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Fumetti e Cartoni

Autoproduzioni e fumetti: tra pregiudizi e difficoltà, ha ancora senso nel 2020?

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Sicuramente vi sarà capitato, girando per le varie fiere e stand, di notare alcuni fumetti autoprodotti. Tuttavia spesso aleggia intorno ad essi un pregiudizio: perché non pubblicare con una casa editrice? Sono forse più scadenti degli altri? I dubbi che affliggono il lettore sono molti, e i pregiudizi forse ancora di più.

Sarà veramente così? E soprattutto, vale la pena autoprodurre un fumetto? Per capirlo prima dobbiamo addentrarci nei retroscena.

Autoproduzioni: cosa sono?

Possiamo definire autoproduzione la stampa di un’opera da parte dei propri autori, i quali investono i loro fondi personali per metterci le risorse necessarie alla pubblicazione. L’autore, o il team autoriale, ricopre quindi tutti i ruoli produttivi e manageriali.

Sarà compito e responsabilità dell’autore decidere e redigere tutte le varie fase della realizzazione di un fumetto: dal controllo di bozze alla scelta della carta, dalla qualità dei colori all’impaginazione, dall’analisi di mercato alla distribuzione, dalla pubblicità al prezzo di copertina. 

Autoproduzioni e qualità

Una delle principali preoccupazioni del lettore, quando si parla di autoproduzioni, è sicuramente la qualità. Una casa editrice è per molti una garanzia, e l’assenza di un marchio che possa assicurare la qualità di un’opera spaventa.

Se un’opera è valida, perché nessun editore ci ha voluto investire denaro?

La risposta non è sempre lineare. Le ragioni che spingono un editore a non investire su un fumetto, oltre alla più ovvia e cioè che non sia un’opera valida, possono essere racchiuse in due grandi gruppi: costi e lungimiranza.

Costi

I costi per una casa editrice sono importanti. Non dimentichiamoci che dopotutto sono aziende, e come tali l’obiettivo non è solo di promuovere la cultura, ma anche guadagnarci (o almeno tornare in pari). I costi di stampa e distribuzione di un fumetto da libreria sono i principali, stiamo quindi parlando di un tipo di investimento che richiede tempo e attenzione, in quanto porta con sé molti rischi.

Non si può scindere l’opera dal contesto economico in cui viene creata. I costi di creazione (dall’editing all’impaginazione), di stampa, spedizione e magazzino hanno stroncato le possibilità di più di un’opera.

Per inciso, qui il discorso è focalizzato su fumetti da libreria poiché i fumetti da edicola hanno un apparato di distribuzione e costi differente.

Lungimiranza

Come abbiamo appena detto, non si può scindere l’opera dal contesto economico, e questo vale anche a lungo periodo. Il lavoro dietro alla creazione e pubblicazione di un fumetto può richiedere anni, e la casa editrice deve avere la lungimiranza di scegliere i titoli e gli autori giusti per il proprio catalogo. Una scelta che viene presa in base a diversi fattori, e che spesso porta a un’esclusione di nuovi titoli non perché siano di scarsa qualità, ma perché arrivati nel momento sbagliato.

Quindi capita che progetti che al momento risultano sbagliati per il mercato o per il pubblico vengano rifiutati, nonostante la loro validità. Tuttavia a volte succede anche l’opposto: ossia che fumetti reputati innovativi si rivelino un flop poiché la casa editrice non è stata in grado di capire il mercato e i lettori.

Una scelta fatta oggi i cui risultati si vedranno fra un anno o più non è delle più semplici da effettuare, ecco perché le persone addette devono essere formate e capaci. Bisogna educare il proprio pubblico, coltivarlo, analizzare il mercato e appunto essere lungimiranti.

Vantaggi

Provando a passare per le canoniche case editrici si potrebbe incappare nei suddetti rifiuti. L’autoproduzione quindi risulta una valida alternativa per molti autori, soprattutto emergenti, che cercano di farsi un nome. Come ogni cosa ci sono dei vantaggi e degli svantaggi da prendere in considerazione.

Il principale vantaggio sono sicuramente le royalties, più alte rispetto a quelle che si riceverebbero lavorando con una casa editrice. Il ricavo è, nella maggior parte dei casi, interamente degli autori. Questo ovviamente comporta anche che tutti i costi pesano sulle loro spalle.

Un altro vantaggio è il pieno potere sulla propria opera: se con una casa editrice si deve mediare con editor, linea editoriale e richiesta di mercato, con l’autoproduzione l’autore ha tutto nelle sue mani. Come sempre, però, è un’arma a doppio taglio. È indispensabile essere estremamente autocritici, o in alternativa assumere esperti che possano commentare e migliorare l’opera.

Un altro vantaggio è la possibilità per molti autori di pubblicare online e risparmiare sulle varie spese di stampa e distribuzione. Tuttavia il mercato digitale non vanta un numero di lettori così alto come il cartaceo. Inoltre bisogna sempre pensare che, parlando di fumetti, avere la copia cartacea, soprattutto per gli appassionati, è importante. Chiedete a chiunque cosa preferirebbe: una copia stampata, magari con dedica dell’autore, o un file?

