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Benvenuto Cellini – L’uomo sa quello che vuole? Benvenuto Cellini – L’uomo sa quello che vuole?

Fumetti e Cartoni

Benvenuto Cellini – L’uomo sa quello che vuole?

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In questa recensione vogliamo parlare del fumetto di Kleiner Flug Benvenuto Cellini, appartenente alla collana Prodigi fra le Nuvole, dedicata alle vite di quelli che sono stati alcuni fra i più grandi artisti italiani di epoche passate. Il volume creato da Filippo Rossi (storia) e Vincenzo Bizzarri (disegni) in poco meno di ottanta pagine ripercorre alcune delle più strane avventure vissute dal famoso artista fiorentino.

Chi era Benvenuto Cellini?

Prima di parlare del fumetto in sé e per sé, parliamo un attimo del protagonista – un ripasso di storia non fa mai male in fondo. Benvenuto Cellini è stato un orafo, scultore e scrittore vissuto nel sedicesimo secolo. Nonostante il personaggio sia nato e morto a Firenze ha anche viaggiato molto: Roma, Napoli e Parigi sono solo alcune tappe del suo incessante vagabondare.

Egli nella sua formazione frequentò vari artisti del tempo ed ebbe modo di confrontarsi con alcuni discepoli di Raffaello e con le opere di Michelangelo Buonarroti. Cellini, come dicevamo, fu un orafo e vennne in contatto con l’artista lombardo Caradosso, apprendendo quest’arte. Giunto in Francia, alla corte di Francesco I, in pochi anni scolpì la sua famosa Saliera: ancora oggi riconosciuta come un capolavoro di oreficeria e un simbolo del Manierismo europeo.

Ma, come spesso accade, le menti più geniali e originali sono accoppiate a caratteri estrosi ed eccentrici. Benvenuto Cellini, da questo punto di vista, era un esempio calzante. Un animo piuttosto violento, capriccioso ed arrogante; i vari episodi della sua vita sono semplicemente il riflesso concreto ed empirico di queste sfaccettature del suo carattere. Chi vorrà leggere il fumetto ricorderà presto queste parole.

La trama

Abbiamo già citato il leitmotiv dell’opera: il viaggio. Leggendo il fumetto seguiamo Benvenuto nel corso delle sue avventure in giro per l’Italia, da nord a sud, alla ricerca dell’amata Angelica. Il tutto però inizia in maniera alquanto peculiare: le prime pagine sono dedicate ad un sinistro rito satanico che giunge all’evocazione di un demonio, al quale Cellini chiede dove sia la sua bella. Racconto di fantasia o verità? Il lettore è lasciato nel dubbio.

Il focus cambia e siamo a Firenze in pieno Rinascimento, Benvenuto sta lavorando nella sua bottega ma, dopo una discussione, decide di andare a prendere una boccata d’aria. Al mercato incontra un conoscente con il quale ha un ulteriore alterco che finisce con la morte di quest’ultimo, per mano del Cellini. Questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, Alessandro de Medici – signore di Firenze – non è più disposto ad accettare il comportamento dell’illustre orafo e minaccia una pena severa.

Conscio delle sue azioni, e delle conseguenze che ne deriveranno, Benvenuto decide di scappare dal comune toscano solo per essere attaccato da alcuni briganti nei boschi appena fuori città. Ucciso uno degli aggressori con il suo “archibugio”, l’artista arriva ad una locanda e, sentite alcune storie, decide di voler trovare qualche altro posto dove stare, almeno finché non si saranno calmate le acque: si dirige dunque a Roma. Che non sarà l’ultima meta del suo vagare.

Il disegno e la lingua

Per quanto riguarda il disegno l’attenzione è tutta posta sui personaggi. Certo non mancano alcune tavole dedicate interamente ai fondali, che vengono usati soprattutto per far capire bene al lettore dove si stia svolgendo l’azione: una veduta aerea di Firenze, un primo piano di Castel Sant’Angelo a Roma, la baia di Napoli.

Ma i personaggi sono il cuore pulsante della storia e questo traspare chiaramente dal disegno, quasi sempre mirato ai volti che sono molto espressivi, a tratti quasi caricaturali. I connotati facciali e le smorfie sono tutte volutamente esacerbate per colpire il lettore e fargli comprendere al volo lo stato d’animo di questo o quel personaggio.

E ad accompagnare questo tipo di disegno c’è un’altra scelta stilistica, questa volta relativa alla lingua utilizzata nei fumetti. Nelle prime pagine, quelle riempite dal rito satanico, si legge quasi esclusivamente latino mentre nel resto dell’opera i personaggi parlano utilizzando idiomi e modi di dire del loro dialetto, toscano, romano e napoletano. Al giro d’Italia non poteva certo mancare qualche riferimento dialettale no?

