo di non
sapere lui stesso chi sia. O cosa sia.

Ora è arrivato il momento di smettere di nascondersi, ma ci sarà un prezzo da pagare. Un romanzo che pesca dall’immaginario fumettistico, esercitandone la stessa fascinazione, per
tradurre in chiave letteraria e psicologica quella ricerca di identità che in fondo appartiene a ognuno di noi.

L’autore

Patrick Fogli è nato a Bologna nel 1971. Laureato in ingegneria elettronica, vive
sull’Appennino reggiano. Tiene, quando ha qualcosa da dire, un blog e si fa un
punto di rispondere a chiunque gli scriva. Ha pubblicato i romanzi Lentamente
prima di morire (Piemme, 2006), L’ultima estate di innocenza (Piemme, 2007), Il
tempo infranto (Piemme, 2008), Dovrei essere fumo (Piemme, 2014), Io sono Alfa
(Frassinelli, 2015), A chi appartiene la notte (Baldini + Castoldi, 2018), che gli è
valso il premio Scerbanenco e Il signore delle maschere (Mondadori, 2019).

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Letteratura

Il nuovo romanzo di Nicola Pesce: “L’uomo più piccolo del mondo”

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l'uomo più piccolo del mondo

Autore e imprenditore, Nicola Pesce, ha fondato – ancora minorenne – Edizioni NPE, oggi tra le prime venti case editrici di fumetto in Italia. All’età di sedici anni aveva già scritto nella sua cameretta oltre 10 romanzi e 100 racconti, ma solo nel 2019 ha trovato il coraggio di condividere le proprie storie e adesso ci stupisce con un’altra fatica “L’uomo più piccolo del mondo”.

Con il suo romanzo d’esordio «Le cose come stanno» ha raccolto sin da subito un grande consenso da parte dei lettori, ma è con «La volpe che amava i libri» che ha raggiunto migliaia di case: un libro adottato da diverse scuole, amato da grandi e piccini, e ancora oggi in vetta alla classifiche.

Trama L’uomo più piccolo del mondo

È la storia del commendator Carlo Valenti, un cosiddetto squalo della finanza, che ha sempre ottenuto tutto quello che desiderava. Ma un avvenimento terribile gli mostrerà quanto la sua vita sia in realtà fatta di cartapesta: quando rapiscono il suo figlio autistico, il piccolo Luca, si rende conto di essere un uomo solo, di non avere veri amici, si accorge che il suo matrimonio si sta disintegrando. 

La trama, come sempre nei romanzi di Nicola Pesce, è una scusa per approfondire la psicologia dei personaggi: dal lento e disilluso Commissario Branca, cui le indagini vengono affidate, alla giovane cameriera Yuliya, che si sente fuori posto in un mondo fatto solo di apparenza; dalla moglie Mina Valenti, frustrata e svuotata del suo ruolo di madre ma ancora forte, a Canio, uno dei rapitori che finisce per fare amicizia con il piccolo ostaggio.

Chi è l’uomo più piccolo del mondo? Non lo sappiamo. Un bambino già così maturo, o forse un grand’uomo che non è più nessuno, o ancora un commissario che non crede più in quello che fa, o un rapitore che nella vita ha sempre cercato soltanto scorciatoie e adesso si rende conto che non c’è più tempo. In libreria dal 10 marzo.

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