Svantaggi

Gestire un’autoproduzione non è semplice. Bisogna occuparsi di ogni fase della produzione, dalla creazione dell’opera alla messa in commercio. Gestirne una in autonomia, infatti, è estremamente difficile in quanto richiede un set di capacità molto ampio.

Uno dei primi ostacoli è la produzione del fumetto in sé: il formato migliore, i colori, la correzione delle bozze, l’impaginazione, la carta, la distribuzione, la pubblicità… purtroppo se non si è competenti si rischia di fare danni inenarrabili e spesso, anche quando lo si è. Bisogna quindi avvalersi di un team cooperativo o di un team remunerato a cui settoriare le varie mansioni del processo realizzativo.

Inoltre è sempre importante avere un occhio critico esterno. Infatti capita di frequente che alcuni fumetti autoprodotti pecchino in questo. Un autore difficilmente riuscirà ad essere oggettivo e a vedere i suoi errori. Un rischio quindi, se non si chiedono aiuti esterni, è quelli di peccare di superbia e creare un colossale flop. 

Un altro ostacolo si riscontra nella fase di vendita: come raggiungere il proprio target? Come fare pubblicità al meglio del fumetto? Non basta produrre un’opera di valore per far sì che abbia successo, il marketing è una fetta importante del processo e se fatto con superficialità può decretare il fallimento del progetto.

Ci sono, ovviamente, persone che hanno tratto benefici dalle autoproduzioni e che sono riuscite a emergere, proprio grazie a una buona campagna di marketing o a un pregresso successo nell’ambiente o sui social. Avere uno zoccolo di possibili lettori già affezionati al personaggio o all’autore sicuramente dà una marcia in più all’opera.

Conclusione

Generalizzare non serve.

Non si può negare che ovviamente molti fumetti scadenti vengono autoprodotti e questo satura il mercato di “spazzatura”, come del resto è anche vero che molti fumetti prodotti da case editrici lo siano.

Il pregiudizio, però, non è mai giustificabile: per giudicare un’opera bisogna prima leggerla senza guardarne la provenienza, e valutarla per quello che ci trasmette.

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Fumetti e Cartoni

Eternity – La vita appesa ai chiodi delle opere immortali, arriva il terzo episodio

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Terzo episodio di ETERNITY, la nuova serie di Alessandro Bilotta, disegnata in questo caso da Francesco Ripoli. Ambienta in una Roma futuribile, la serie racconta le vicende di Alceste Santacroce, giornalista elegante e un po’ snob di un settimanale di gossip. Tra cinema, moda, tv e politica, ETERNITY rappresenta l’affresco di un caotico, coloratissimo “Inferno contemporaneo”.

Il volume intitolato “LA VITA APPESA AI CHIODI DELLE OPERE IMMORTALI”, in uscita il 21 luglio, ci porta nella stagione estiva, che porta a Roma numerosi turisti, alcuni dei quali ospiti di Alceste Santacroce che per l’occasione smette i panni del giornalista di gossip e vive la città come un visitatore anonimo, attratto dagli eventi del momento. Intanto, le opere all’apparenza puerili e improvvisate di Ariovisto Carnovale, artista contemporaneo per cui tutti stanno impazzendo, sono quotate ad altissime cifre, dando seguito a una vera e propria mania collettiva.

Le creazioni sono respingenti quanto l’artista, troglodita, subumano, inurbano, ma il suo stato di natura porta Alceste a indagarne le origini, le umilissime condizioni in cui è nato e cresciuto, una vita precedente vissuta, invece che da uomo, da bestia. Il successo colpisce a caso, come la fortuna. Per un artista che insegue la rovina, diventare popolare, essere frainteso, è la peggiore sventura. Ariovisto Carnovale, in un mondo in cui tutti cercano attenzioni, pare l’unico che non vuole essere amato…

L’introduzione del volume è firmata dallo stesso Alessandro Bilotta. La copertina è di Sergio Gerasi.

ALESSANDRO BILOTTA

A partire dagli anni Novanta, ha dato vita a numerose serie a fumetti, in Italia e in Francia. Dal lungo sodalizio con Carmine Di Giandomenico sono nate Le strabilianti vicende di Giulio Maraviglia Romano per Vents d’Ouest e La Dottrina, ambizioso fumetto futurista ripubblicato da Feltrinelli. È uno degli autori di Dylan Dog, per il quale scrive, fra l’altro, la saga Il Pianeta dei Morti. Tra le sue opere, Valter Buio, lo psicanalista di fantasmi pubblicato da Star Comics, Mercurio Loi, il genio perdigiorno della Roma papalina, pluripremiato personaggio di Sergio Bonelli Editore e Gli Uomini della Settimana, la serie di supereroi italiani sviluppata per Panini Comics.  Per DC Comics ha scritto una storia di Batman pubblicata nel volume celebrativo The World. Ha vinto il Gran Guinigi, il Micheluzzi, il Premio Repubblica XL e il Romics d’Oro.