Commento finale

Il fumetto di Kleiner Flug dedicato alle avventure di Benvenuto Cellini è un titolo consigliato a tutti coloro che sono interessati al personaggio ma, soprattutto, a quelli che sono interessati all’uomo dietro al personaggio. Nell’opera viene messo in evidenza che Benvenuto è un artista ma più che altro traspaiono le emozioni, le passioni e il carattere di un uomo che è sempre in movimento, sempre irrequieto e che non trova pace.

Da qui la domanda iniziale: l’uomo sa quello che vuole? Il Cellini messo in evidenza nel fumetto risponde con un sonoro e inequivocabile no. Un’anima sempre alla ricerca di qualcosa, pace, amore, un letto caldo e mai veramente soddisfatta, un uomo sanguigno e orgoglioso che deve trovare il suo posto nel mondo. Il suo essere insoddisfatto, dopo averlo fatto errare per tutto lo Stivale, lo porta addirittura all’estero.

Se proprio dobbiamo fare un appunto è al finale, che forse è gestito in maniera un po’ frettolosa. Le ultime pagine, dove Cellini – apparentemente – trova l’oggetto del suo desiderio, lasciano un senso di incompiutezza. Il protagonista vaga per migliaia di chilometri, fugge rocambolescamente da Roma e affronta ogni peripezia per raggiungere il suo scopo e poi, di punto in bianco, torna sui suoi passi e cavalca lontano da ciò che ha tanto agognato.

Benvenuto è chiaramente una metafora dell’insoddisfazione umana, e forse proprio questo dà senso ad un finale che altrimenti lascerebbe un poco interdetti, come se il sentimento del personaggio, che lo ha mosso fin dall’inizio, non fosse poi così profondo e questo snaturerebbe il senso del suo viaggio, punto centrale dell’opera.

Se siete interessati ad altri volumi storici di Kleiner Flug, vi consigliamo Leonardo da Vinci – Un genio tra le guerre e Giulio Cesare – Gergovia e Un Lancio di Dadi.

Giurista appassionato di videogiochi che ama passare delle ore a guardare anime e serie tv, sembra una descrizione strampalata ma quando si aggiunge anche un sano amore per la palestra... il risultato è ancora peggio. Eppure una volta ero capace di vendermi bene.

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Fumetti e Cartoni

Eternity – La vita appesa ai chiodi delle opere immortali, arriva il terzo episodio

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Terzo episodio di ETERNITY, la nuova serie di Alessandro Bilotta, disegnata in questo caso da Francesco Ripoli. Ambienta in una Roma futuribile, la serie racconta le vicende di Alceste Santacroce, giornalista elegante e un po’ snob di un settimanale di gossip. Tra cinema, moda, tv e politica, ETERNITY rappresenta l’affresco di un caotico, coloratissimo “Inferno contemporaneo”.

Il volume intitolato “LA VITA APPESA AI CHIODI DELLE OPERE IMMORTALI”, in uscita il 21 luglio, ci porta nella stagione estiva, che porta a Roma numerosi turisti, alcuni dei quali ospiti di Alceste Santacroce che per l’occasione smette i panni del giornalista di gossip e vive la città come un visitatore anonimo, attratto dagli eventi del momento. Intanto, le opere all’apparenza puerili e improvvisate di Ariovisto Carnovale, artista contemporaneo per cui tutti stanno impazzendo, sono quotate ad altissime cifre, dando seguito a una vera e propria mania collettiva.

Le creazioni sono respingenti quanto l’artista, troglodita, subumano, inurbano, ma il suo stato di natura porta Alceste a indagarne le origini, le umilissime condizioni in cui è nato e cresciuto, una vita precedente vissuta, invece che da uomo, da bestia. Il successo colpisce a caso, come la fortuna. Per un artista che insegue la rovina, diventare popolare, essere frainteso, è la peggiore sventura. Ariovisto Carnovale, in un mondo in cui tutti cercano attenzioni, pare l’unico che non vuole essere amato…

L’introduzione del volume è firmata dallo stesso Alessandro Bilotta. La copertina è di Sergio Gerasi.

ALESSANDRO BILOTTA

A partire dagli anni Novanta, ha dato vita a numerose serie a fumetti, in Italia e in Francia. Dal lungo sodalizio con Carmine Di Giandomenico sono nate Le strabilianti vicende di Giulio Maraviglia Romano per Vents d’Ouest e La Dottrina, ambizioso fumetto futurista ripubblicato da Feltrinelli. È uno degli autori di Dylan Dog, per il quale scrive, fra l’altro, la saga Il Pianeta dei Morti. Tra le sue opere, Valter Buio, lo psicanalista di fantasmi pubblicato da Star Comics, Mercurio Loi, il genio perdigiorno della Roma papalina, pluripremiato personaggio di Sergio Bonelli Editore e Gli Uomini della Settimana, la serie di supereroi italiani sviluppata per Panini Comics.  Per DC Comics ha scritto una storia di Batman pubblicata nel volume celebrativo The World. Ha vinto il Gran Guinigi, il Micheluzzi, il Premio Repubblica XL e il Romics d’Oro.

