Parlare di Prince of Persia a un pubblico di videogiocatori non è cosa semplice: da una parte sappiamo che è una serie universalmente amata e che ha segnato un periodo nella storia videoludica, dall’altra però sappiamo che la sua “brusca” interruzione – dopo il capitolo del 2008 – ha lasciato molti fan con l’amaro in bocca.
Nonostante ciò, essendo gamer a nostra volta, sappiamo bene che il principe di Persia non ha mai davvero lasciato il cuore degli appassionati, e questo lo sa anche Ubisoft che ha annunciato il Remake di Prince of Persia: Le Sabbie del Tempo, durante il suo evento Ubisoft Forward tenutosi il 10 settembre. Dopo più di 17 anni torniamo nelle terre del Vicino Oriente, per ripercorrere le avventure di un principe fra le Sabbie del Tempo.
Prince of Persia Le Sabbie del Tempo Remake: il trailer
L’annuncio del Remake è stato accompagnato da un trailer, che trovate di seguito, pubblicato sul canale Youtube di Ubisoft Italia:
Il Principe è tornato! Rivivi questa storia leggendaria completamente reinventata da Ubisoft o scoprila per la prima volta. Intraprendi un viaggio nei panni del Principe per salvare il tuo regno e sconfiggere il perfido Visir in questo classico immortale. Prince of Persia: Le Sabbie del Tempo Remake sarà disponibile il 21 gennaio 2021 su PlayStation®5, PlayStation®4, Xbox Series X, Xbox One, Uplay, Uplay+ ed Epic Games.
Il Remake di un classico senza tempo
Parlare della trama di Prince of Persia, come serie o come primo capitolo, sarebbe al limite dell’affronto per ogni videogiocatore che si rispetti, lasciamo quindi da parte gli estremi di una trama che ormai è nota a tutti. Se, invece, siete fra i pochi che ancora non hanno avuto il piacere di vivere le avventure del Principe potete fare due cose: recuperare la serie per intero (consigliata caldamente) oppure aspettare gennaio 2021 per il Remake de Le Sabbie del Tempo.
Proprio riguardo al Remake vogliamo proporre qualche considerazione, che nasce dalla visione del trailer e dalle nostre esperienze passate con il titolo originale, e parlare di quello che ci ha convinto e di quello che non ci ha convinto.
Partiamo dalle note positive: quello che ci è piaciuto maggiormente del trailer sono stati gli sfondi e le ambientazioni, le atmosfere che traspaiono sono ancora quelle del classico del 2003, e questo ci ha reso molto felici! Si vede che il team di produzione del Remake si è impegnato a fondo per riproporre al giocatore quello che era uno dei punti fondamentali, in termini di immersione e di gameplay, de Le Sabbie del Tempo: lo spazio di gioco. Da questo punto di vista niente da eccepire.
C’è da obiettare, invece, su alcune animazioni dei personaggi – in particolare per quanto riguarda i loro volti – che sembrano imperfette e sbozzate. Lo stesso risultato approssimativo si nota in alcune scene dinamiche, in cui il Principe più atletico di tutta la storia videoludica sembra faticare a muoversi con fluidità e leggerezza. C’è da dire, però, che il trailer mostra un Remake tutt’altro che finito e Ubisoft ha ancora tempo per perfezionare le eventuali carenze di un prodotto che merita un trattamento di tutto rispetto.
Giurista appassionato di videogiochi che ama passare delle ore a guardare anime e serie tv, sembra una descrizione strampalata ma quando si aggiunge anche un sano amore per la palestra... il risultato è ancora peggio. Eppure una volta ero capace di vendermi bene.
The Game Awards è uno dei più importanti appuntamenti dell’anno per quanto riguarda il mondo dei videogiochi, dove vengono premiati i titoli che sono usciti nel corso degli ultimi dodici mesi e che hanno saputo impressionare maggiormente pubblico e critica. La kermesse ideata e condotta, ogni anno, da Geoff Keighley si è tenuta – per questa edizione – l’8 dicembre 2022 al Microsoft Theater di Los Angeles. Quali sono stati i videogiochi che sono riusciti a portarsi a casa i premi?
Di seguito la lista dei vincitori nelle varie categorie:
Gioco dell’Anno: Elden Ring
Miglior Game Direction: Elden Ring
Miglior Narrativa: God of War Ragnarok
Miglior Direzione Artistica: Elden Ring
Miglior Musica e Colonna Sonora: God of War Ragnarok
Miglior Audio Design: God of War Ragnarok
Miglior Performance: Christopher Judge (God of War Ragnarok)
Games for Impact: As Dusk Falls
Innovation in Accessibility: God of War Ragnarok
Miglior VR/AR: Moss Book II
Gioco più atteso: The Legend of Zelda Tears of the Kingdom
Miglior Gioco d’Azione: Bayonetta 3
Miglior Gioco d’Azione/Avventura: God of War Ragnarok
Miglior Gioco di Ruolo: Elden Ring
Miglior Picchiaduro: Multiversus
Miglior Gioco per la Famiglia: Kirby e La Terra Perduta
Miglior Simulazione/Strategico: Mario + Rabbids Sparks of Hope
Miglior Gioco Persistente: Final Fantasy 14
Miglior Indie: Stray
Miglior Gioco Mobile: MarvelSnap
Miglior Supporto della Community: Final Fantasy 14
Miglior Esports Event: League of Legends World Championship 2022
Elden Ring guadagna il premio più ambito, ossia quello di Gioco dell’Anno, mentre God of WarRagnarok è il titolo che ha vinto in più categorie (ben 6). La corsa per questa edizione di The Game Awards, si sapeva, era a due tuttavia ci sono altri titoli che vanno menzionati, in particolare Stray per aver dominato la classifica dei titoli indie e Final Fanatsy 14 per il continuo supporto.