FRANCESCO RIPOLI

Fumettista, illustratore e scultore, esordisce nel 2007 con Ilaria Alpi, il prezzo della verità, su sceneggiatura di Marco Rizzo, per Beccogiallo Editore. Con questo lavoro ottiene il premio Attilio Micheluzzi come Miglior Fumetto al Napoli COMICON e il premio Carlo Boscarato come Miglior Disegnatore Esordiente. Da autore unico pubblica la graphic novel 1890 per Soleil. Nel 2010 disegna la graphic novel Senza Sangue, dall’omonimo romanzo di Alessandro Baricco, su sceneggiatura di Tito Faraci per Edizioni BD, poi riedito da Feltrinelli Comics. Nel 2013 inizia la sua collaborazione con Sergio Bonelli Editore realizzando graficamente Il lungo inverno L’innocente per la collana Le Storie. Poi entra nello staff di Dylan Dog, disegnando Graphic Horror Novel: Il SequelL’isola delle ombreIl bacio del cobra Destini paralleli. Ha collaborato come illustratore con numerose riviste tra cui LinusInternazionaleIl mucchio e con Case editrici come Mondadori, Feltrinelli, Rizzoli.

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Eventi

Festival del Fumetto di Angoulême: i vincitori dei premi

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Festival del Fumetto di Angoulême: i vincitori dei premi

Il Festival del Fumetto di Angoulême – precisamente il Festival International de la bande desinée d’Angoulême – è una delle più grandi manifestazioni mondiali dedicate al fumetto che si tiene, ogni anno, nell’omonima città francese dal 1974. L’edizione del 2023, che si tiene dal 26 al 29 gennaio compresi, ha visto nel corso della giornata del 28 gennaio 2023 la premiazione delle migliori opere, suddivise per categoria.

Di seguito la lista dei vincitori:

  • Golden Fauve Best Album Award: “La couleur des Choses” di Martin Panchaud
  • Special Jury Jeunesse: “Toutes les Princesses Meurent après Minuit” di Zuttion Quentin
  • Series Award: “Les Liens du sang” di Shuzo Oshimi
  • Revelation Award: “Une Reinette en Automne” di Linnea Sterte
  • Heritage Award: “Fleurs de Pierre” di Hisashi Sakaguchi
  • Youth Prize: “La Longue Marche des Dindes” di Léonie Bischoff
  • Alternative Comic Book Award: “Forn de Calç”di Extincio Ediciones
  • Fauve Polar SNCF: “Hound Dog” di Nicolas Pegon
  • France Télévision Public Prize: “Naphtaline” di Sole Otero
  • Fauve des Lycéens: “Khat” di Ximo Abadìa
  • Eco Fauve Award: “Sous le Soleil” di Ana Penyas

Per maggiori informazioni riguardo il festival francese del fumetto, i vincitori di questa edizione e altro, di seguito il link al sito ufficiale della manifestazione: Festival Angoulême.

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Dylan Dog – Il pianeta dei morti arriva in fumetteria

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Era l’aprile del 2013 quando arrivava in edicola il decimo Dylan Dog Color Fest, in cui aveva ufficialmente inizio la saga “Il pianeta dei morti” architettata da Alessandro Bilotta. Così è stato riproposto in formato lussuoso tutta l’apprezzatissima saga dell’invecchiato Dylan Dog.

Il 27 gennaio in libreria e fumetteria il quinto volume di Dylan Dog – Il pianeta dei morti dedicato all’acclamata epopea creata da Alessandro Bilotta.

Nuovo appuntamento di Bonelli con la raccolta completa delle storie de IL PIANETA DEI MORTI, l’inquietante mondo distopico creato da Alessandro Bilotta. In un’epoca futura dove una misteriosa epidemia trasforma gli esseri umani in zombi, Dylan Dog, ormai uomo di mezza età, è posto di fronte a scelte estreme e costretto di volta in volta a mettere in discussione tutto ciò in cui ha sempre creduto.

Nel nome del figlio, la storia di questo volume, è disegnata da Giampiero Casertano ed è arricchita dall’introduzione firmata da Alessandro Bilotta. La copertina è di Marco Mastrazzo.

La trama della saga

In un’epoca futura, dove una misteriosa epidemia trasforma gli esseri umani in zombi, Dylan Dog, ormai uomo di mezza età, è posto di fronte a scelte estreme e costretto di volta in volta a mettere in discussione tutto ciò in cui ha sempre creduto.

DYLAN DOGIL PIANETA DEI MORTI VOLUME 5

“Nel nome del figlio”

  • Soggetto: Alessandro Bilotta
  • Sceneggiatura: Alessandro Bilotta
  • Disegni: Giampiero Casertano
  • Copertina: Marco Mastrazzo
  • Formato: 22×30 cm, b/n
  • Pagine: 168

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