FRANCESCO RIPOLI

Fumettista, illustratore e scultore, esordisce nel 2007 con Ilaria Alpi, il prezzo della verità, su sceneggiatura di Marco Rizzo, per Beccogiallo Editore. Con questo lavoro ottiene il premio Attilio Micheluzzi come Miglior Fumetto al Napoli COMICON e il premio Carlo Boscarato come Miglior Disegnatore Esordiente. Da autore unico pubblica la graphic novel 1890 per Soleil. Nel 2010 disegna la graphic novel Senza Sangue, dall’omonimo romanzo di Alessandro Baricco, su sceneggiatura di Tito Faraci per Edizioni BD, poi riedito da Feltrinelli Comics. Nel 2013 inizia la sua collaborazione con Sergio Bonelli Editore realizzando graficamente Il lungo inverno L’innocente per la collana Le Storie. Poi entra nello staff di Dylan Dog, disegnando Graphic Horror Novel: Il SequelL’isola delle ombreIl bacio del cobra Destini paralleli. Ha collaborato come illustratore con numerose riviste tra cui LinusInternazionaleIl mucchio e con Case editrici come Mondadori, Feltrinelli, Rizzoli.

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Festival del Fumetto di Angoulême: i vincitori dei premi

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Festival del Fumetto di Angoulême: i vincitori dei premi

Il Festival del Fumetto di Angoulême – precisamente il Festival International de la bande desinée d’Angoulême – è una delle più grandi manifestazioni mondiali dedicate al fumetto che si tiene, ogni anno, nell’omonima città francese dal 1974. L’edizione del 2023, che si tiene dal 26 al 29 gennaio compresi, ha visto nel corso della giornata del 28 gennaio 2023 la premiazione delle migliori opere, suddivise per categoria.

Di seguito la lista dei vincitori:

  • Golden Fauve Best Album Award: “La couleur des Choses” di Martin Panchaud
  • Special Jury Jeunesse: “Toutes les Princesses Meurent après Minuit” di Zuttion Quentin
  • Series Award: “Les Liens du sang” di Shuzo Oshimi
  • Revelation Award: “Une Reinette en Automne” di Linnea Sterte
  • Heritage Award: “Fleurs de Pierre” di Hisashi Sakaguchi
  • Youth Prize: “La Longue Marche des Dindes” di Léonie Bischoff
  • Alternative Comic Book Award: “Forn de Calç”di Extincio Ediciones
  • Fauve Polar SNCF: “Hound Dog” di Nicolas Pegon
  • France Télévision Public Prize: “Naphtaline” di Sole Otero
  • Fauve des Lycéens: “Khat” di Ximo Abadìa
  • Eco Fauve Award: “Sous le Soleil” di Ana Penyas

Per maggiori informazioni riguardo il festival francese del fumetto, i vincitori di questa edizione e altro, di seguito il link al sito ufficiale della manifestazione: Festival Angoulême.

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Dylan Dog – Il pianeta dei morti arriva in fumetteria

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Era l’aprile del 2013 quando arrivava in edicola il decimo Dylan Dog Color Fest, in cui aveva ufficialmente inizio la saga “Il pianeta dei morti” architettata da Alessandro Bilotta. Così è stato riproposto in formato lussuoso tutta l’apprezzatissima saga dell’invecchiato Dylan Dog.

Il 27 gennaio in libreria e fumetteria il quinto volume di Dylan Dog – Il pianeta dei morti dedicato all’acclamata epopea creata da Alessandro Bilotta.

Nuovo appuntamento di Bonelli con la raccolta completa delle storie de IL PIANETA DEI MORTI, l’inquietante mondo distopico creato da Alessandro Bilotta. In un’epoca futura dove una misteriosa epidemia trasforma gli esseri umani in zombi, Dylan Dog, ormai uomo di mezza età, è posto di fronte a scelte estreme e costretto di volta in volta a mettere in discussione tutto ciò in cui ha sempre creduto.

Nel nome del figlio, la storia di questo volume, è disegnata da Giampiero Casertano ed è arricchita dall’introduzione firmata da Alessandro Bilotta. La copertina è di Marco Mastrazzo.

La trama della saga

In un’epoca futura, dove una misteriosa epidemia trasforma gli esseri umani in zombi, Dylan Dog, ormai uomo di mezza età, è posto di fronte a scelte estreme e costretto di volta in volta a mettere in discussione tutto ciò in cui ha sempre creduto.

DYLAN DOGIL PIANETA DEI MORTI VOLUME 5

“Nel nome del figlio”

  • Soggetto: Alessandro Bilotta
  • Sceneggiatura: Alessandro Bilotta
  • Disegni: Giampiero Casertano
  • Copertina: Marco Mastrazzo
  • Formato: 22×30 cm, b/n
  • Pagine: 168

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