I The Game Awards 2022 hanno dato il loro verdetto, tuttavia ci saranno altre occasioni per premiare i titoli usciti nel corso di quest’anno. Forse altri titoli riusciranno a guadagnare qualche premio, oppure avremo ulteriori conferme per quelli già visti.
I nostri complimenti vanno a tutti i vincitori e ai partecipanti.
L’acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft è una della operazioni più grandi che si siano mai verificate nel mondo del gaming (e probabilmente dell’intrattenimento in senso generale), la cifra relativa a questa acquisizione fa girare la testa: ben 68,7 miliardi di dollari che verranno sborsati da Microsoft. In realtà la notizia dell’operazione risale agli inizi di quest’anno, ora però l’UE ha deciso di rincuorare tutti i fan di una delle più importanti serie di Activision Blizzard – ossia Call of Duty – dicendo che lavorerà perché quest’ultima rimanga disponibile ancora per PlayStation.
A dare la notizia è Ricardo Cardoso, Deputy Head of Unit Interinstitutional & Outreach Views dell’Unione Europea, attraverso un post del suo profilo Twitter. Di seguito il messaggio, accompagnato da una nostra traduzione:
The Commission is working to ensure that you will still be able to play Call of Duty on other consoles (including my Playstation). Also on our to do list: update stock pictures. These gamers have wired controllers whereas Xbox and Playstation have wireless ones since about 2006! https://t.co/Gfvsi3rKXD
La Commissione sta lavorando per assicurare che voi possiate ancora giocare a Call of Duty su altre console (fra queste anche PlayStation). Nella nostra lista delle cose da fare c’è inoltre: aggiornare le immagini di repertorio. Questi videogiocatori hanno dei controller con i cavi mentre Xbox e PlayStation hanno (controller, ndr) senza fili circa dal 2006!
Il messaggio è una risposta al post del profilo EU Competition– il profilo della parte della Commissione Europea deputata al controllo delle leggi sulla concorrenza – il quale riporta la notizia che la Commissione sta investigano sull’acquisizione che ha coinvolto Activision Blizzard e Microsoft. Quest’operazione continua a far parlare di sé, in particolare quando si tratta di serie dal successo e dalla risonanza così ampli come Call of Duty. Vedremo quali saranno i risultati di tutto ciò.
God of War Ragnarok è il seguito del primo capitolo della saga norrena di Kratos – iniziata nel 2018 – la quale si concluderà proprio con questo secondo titolo. In arrivo il prossimo 9 novembre, Ragnarok vedrà il ritorno dello spartano accanto a suo figlio Atreus, impegnati nel loro viaggio fra i nove regni e negli scontri con gli dèi, desiderosi di vendetta. Nonostante la missione principale del duo di protagonisti sia più che impegnativa, Ragnarok avrà anche molte missionisecondarie e l’obiettivo degli sviluppatori era di renderle migliori di quelle di The Witcher 3.
A confermare ciò ci ha pensato Anthony DiMento – parte del team di SantaMonica, che ha sviluppato il gioco in parola – in un suo tweet, citando una parte della recensione del Washington Post di GenePark. Ecco il post:
This was the goal I set for the optional content in #GodofWarRagnarok. The Witcher 3 is one of my favorite games of all time… It didn't seem possible, but this was literally the goal. Reading this felt amazing. https://t.co/X8Ycpe1SRs
DiMento: “Questo era l’obiettivo che avevo prefissato per i contenuti opzionali di God of War Ragnarok. The Witcher 3 è uno dei miei giochi preferiti di sempre… Non sembrava possibile ma questo era davvero l’obiettivo. Leggere questo (il post di Park, ndr) è stato fantastico”.
Gene Park: “God of War Ragnarok ha finalmente detronizzato The Witcher 3 avendo le migliori missioni secondarie che io abbia mai trovato in un gioco di avventura. Gli scontri più avvincenti, le storie più sentite e le aree più grandi sono nelle missioni secondarie. Non saltatele”.
A quanto pare l’obiettivo di raggiungere una qualità, per quanto riguarda le side quest, pari o superiore a quella di The Witcher 3 – il tanto apprezzato titolo di CD Projekt Red – è stato raggiunto con Ragnarok. Ora non resta che giocarci.